Tristezza e stanchezza croniche

Salve,sono una ragazza di 19 anni e mi trovo in una situazione psicologica piuttosto particolare che sta iniziando a preoccuparmi dal momento che non mi sento abbastanza forte per combatterla,per la prima volta.Sono sempre stata una persona timida e riservata,soprattutto con gli sconosciuti,anche se quando prendo confidenza con qualcuno sono abbastanza estroversa e aperta.Ho avuto 3 storie d'amore di cui la mia attuale che dura da quasi 3 anni,le precedenti due mi hanno devastata,la prima è stata con un ragazzo di 18 anni quando io ne avevo 13,è durata 2 anni nei quali ho sofferto molto,ero praticamente una bambina e non sapevo neanche cosa facevo,lui ne ha approfittato in tutti i sensi del termine,mi voleva per i suoi scopi e per il resto non esistevo,non ho mai avuto a che fare con i suoi amici e con la sua famiglia,in più lui non voleva avere a che fare con la mia.Mi mentiva per qualsiasi cosa e ora a distanza di anni sento proprio di non sapere chi fosse.Il secondo,è durata 1 anno,lui era fin troppo sincero,mi diceva persino che mentre era con me pensava ad altre,cercava di convincermi che non avrei trovato mai nessun uomo che avrebbe pensato solo a me senza interessarsi alle altre.Il mio ragazzo attuale: Lui mi ama,me lo dimostra in tutti i modi e mi sta sempre vicino.In tutte le difficoltà che ho avuto non ho mai perso l'entusiasmo di vivere,la curiosità di vivere la mia vita e vedere cosa succederà.Anche stando male il mio motto è sempre stato "non è forte chi non cade ma chi cadendo trova la forza di rialzarsi", credevo che nessuno mi avrebbe mai buttata giù.Un altro elemento che giudico importante è mio padre,ha tradito mia madre per circa 10 anni,io all'età di 13 anni ho preso coraggio e gli ho detto di prendere una decisione, o quella donna o mia madre,avevo un bellissimo rapporto con lui nonostante questo,lo giudicavo la persona migliore del mondo,volevo solo che fosse felice e se era questa donna a renderlo felice allora pensavo che dovesse stare con lei,pur soffrendo molto per mia madre e per me.Dopo la storia con l'amante finì e tra i miei genitori le cose vanno bene anche se il rapporto con mio padre si è rovinato.2anni fa,dopo aver scoperto che il mio ragazzo mi aveva mentito su alcune cose,non credo di essermi più ripresa.Ciò che mi aiutava molto in passato erano le amicizie,ma tutti improvvisamente mi hanno abbandonata per un motivo o per un altro.Mi trovo a passare le giornate o sola o con il mio ragazzo,sono triste,non voglio uscire,non ho voglia di fare assolutamente niente,ho dei progetti per il futuro,vorrei studiare medicina e sento di poterlo fare ma da una parte ho paura di non farcela e di non essere abbastanza in gamba.Ho voti alti ma è difficile per me studiare e avere lo stato d'animo per farlo,ma se non studio come entro in medicina?Non penso al suicidio ma spesso mi chiesto cosa ci faccio al mondo,non riesco a risolvere questo stato d'animo di infinita tristezza,non trovo un senso in niente.Perchè tutto questo?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

sicuramente le esperienze che ci hai raccontato ti hanno segnata ma non è detto che abbiano dei collegamenti diretti con la tua situazione attuale.
Mi sembra che tu ti senta in una situazione di mezzo fra un passato poco felice e un futuro che forse non vedrà realizzarsi i tuoi sogni e le tue aspettative, e può essere che il tuo stato d'animo dipenda anche da questa incertezza che accomuna la maggior parte dei ragazzi che stanno terminando le superiori, molti dei quali sono assaliti dall'ansia che nasce dall'avvicinarsi di un passaggio - quello all'età adulta - che si sta avvicinando.
Penso che ti sarebbe utile parlare di persona con uno psicologo che ti aiuti a capire cosa nel tuo stato d'animo attuale dipende dalla "crisi dell'ultimo anno" delle superiori e cose invece rappresenta un vero e proprio sintomo psicologico che necessita di un trattamento.
A mio parere un percorso psicologico ti servirebbe anche a capire meglio alcune cose accadute, come l'allontanamento degli amici che ti appare essere avvenuto in blocco e senza un perchè significativo: l'aumento di consapevolezza ti servirebbe a non sentirti più così passiva, e anche ad accettare che quando si cresce avvengono dei cambiamenti che possono non far piacere ma che sono necessari e/o inevitabili.

