La normalità, i primi

Buonasera, leggo ovunque di persone preoccupate del comportamento dei propri cari affetti da disposofobia o sindrome dei fratelli collyer. Io questa fase l'ho già superata ovvero, dopo 30 anni che cercavamo di far capire a mio padre - ora ottantottenne - che vivere nel ciarpame non era esattamente la normalità, I primi di agosto a sua insaputa gli ho svuotato 145 mq di letamaio dopo 3 giorni di duro lavoro con altri 5 facchini. Adesso, visto che da fine luglio è in alta italia da mia sorella ospite a seguito di un intervento chirurgico, gli sto facendo ristrutturare casa per poterlo far vivere, al suo rientro a metà ottobre, in una condizione igenica dignitosa.
Il quesito è : come prepararlo all'evento ? Consideriamo il fatto che la casa sarà praticamente irriconoscibile. Grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente
Facendo in questo modo io personalmente credo che lei abbia inziato una sfida: ovvero state dando un messaggio preciso a vs padre in questo modo non puoi vivere...

Ora ci chiede come prepararLo all'avvenire!

Credo che lei li debba soltanto dire la verità e perchè lo abbia fatto,per lo meno dovrebbe verbalizzare i motivi per cui secondo lei non andava bene la condizione precedente.

Credo che sarà molto difficile vista l'età di suo padre,ci sono persone che persino quando cambiano casa possono avere episodi di depressione visto il cambiamento,quindi si figuri come può reagire suo padre...

Cordialmente
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
il problema in questo caso è legato al "perchè" il papà viveva nel "letamaio": depressione? disturbo neurologico?

Di certo compito di voi famigliari è quello di stargli vicino, di aiutarlo a vevere una vecchiaia serena.

Ma questo può essere fatto proprio partendo da una diagnosi accurata, per capire le ragioni che hanno spinto vostro padre ad accumulare oggetti, e sporcizia, in modo compulsivo.

Spesso questi comportamenti rappresentano l'unico modo che il soggetto ha adottato negli anni per adattarsi ad una malattia "interiore" molto dolorosa: forse questo lo sapete già, e forse è proprio per questo che ora temete una sua reazione incontrollabile, ed è magari per questo che ci avete scritto.

Eviterei sicuramente l'effetto sorpresa, prendendo la cosa un po' alla larga: cosa ne penseresti papà se faccessimo così e così? come ti immagini la tua casa ordinata in questo modo? ecc.

In questo caso potreste anche consultarvi inizialmente con il medico curante del papà, sempre per motivi diagnositici, ed eventualmente con lui pensare a visite specialistiche, come ad es quella neurologica.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore, grazie per il tempestivo intervento. Capisco non sia facile capire quale potrebbe essere la reazione, nessuno di noi ha la palla di vetro, la mia speranza è quella di riscontrare "sollievo" nel trovare una casa confortevole e pulita , dove potrà trovare tutte le sue cose realmente utili. La cucina ed il bagno erano in condizioni pietose
ed adesso potrà farsi una doccia ed un piatto di pasta senza rischiare allagamenti o esplosioni. Le faccio presente che mio padre gode di ottima salute, guida la macchina e non si preclude nulla. Uomo di elevatissima cultura e valori umani, ha solo questa "piccola e duratura" mania..... Dal 1980 Prima mio fratello, poi mia sorella e di seguito io abbiamo provato in tutti i modi a fargli capire che non fosse normale vivere e farci vivere in quelle condizioni, ma in un modo o nell'altro riudciva sempre a schivare il problema. Per quel che posso pensare, la tanto ricorrente depressione dovrebbe essere l'ultimo dei suoi problemi, è per questo che vorrei capire se nelle reazioni prevedibili ci potrebbe essere anche la possibilità di ricevere un "grazie". Seguo la disposofobia da molti mesi, per capirne meglio il problema ed ho già scritto, pochi giorni orsono su "il post" di luca sofri la mia esperienza trentennale
http://www.ilpost.it/2010/10/01/disposofobia-testimonianza/ dove potrà capire meglio il perchè di questo blitz incredibile.
Penso ci sia materiale per un congresso :-)
Grazie mille per le sue parole, l'idea era proprio quella di farlo preparare da mia sorella e poi incrociare le dita.... Vediamo cosa succederà. A presto
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
immagino quanto sia complicato questo momento particolare, e soprattutto sono certo che non sarà semplice indurre modificazioni significative nei comportamentio e nei pensieri di un uomo di quell'età.

La depressione di cui Lei ci parla è quasi certamente correlata con gli altri problemi del papà: per questo dovreste rivolgervi (se ci sono) alle persone che si sono occupate della patologia (medico, psichiatra, ecc.), specialisti che in ogni caso potreste sentire visto la storia pluriennale di problemi di questo tipo.

Anche perchè è chiaro che Lei ha (voi avete) bisogno di capire: altrimenti non avrebbe perso tempo scrivendo a noi o su altri forum. Per questo il "capire" oggi è preponderante rispetto al "cosa dire" oppure al "cosa fare".

