Ipocondriaco

Gentili Dottori,
sono un ragazzo di 23 anni, studente di Medicina, contentissimo di questa scelta, ma da un anno e mezzo, da quando a un controllo mi hanno rilevato dei valori border line per il glaucoma penso di essere diventato abbastanza ipocondriaco.
Nosotante le rassicurazioni dei medici mi sono visto e mi vedo in un futuro cieco. Ora da qualche settimana ho dei disturbi muscolari riconducibili alla Sla mi vedo gia' con la Sla.

Non ero mai stato cosi prima...
Che posso fare?
Inoltre soffro di dermatite atopica da anni... e sempre in questi ultimi 2 o 3 anni ho acquistato il brutto vizio di non aiutarla a guarire tormentandomi le lesioni e grattandomi continuamente, con una conseguente distrazione continua.

Grazie mille e cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
forse lo studio della medicina, contribuisce ad amplificare la sua ansia, che da quanto leggo era pregressa.
La dermatite risente fortemente del suo disagio psichico , consideri che la pelle è un "organo simbolico, di confine", tra il dentro ed il fuori.
Credo che dovrebbe , avendo escluso le possibili cause organiche correlate ai suoi dolori, conoscere le cause psichiche del suo disagio e della sua ipocondria, mediante l'aiuto di uno Psicologo, Psicoterapeuta.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Che posso fare?
>>>

Rivolgersi a uno psicologo di persona, ovviamente. Così come ha fatto con gli altri medici che le hanno diagnosticato ciò che ha.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
le autodiagnosi sono rischiose e fuorvianti anche per gli studenti di medicina, un colloquio con uno Psicologo-Psicoterapeuta ti consentirà di comprendere qual'è il vantaggio secondario di autosabotaggio che metti in atto nell'ostacolare la cura della dermatite.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Utente,

studiare Medicina è una scelta piuttosto rischiosa per una persona forse caratterizzata da un certo substrato ansioso come potrebbe essere lei.

Rispetto all'ipotesi dell'ipocondria esplosa all'improvviso è infatti più probabile che una certa ansia fosse presente già da prima in lei o in qualche familiare a lei vicino, magari sotto forma di manifestazioni non riconosciute come ansiose (come per esempio la tendenza al perfezionismo o la necessità di avere tutto sotto controllo).

L'idea di impadronirsi della materia per essere in grado di curare e prevenire le patologie è un proposito che può avere un significato positivo, ma anche un senso negativo quando risponde ad esigenze più o meno consapevoli di controllo e di esorcizzazione della malattia.

In questo senso è possibile che la scoperta di valori non ottimali per il glaucoma può averle dimostrato più chiaramente di tanti discorsi che non tutto è sotto il suo controllo e che studiare Medicina le servirà solo fino ad un certo punto per garantirsi di essere e rimanere in salute, perchè avere molte informazioni non è sufficiente per stare bene.

Il fatto che lei soffra da anni di una malattia psicosomatica come la dermatite atopica significa che dal punto di vista psicologico non è poi così "tranquillo" già da tempo - e nel caso in cui la dermatite risalisse alla sua infanzia potrebbero essere presenti dinamiche familiari che le hanno causato un certo disagio, sfociato in un sintomo fisico, fin da piccolo.

Quali motivi consci/consapevoli l'hanno spinta a studiare Medicina?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Prima di tutto grazie a tutti per le risposte.

Gentile Dott.ssa Massaro, non credo di avere scelto medicina per avere tutto sotto controllo, o meglio di sicuro non razionalmente; so bene che la medicina non e' una scienza esatta e che davanti a certe patologie non e' in grado, almeno per ora, di fare nulla.

Fin da bambino volevo fare il medico e credo che potrei essere, almeno dal punto di vista del rapporto con i pazienti, un buon professionista, in quanto avendo frequantato spesso medici (soprattutto dermatologi), mi sono reso conto che spesso le paure e le emozioni del malato vengono trascurate e separate dalla causa organica, e questo e' un errore che di certo mi impegnero' a non fare se un giorno fortunatamente potro' svolgere questo mestiere.

Detto questo sicuramente come Lei ha detto sono una persone che e' sempre stata destabilizzata dal fatto di "non avere un piano per affrontare le cose", oppure dal "non avere una certezza", anche se razionalmente mi rendo conto che questo e' impossibile e che oltre alla certezza di morire nella vita forse non ne esistano altre.

