Distacco dal figlio

Buongiorno,
vorrei chiedere il parere di uno psicologo in merito a una mia paura, credo di poterla chiamare così.
Ho un figlio che attualmente ha 11 mesi e mezzo, sono rientrata al lavoro da un mese e continuo a chiedermi se sto facendo le scelte giuste per lui.
Ora è affidato ai nonni paterni per due giorni la settimana e per i restanti tre a una baby sitter della quale mi fido moltissimo.
Non vado molto daccordo con i nonni paterni ma non metto in dubbio il loro affetto per mio figlio nè, anche se sono un po' retrogradi e anziani, la loro capacità di accudirlo nei suoi bisogni.
Se avessi potuto scegliere l'avrei affidato alle cure di mia madre, che abita molto vicino a dove lavoro, ma purtroppo, per ragioni di salute, questo non è stato possibile.
Lavoro a un'ora di strada da casa, per poter uscire presto la sera devo uscire altrettanto presto la mattina e, in pratica, mio figlio non mi vede quando si sveglia e mi rivede la sera, alle 18,30.
Ho molta paura che questo possa causare un distacco da me, anche perchè mio figlio è sempre stato bene con tutti senza mai farsi problemi o piangere in mia assenza.
Mi chiedo spesso se sono stata una brava madre, se avrei potuto tenerlo più in braccio invece che avere paura che si viziasse o se avrei potuto fare di più. Sembra davvero che non gli importi molto che io ci sia o non ci sia e ora che riprenderò il mio orario normale ho molta paura che si distacchi da me e si affezioni di più a nonni o baby sitter.
Si parla tanto di tempo di qualità e non quantità, ma mi chiedo se i bambini capiscono davvero chi è la loro madre o se a volte capita che se ne distacchino volutamente fin da così piccoli. Quando si sviluppa l'attaccamento e la consapevolezza che di madre ce n'è una sola? io questo atteggiamento non l'ho ancora riscontrato in mio figlio.
Sì, mi fa le feste quando mi vede ma le fa a tutti...
Forse è un problema banale ma vorrei capire a che età i bimbi 'prendono coscienza' del ruolo dei genitori.
grazie dell'attenzione
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Dr.ssa Chiara Facchetti Psicologo, Psicoterapeuta 60 1
Gentile Lettrice,
in realtà l'attaccamento alla madre si sviluppa molto presto, comunque senz'altro prima dell'attuale età del suo bambino! Inoltre, non si preoccupi, i bambini manifestano il comportamento e i sentimenti di attaccamento indipendentemente da aspetti "materiali" quali il tempo che la madre trascorre con il piccolo... le basti pensare che il comportamento di attaccamento si sviluppa anche in presenza di madri maltrattanti o di casi di gravi carenze nelle cure!

Questo in linea teorica, dato che comunque nella pratica esistono tipi diversi di attaccamento, che differiscono da bambino a bambino, e che dipendono dal tipo di attaccamento che la madre ha avuto nei confronti dei propri genitori, e che manifesta - di conseguenza - una volta che si ritrova "dall'altra parte" ed è lei a fornire cure al piccolo: a volte infatti, un po' come mi sembra nel suo caso, capita che una madre molto impegnata nel lavoro, o che in generale, pur amando e accudendo il piccolo in modo adeguato, è abituata a investire attenzioni anche su altre cose e a manifestare poco questo attaccamento verso il bimbo, porti il figlio a sua volta a non manifestare i segnali di disagio connessi con la mancanza della mamma (ad esempio, disagio o pianto). Questo perchè tra madre e bambino avviene una comunicazione implicita, secondo la quale non è il caso di manifestare disagio quando l'uno è lontano dall'altro, o più in generale non è il caso di manifestare forti emozioni, perchè per varie ragioni questa appare essere la soluzione più adatta all'ambiente in cui entrambi sono immersi (e in cui la madre è cresciuta!).

