Comportamento corretto del terapeuta?

Da circa un anno sono in terapia per bulimia, depressione con pensieri suicidi e per un trauma psicologico cusato da un intervento medico errato. Ho fatto molti progressi grazie alle cure della psicologa con cui mi sono trovata molto a mio agio. L'unica cosa che mi provoca ancora tanto malessere è il fatto che vorrei fare causa all'ospedale per ottenere un risarcimento. Per dirla in due parole, mi "rode" che le persone che mi hanno causato il danno vivano serenamente, mentre io devo soffrire e pagare per i loro errori. Speravo di poter affrontare la causa più serenamente anche con l'aiuto della terapia.
Il problema è questo: quando ho iniziato la terapia la psicologa mi aveva detto che avevo tutti i diritti di intentare una causa e mi aveva fatto capire che mi avrebbe supportato. Durante la terapia non ho mai fatto il nome dei medici coinvolti. Ma qualche mese fa ho visto uscire dallo studio della psicologa proprio uno dei tre medici implicati. Senza pensarci le ho detto che quello era uno dei tre che mi avevano provocato il danno. Lei non fece una piega e tagliò corto, ma giorni dopo, parlando della denuncia che volevo fare, mi fece un discorso sul fatto che avrei dovuto accettare quello che era successo e metterci una croce sopra perchè non ero ancora pronta per affrontare un processo. La cosa mi lasciò spaesata, visto che fino a qualche settimana prima mi parlava di questa faccenda in tutt'altro modo. Dopo un mese le feci presente che stavo male nel ripensare all'ingiustizia che avevo subito e che il "non agire" mi provocava una forte sensazione di impotenza. Questa volta mi disse che non era il caso di pensare a un'azione legale, in quanto non avrei avuto neanche il tempo di fare la denuncia che il reato sarebbe caduto in prescrizione (invece non era vero). Ogni volta che iniziavo a parlare della denuncia, trovava un argomento per farmi desistere, finchè una settimana fa, alla mia ennesima lamentela, è letteralmente scoppiata in un discorso-fiume, dove mi ha detto che la vera colpa di tutti i miei mali sono io, che tutto ciò che mi è accaduto di brutto nella vita è causato dalla mia indolenza, che avrei dovuto reagire e protestare ogni qual volta subivo un abuso, ma che in fondo in fondo a me andava bene di subire a causa della mia "pigrizia". Ha detto che quei medici non sono i veri colpevoli, ma che la colpevole sono io, perchè non ho saputo difendermi da loro, visto che nella vita si deve sempre prendere in considerazione la possibilità che gli altri sbaglino e che siamo noi in obbligo di difenderci.
Non so neanche come dirlo, ma in queste due settimane ho meditato seriamente il suicidio, piango in continuazione, ho la sensazione che mi sia crollato il mondo addosso, di essermi fidata per l'ennesima volta della persona sbagliata.
E' corretto il comportamento di questa psicologa? Sta forse perseguendo una terapia (per me illogica)?
Ho davvero bisogno di un vostro parere. Scusate per la lunghezza del messaggio.
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile signora,

mi pare chiaro che lei non ha più fiducia nella psicologa che la sta seguendo e le consiglio di cambiare perchè non penso che sarebbe particolarmente produttivo continuare a farsi seguire da una persona che lei sospetta collusa con chi le ha causato un danno.

E' difficile darle un parere tramite questo sito, perchè non conoscendo di persona nè lei nè la situazione non è possibile valutare quanto lei abbia percepito correttamente l'accaduto.
Capirà che la prudenza è d'obbligo, ma in ogni caso se la psicologa si è comportata come lei ha riferito ha violato il segreto professionale perchè ha raccontato al medico 2 cose che non poteva dirgli:
- ha rivelato che lei è una sua paziente
- ha rivelato il contenuto delle conversazioni avvenute in seduta.

Quello su cui la dottoressa non ha tutti i torti è il fatto che in ogni situazione ha importanza il comportamento di tutti i soggetti coinvolti, e che quindi lei potrebbe imparare a difendersi con maggiore prontezza: questo però dovrebbe essere uno degli obiettivi della psicoterapia, e di conseguenza non ha senso che le venga imputato come se si trattasse di una colpa.

Il mio consiglio è quello di cambiare terapeuta e di contattare un avvocato per quanto riguarda gli aspetti legali, anche perchè se lei intende avanzare una richiesta di risarcimento per danno biologico deve sottoporsi ad esami ed eventualmente test psicologici e non ha senso lasciar passare altro tempo prima di acquisire gli elementi necessari per intentare una causa.

Tanti cari auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissima utente, credo che lei necessiti di un parere legale prima ancora che psicologico. In quanto non è competenza nostra dare consigli legali.

Condivido il fatto che lei non solo non abbia molta fiducia nella psicologa ma sembra insinuare anhce qualcosa di più della sola sfiducia. Per cui forse dovrebbe pensare all'idea di farsi seguire da qualcun'altro. Ma questo lo puòl valutare solamente lei.

Concludo dicendo che è una situazione che merita delle consulenze di persona, tramite consulto non credo che potremmo aiutarla maggiormente.
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