Bulimia

salve, la mia ragazza ha 27 anni ed ha questo tipo di disturbo alimentare (BULIMIA)da circa 10 anni.
stiamo insieme da 6 mesi e lei dopo circa 1 mese me ne ha parlato.è stato la prima volta che lo faceva con il suo ragazzo anche se ha avuto storie serie ed importanti che probabilmente sono finite per questo motivo.
la sua famiglia lo ha scoperto, lei solo con me è riuscita a pronunciare questa parola. mi ha detto che ha provato in passato con degli psicologi ma non c'è riuscita, ora si è stufata e vuole riuscire a sconfiggere questa debolezza.
dopo un mese quando quando mi ha informato del tutto mi haveva detto che ci voleva provare da sola, ma dopo circa 3 mesi di bugie mi ha detto che non c'è l'aveva fatta, anzi! dopo, l'ennesima promessa!
ora non so più se credergli, stiamo quasi sempre insieme, ora segue una dieta fattagli da un dietista all'oscuro del problema, solo un paio di volte è capitato che a qualche cena si esagerasse e purtroppo ho dei dubbi!sinceramente non so cosa fare mi sono messo a disposizione per qualunque tipo di percorso vorrà seguire gli ho detto che con me puo parlare di tutto.
La cosa piu strana è che è una bellissima ragazza!!!!
vivo a Chieti e lei mi ha parlato di un ricovero che fanno in una clinica privata della zona(VILLA PINI mi pare)di circa due mesi, ricovero che ora lei per via del lavoro non può fare!
cosa posso fare? si può uscire da questo disturbo? mi potete consigliare qualche centro dove fanno questo tipo di percorsi oppure altri tipo di terapie da seguire?
ringrazio anticipatamente per il servizio offerto.
Distinti saluti.
[#1]
Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile ragazzo,
non sempre è indicato o necessario un trattamento residenziale per il trattamento dei disturbi alimentari, come per altri disturbi va dapprima valutato il paziente e successivamente in accordo con lo stesso (a meno che non abbia a rischio la vita) si concorda il trattamento.
Tenga presente che di solito il trattamento continua ambulatoriamente dopo la fase residenziale, non termina in due mesi.
La valutazione è importantissima anche perchè nel caso dei disturbi alimentari molto spesso si oscilla da un disturbo all'altro, bulimia, anoressia, abbuffate compulsive e inoltre si possono avere concomitanti altri disturbi come quello depressivo per esempio. Per questo motivo rivolgersi esclusivamente ad un dietista, in prima battuta può non essere sufficiente. Anzi spesso si rischia di rinforzare i meccanismi del disturbo alimentare se non si ha la competenza necessaria per affrontarlo. Da un disturbo alimentare si può guarire anche se verosilmente alcuni meccanismi psicologici e comportamentali che l'accompagnano rimarranno presenti tutta la vita o tenderanno a mostrari in particolari periodi di stress.
La terapia che le consiglio è la psicoterapaia ad orientamento cognitivo comportamentale , da integrare con un diestista e un medico (ove necessario, ma comunque in fase di valutazione è sempre bene fare un controllo sulle condizioni mediche generali).

Cordialmente

Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
grazie per aver risposto, quindi è da escludere che c'è la possa fare da sola!questo tipo di terapia dove si può fare?
grazie
[#3]
Dr. Massimo D'Alessandro Psicologo, Psicoterapeuta 93 4
Gentile ragazzo,
io non escluderei la possibilità che la sua ragazza c'è la possa fare da sola, non dimentichiamo la "vis sanatrix naturae" ovvero con un termine più moderno la guarigione spontanea che si verifica in alcune persone dopo avere sofferto di un disturbo psichiatrico.
Detto questo, solo per non essere drastico, i dati della letteratura rispetto ad esempio ad un disturbo alimentare di tipo bulimico, come da lei ipotizzato (ma sicurametne da verifica se di tale disturbo si tratta) ci dicono che "una condotta alimentare disturbata persiste per parecchi anni in una alta percentuale di campioni clinici. Il decorso può essere cronico od intermittente con fasi di remissione alternate a fasi di ricomparsa delle abbuffate. Comunque, in un follow-up a lungo termine, i sintomi di molti soggetti sembrano diminuire".
Poi l'esperienza del disagio psicologico è molto soggettiva deve essere la persona che lo vive a stabilre se sia o meno opportuno un aiuto a prescindere (qui potrei aggiungere putroppo) anche da valutazioni cliniche positive.
Infine per quanto riguarda la risposta alla sua ultima domanda può consultare questo elenco https://www.medicitalia.it/specialita/psicologia/.

Cordialmente
DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi alimentari (DCA), come anoressia, bulimia e binge eating, sono patologie legate a un comportamento disfunzionale verso il cibo. Sintomi, cause, cura.

Leggi tutto