In questo senso, le suggerirei di non preoccuparsi: anche se questo tipo di attaccamento è detto "insicuro", nel senso che il piccolo si sente inibito nel manifestare i propri sentimenti verso la madre, non significa che sia per forza un segno di patologia, sua o di Lei come genitore. Provi a dimostrare maggiormente i propri sentimenti (ad esempio, la felicità quando vede il piccolo) o comunque a parlare con il bambino e a nominare anche i sentimenti e quello che il bimbo può provare (magari proprio partendo dal fatto che forse si sente a disagio quando la mamma non c'è...). Inoltre cerchi di essere costante in questo suo atteggiamento di "mamma sicura", nel senso che è importante trovare un buon equilibrio tra l'ansia (per il fatto di lasciare il bimbo da solo o con persone che comunque non possono sostituire la mamma) e la propria tendenza a "sopprimere" la manifestazione di coccole o sentimenti...

Eventualmente, se si sentisse poco sicura nel suo rulo di madre, può provare a contattare una psicologa con una formazione in terapia familiare a orientamento integrato con la teoria dell'attaccamento, in modo da avere il parere di un esperto e da eventualmente fare un breve percorso di sostegno e approfondimento su queste tematiche.

Per ogni altra informazione non esiti a contattarmi anche in privato, spero di essere stata sufficientemente esauriente.

cordiali saluti!


Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"Ho molta paura che si distacchi da me e si affezioni di più ai nonni o baby sitter".
Gentile Signora,
mi sento di tranquillizzarla rispetto a ciò che lei espone. Le sue preoccupazioni sono comuni a molte mamme che riprendono l'attività lavorativa dopo aver avuto un bimbo e che devono affidarlo ad altri.
Nel suo caso ha scelto nonni e una brava baby sitter che andrebbero considerati da lei come preziosi aiuti e non come sostituti della figura materna. Tra lei, nonni e baby sitter corrono, infatti, grandi differenze di relazione e di rapporto affettivo con il bimbo. E' quindi importante sgombrare il campo da timori ed eventuali gelosie,che non farebbero bene nè a lei nè al bimbo.

Se ha difficoltà nel farlo, può chiedere un consulto in presenza ad un collega come le è stato consigliato nella risposta precedente.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre risposte e credo ci sia del vero in entrambe.
Da quando sono rientrata al lavoro dimostro molto di più i miei sentimenti per il piccolo perchè, chiaramente, la mancanza acuisce il tutto.
A volte lo guardo e mi rendo conto che è ancora piccolo, forse le mie paure nascono proprio da questo: vorrei poterci già parlare per dirgli 'ti voglio bene, sono tua madre'... vorrei che dicesse già "mamma" rivolto a me soltanto.
Spero solo di avergli trasmesso amore, perchè anche se è vero quello che dice la Dott.sa Facchetti, che forse non dimostro come dovrei i miei sentimenti (e la causa va ricercata in un grave lutto famigliare...), è altrettanto vero che ho sempre cercato di ovviare a questo mio comportamento con mio figlio, l'ho riempito di stimoli, di affetto e vedo ora i frutti, nel senso che ha sempre bisogno di imparare qualcosa, è vivace, è attento.
Ho letto anch'io delle teorie dell'attaccamento prima di scrivere su questo forum, non escludo di rivolgermi a una psicologa specializzata.
Il mestiere di genitore non te lo insegna nessuno e con molta umiltà vorrei poter dare il massimo a mio figlio, soprattutto quello che io non ho avuto.
Grazie ancora
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
"vorrei già poterci parlare per dirgli ti voglio bene sono tua madre".

Lei lo sta già dicendo a suo figlio con le cure e l'amore speciale e unico di mamma che gli dà. Non sono solo le parole a comunicare,infatti, ma anche i comportamenti.
Le auguro serenità, condizione importante per il suo benessere e per quello di suo figlio.

Cordialmente