Rapporto col marito e figlio: dinamiche familiari cambiate

Buongiorno,
Il rapporto con mio marito negli anni è rimasto in piedi in parte per non svantaggiare nostro figlio, ma soprattutto perché il nostro equilibrio economico è sempre stato fragile.

Ora succedono alcune cose contemporaneamente: io ho trovato un lavoro full time, ben retribuito, che ci risolve tanti problemi ma mi tiene fuori di casa tutto il giorno; mio figlio ha iniziato il liceo, è sempre fuori casa (cosa che io avrei volentieri frenato, ma mio marito no); i suoi migliori amici sono due ragazzi senza padre (per abbandono o separazione) che stravedono per questo papà che spesso è a casa, che gli cucina la pasta, si raccomanda che studino, non dà orari, non sgrida e gioca alla playstation.
Quella delle regole, ovviamente, sono io.
Ma, mentre io fatico fuori di casa tutto il giorno, lui lavoricchia part-time, fa qualcosina in casa e, in più, a lui il figlio chiede se vuole uscire, come se fosse un loro pari.

Questa cosa non mi sembra giusta, insisto spesso perché anche mio marito si comporti da genitore e da adulto.
Ma lui si arrabbia, mi accusa di rovinare tutto, mi aggiunge pesi invece di toglierne; non posso nemmeno dirgli quanto mi senta profondamente sola in casa mia, perché non tollera di vedermi triste.

E il mio adorato figlio, che mi adorava a sua volta, e per cui ho ovviamente fatto tutto ciò che ho fatto, sembri disinteressato alla mia presenza nella sua vita.
Mi vuole bene, mi chiede se sto bene, è un bravissimo ragazzo, ma lo vedo ormai pochissimo e non so più quasi niente di lui.
È come se non gli servissi più.

So che in una certa misura è normale che un adolescente si stacchi dalla madre, ma questa disparità di trattamento mi ferisce e un po’ mi preoccupa.

Mi sembra di aver sbagliato tutto, di aver ottenuto il risultato opposto a quello che volevo, restando con quest’uomo fra mille sacrifici.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile signora,
comprendo profondamente la sua amarezza: il figlio amato che non le è più così vicino, che diventato un ragazzo sceglie il padre come amico, addirittura come compagno di giochi: playstation, uscite insieme...
Lei è così smarrita che arriva a chiedersi: ""Mi sembra di aver sbagliato tutto, di aver ottenuto il risultato opposto a quello che volevo, restando con quest’uomo fra mille sacrifici".
E se invece avesse fatto proprio la cosa giusta al momento giusto?
Provi a vederla in questo modo: è stata l'adulto di supporto, il baluardo che ha tenuto in piedi la mura della casa familiare, quando suo figlio era troppo fragile per perdere l'uno o l'altro dei suoi genitori e per affrontare anche i sacrifici materiali che una separazione inevitabilmente comporta.
Pensi alle recriminazioni, alle liti, alle amarezze che accompagnano una separazione, specie in penuria di risorse economiche; al disagio per un bambino nel doversi interfacciare con nuovi partner dei genitori, spesso più d'uno.
Rifletta sulla cosa più importante: lei, madre amorevole, ha potuto stare vicina al suo bambino perché non è stata distolta dalle altre necessità che una separazione comporta: un lavoro pesante, nuove presenze maschili, fatica e amarezze. Aggiunga che la situazione familiare che ha voluto ha permesso a suo figlio di avere un padre amorevole e presente, che gli amici vorrebbero per sé.
Pensa che non le sarà grato, a suo tempo, di tutto questo?
Dal mio punto di vista professionale io guardo anche all'altro aspetto della sua vicenda: un rapporto scomodo con suo marito, dove la stima e l'amore si sono usurati, lasciando una buona dose di esasperazione, mi sembra, almeno in lei che ci scrive...
E se fosse anche questo un terreno su cui tornare a seminare, in una visuale nuova?
Dalle cose che scrive si può ipotizzare che il suo sforzo costante di tenere in piedi la famiglia abbia determinato in lei una certa severità: se suo marito era troppo "bambino", lei è stata troppo "genitore", e un genitore rigido, che detta regole, come si vede da più punti della sua lettera.
Ora lei sta attraversando un momento della vita che contiene una novità bella: il suo lavoro full time, finalmente raggiunto nel momento in cui non toglie nulla, anzi offre nuove chance a tutti voi; direi a lei per prima, in termini di soddisfazione personale.
Potrebbe fare di questo successo il perno per ricostruire al meglio tutti i suoi rapporti umani.
Ci rifletta. Io le faccio i più vivi auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su problemi relazionali

Altri consulti in psicologia