Allora, a questo punto, valuterei l'ipotesi di un colloquio con uno psicologo, per Lei (o per voi), per capire, appunto.
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dopo
Utente
Utente
Avvertire il medico curante lo trovo giusto e la prossima settimana provvederò , la visita neurologica pensio sia sacrosanta sebbene pensare di riuscire a portare un alto ufficiale delle forze armate sia veramente diffilcoltoso.... Di base è un poco ipocondriaco ma non penso sia coscente della situazione, visto che la disposofobia non produce sul corpo effetti riscontrabili come tosse e catarro.
Sto cercando di rimanere "positivo" e non pensi che sottovaluto il problema, questo blitz mi è costato moltissimo ma adesso mi sento veramente bene ed un po di sano egoismo dopo un'infanzia passata in tugurio penso mi sia concesso
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dopo
Utente
Utente
Io e mia sorella siamo coesi in questa iniziativa e pensiamo che una sua infanzia con una madre molto dura, la guetta a soli 20 anni, la perdita del primogenito alla giovane etá di 28 anni siano argomenti validi per trovare mille motivazioni. Punterei sulla prima visto che la terza è un evento accaduto quando già manifestava da un decennio la malattia. Un consulto da uno psicologo ci farebbe bene a tutti....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, la sua esasperazione e il suo tentativo di svuotare la casa di suo padre dal ciarpame che l'ingombrava è certamente comprensibile. Ma lo è soltanto in un'ottica di normalità. Ovvero, lei ragiona come la maggioranza di persone che, non essendo disposofobiche, di fronte ai rifiuti fa la cosa più ovvia di questo mondo: cerca di liberarsene.

Ma suo padre, a quanto pare, non fa parte di quella maggioranza. Lei dice:

>>> la mia speranza è quella di riscontrare "sollievo" nel trovare una casa confortevole e pulita , dove potrà trovare tutte le sue cose realmente utili. La cucina ed il bagno erano in condizioni pietose ed adesso potrà farsi una doccia ed un piatto di pasta senza rischiare allagamenti o esplosioni
>>>

Ora, però, rientrando suo padre in una casa senza ciarpame, secondo lei, da ora in poi la sua tendenza sarà quella di mantenerla così, oppure piano piano tenderà a riaccumulare sporcizia su sporcizia?

Finché perdurerà la malattia, perdureranno i comportamenti. Ripeto, la sua buona intenzione è più che evidente, ma non credo servira a far "cambiare idea" a suo padre. L'unica alternativa sensata, per cercare di far sì che questo comportamento disfunzionale di suo padre possa essere modificato, è una valutazione specialistica appropriata.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
Caro dr. Santonocito, la mia reazione è stata impulsiva e non ho tenuto minimamente in considerazione né la sua reazione né tantomeno un eventuale cura. La rivalsa o la vendetta, covata da almeno 25 anni, devono probabilmente avermi mosso, anche perchè non penso di nutrire un amore furibondo per mio padre, ma solo rispetto per avermi messo al mondo ed avermi dato un istruzione, non certo per come ha fatto vivere mia madre e poi noi.
Persona inesistente fin dall'infanzia, non ho alcun ricordo felice con lui ma tantomeno negativo..... Il termine inesistente lo trovo appropriato, ha cercato di recuperare terreno quando è diventato nonno con un discreto successo.
Ad oggi la mia cura nei suoi confronti consisterebbe nel prendere una persona che gli faccia le pulizie dentro casa per la parte igienica ed alimentare ( mettergli una badante ad oggi sembra impossibile perché non le vuole ) e su vostri consigli parlarne con il medico curante ed organizzare sia una visita neurologica che altro.
Più ne parliamo e più mi sembra di chiarirmi le idee.... Certo che questo blitz, ancora in corso visto che la ristrutturazione non è ancora finita, ha creato una serie di quesiti di difficile risoluzione ma il vostro supporto mi sta dando un ottimo aiuto. Grazie ancora a tutti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se con suo padre ha un rapporto come quello cui accenna, la sua reazione diventa ancor più comprensibile. Quando un padre è assente da una vita, appare un po' troppo comodo un rifarsi vivo solo di fronte al nipotino: è troppo facile, verrebbe quasi da dire.

Considerata l'età di suo padre, se lui non si opponesse, potrebbe anche essere adeguato e sufficiente provvedere "passivamente" alla pulizia periodica della dimora, piuttosto che pensare a una cura vera e propria. Tuttavia, una visita specialistica neurologica o psichiatrica potrebbe sempre aiutare.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
" Un consulto da uno psicologo ci farebbe bene a tutti.... "

Gentile Utente,
dopo le ulteriori informazioni che ci ha fornito, non ultimo l'accennare al fatto che il "parlarne" qui le sta chiarendo sempre più le idee, direi che partire da voi stessi (ad es con l'aiuto di uno psicologo) oggi rappresenta la soluzione migliore.

Vedrete che in una cornice professionale ed intima sarà tutto molto più semplice.

E speriamo a questo punto che il famoso "blitz" rappresenti l'inizio di una nuova vita famigliare all'insegna della positività e del sostegno reciproco. Cosa che vi auguro sinceramente.