Tanti auguri per i tuoi studi,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo per la sua così tempestiva risposta, valuterò se parlarne di persona con uno psicologo. Per ora sto cercando di risolvere la situazione da "sola", la mia preoccupazione infatti sta proprio nel fatto che fino ad ora non sto ottenendo molti risultati positivi, se non molto rari, come quando faccio qualcosa di nuovo e diverso, o dopo che ho qualche soddisfazione scolastica. Però poi torno giù. Ritorna il pessimismo (premetto che io sono sempre stata molto positiva e ottimista), l'insicurezza, la tristezza, la mancanza di voglia di vivere, come se qualsiasi cosa non avesse senso, mancanza di entusiasmo, arrivo a pensare "ma a che cosa serve vivere, tutti fanno sempre le stesse cose, guidano, camminano, mangiano, lavorano, studiano, è un ciclo continuo", questi pensieri sono piuttosto inquietanti, perchè è come se stessi completamente cancellando il significato che ha vivere, come se niente avesse senso..inoltre ho preso la patente appena compiuti i 18 anni, amavo guidare e lo vedevo un modo per stare bene, ma mentre prendevo la patente i miei genitori mi hanno fatto un sacco di discorsi su quanto sia pericoloso guidare, gli incidenti e tutto il resto..e questa cosa mi ha completamente bloccata al punto che meno guido e meglio è..sono terrorizzata!Infatti anche questo è un motivo che mi spinge a non uscire, se penso a guidare ora mi vengono soltanto un sacco di paranoie su possibili pericoli e problemi che potrei avere, quando prima ero felicissima all'idea di guidare.
Inoltre un'altra cosa che mi succede praticamente sempre è di voler fare qualcosa, ma non avere voglia di farla, voglio studiare? Prima di riuscire a farlo passa un sacco di tempo, e anche mentre lo faccio continuo a pensare che andrà male. Insomma, ho l'impressione di sabotarmi da sola. Ho il terrore del test di medicina? Bene, invece di cercare di farmi forza e fare qualcosa di concreto per superarlo mi lascio andare al fatto che tanto "perchè proprio io dovrei riuscire a entrare?" come se io non valessi niente e non dovessi mai essere nessuno.
Non c'è qualcosa che posso fare per ritrovare la fiducia in me stessa o almeno un minimo di entusiasmo? A volte le canzoni mi aiutano, però lasciano il tempo che trovano. Infine per lavoro devo scrivere degli articoli, ma questo stato d'animo mi sta rendendo il compito piuttosto difficile. Non riesco a concentrarmi, dimentico le cose, penso una cosa e dopo 2 secondi non la ricordo più e perdo il filo, sono un caso disperato vero?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Da quanto hai questo stato d'animo? Non ho capito se hai già finito o no la scuola, visto che parli di studiare Medicina ma dici anche che stai già lavorando.

Non mi è possibile dirti se si tratta di un momento di crisi o di qualcosa di più strutturato, ma l'atteggiamento negativo dei tuoi genitori, che hai citato nell'esempio della patente, di certo non ti è d'aiuto nè di esempio per essere ottimista verso la vita e il futuro, specie se è generalizzato.
A mio parere consultare uno psicologo ti servirebbe proprio a capire se stai così perchè sei spaventata per quello che sarà, o se invece soffri di un disturbo depressivo vero e proprio.

Non c'è molto che tu possa fare da sola, se non occuparti di te stessa cercando un aiuto esterno: tutte le strategie che puoi mettere in atto sono aleatorie, possono farti stare meglio per un po' ma non risolvono nulla soprattutto perchè non hai individuato qual è il vero problema, e in questa situazione riesci ovviamente solo a rincorrere l'emozione negativa del momento cercando di stemperarla.
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dopo
Utente
Utente
Parlo di studiare medicina nel senso che devo studiare per il test d'ingresso a medicina, sono all'ultimo anno e il lavoro di cui ho parlato è qualcosa di occasionale e di molto flessibile, e questo per fortuna mi aiuta vista la mia recente difficoltà a scrivere, scrivere è sempre stato il mio punto forte, in qualsiasi occasione, ora sembra che tutto ciò che ho sempre avuto e ciò che sono stata non ci siano più, questo stato d'animo è iniziato circa 2 anni fa, quando mi sono resa conto che il mio attuale ragazzo mi aveva mentito su alcune cose, questo fatto mi ha completamente buttata giù, ho passato un periodo orribile, ci sono stati dei litigi logoranti e molto pesanti dai quali non mi sono più ripresa, nonostante lui faccia di tutto per me..io non riesco a dimenticare certe cose, oltrettutto dopo certi episodi il rapporto con lui non è stato più lo stesso, proprio perchè io non sono stata più la stessa, poi faccio fatica a fare memoria sulla nostra storia, non so bene come spiegarglielo, ricordo abbastanza bene i fatti accaduti prima di questi fatidici litigi, insomma sono in grado mentalmente di collocare molti fatti accaduti nel tempo, tra un mese e l'altro, ma dal periodo dopo questi litigi tutto mi appare sfuocato, siamo circa 3 anni insieme e io non riesco a ricordare gli ultimi mesi ad esempio, certo se mi concentro magari ricordo qualcosa, però in generale sento come se tutto il tempo passato da quel periodo in poi fosse vuoto, è una sensazione orribile, anche perchè io so che non è così, ci sono stati molti bei momenti, lui mi ha aiutata molto, lui è la persona a cui dico tutto e con cui parlo di qualsiasi cosa, oltre il mio ragazzo è il mio migliore amico, c'erano delle cose che aveva fatto che non riuscivo a superare e allora c'è stato un periodo in cui fingevamo di essere due sconosciuti, io gli raccontavo ciò che provavo e chiedevo come era possibile che fossero successe certe cose, e lui giorno dopo giorno mi spiegava, perchè io sentivo il bisogno di sentire anche le stesse cose per più volte, mi ha aiutato, eppure da quei litigi in poi in un certo senso mi sento anche lontana da lui, c'è da dire da allora non siamo usciti molto, e così è iniziato il calvario..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non sei un "caso disperato", se ti rivolgerai a chi potrà aiutarti eviterai di complicare la situazione e di arrivare ad una cronicizzazione dei sintomi che stai descrivendo (pensieri ossessivi, apatia, sentimenti di vuoto/disperazione, difficoltà di concentrazione ecc.)
E'impossibile dirti altro senza conoscerti, spero che deciderai di farti aiutare di persona per superare tutto ciò che ti provoca questo malessere!