Sinceramente non credo di essere stato influenzato dalla mia famiglia, che credo mi abbia sempre dato tutto quello di cui avevo bisogno senza avere pretese sul mio futuro, magari quelle me le sono create io.
Ho avuto la dermatite fin dall infanzia, ma durante le scuole elementari e medie molto molto poco. E' aumentata alle superiori e dopo ancora di piu' all'universita'.

Anche se un po' di dermatite l'ho sempre avuta mi sono sempre chiesto se questo incremento fosse influenzato anche dal rapporto con la mia ragazza che e' iniziato circa quando ho cominciato l'universita'. Ci sono molto affezionato ma sicuramente quando non ero con lei frequentavo piu' persone di ora, visto che lei e' una ragazza abbastanza timida e non ama uscire in compagnia.

L' anno scorso ho effettuato 7 o 8 sedute dallo psicologo dell'universita' ma sinceramente non mi sembra mi sia servito a molto, forse perche' non eravamo molto in sintonia.

Attendendo una Sua gentile replica porgo cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
A volte la " sintonia" o empatia con lo psicologo, non scatta subito e non con tutti.
Forse riprovare ancora ed altrove, potrebbe essere una valida soluzione.
La pelle, cosi' come gli altri organi del nostro corpo, risentono fortemente dell' equilibrio psichico .
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
In effetti nel mio caso direi che non era proprio scattata!
Ma c'e' qualche possibile interpretazione all' "autolesionismo" della pelle?

Cordialmente
[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Spesso il dolore fisico, serve per non sentire quello psichico, perche' troppo cupo ed insopportabile.
[#9]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Mi domando se , difensivamente, lei non cerca di sorvolare su alcuni importanti aspetti della sua vita.
Com'erano i suoi rapporti con la famiglia e come sono ora? La sua famiglia lei dice " non mi ha mai fatto mancare nulla e non ha pretese nei miei confronti" , perfetto, ma i rapporti affettivi come erano e come sono.. madre ansiosa, iperprotettiva ? qualcuno malato in famiglia o nei dintorni ?
E ancora.. non mi sembra troppo entusiasta della sua ragazza.. timida.. chiusa.. non sarà che lei ha "paura di volare" diversamente? Ho visto molte giovani coppie avere dopo un pò, questo tipo di problemi. Forse ora, la vorrebbe più colorata e vivace.
La sua sensibilità può essere un'arma in più da usare nel lavoro che le auguro di fare nella vita, ma anche e soprattutto per guardarsi dentro,oltre la scena manifesta, cioè quello che sembra vero.
Perchè si sente sempre in pericolo, se lo domandi ..
Cosa vorrebbe cambiare ..?
Le faccio molti auguri di sguardi sereni sul mondo..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> Ma c'e' qualche possibile interpretazione all' "autolesionismo" della pelle?
>>>

E anche se ci fosse e noi glielo dicessimo, che cosa se ne farebbe?

Nulla, oltre ad aver soddisfatto un suo dubbio. Non solo, la risposta aprirebbe altri dubbi, in una catena infinita.

Non è con le interpretazioni che si esce dall'ansia e dall'ipocondria, ma con una cura che può consistere in psicoterapia eventualmente abbinata a farmaci, in base a valutazioni e colloqui clinici di persona.

Legga qui e s'informi:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mi sono reso conto che spesso le paure e le emozioni del malato vengono trascurate e separate dalla causa organica, e questo e' un errore che di certo mi impegnero' a non fare se un giorno fortunatamente potro' svolgere questo mestiere"

Questo è un ottimo proposito che le consentirà di diventare un medico con una marcia in più, attento al malato e non alla sola malattia.

Per tornare alla dermatite, gli studi di psicopatologia dell'infanzia evidenziano che se ne osserva la comparsa soprattutto in presenza di particolari modalità di rapporto intercorrenti fra mamma e neonato/bambino.
Per esempio le madri dei bambini con eczemi e dermatiti possono essere persone invadenti, intrusive, che coltivano la simbiosi con il figlio e non gli consentono di separarsi come avverrebbe nel corso di uno sviluppo psicologico sano. Questo atteggiamento può avere alla base anche una certa quota di aggressività verso il figlio non riconosciuta e non agita in altro modo.

Di conseguenza il bambino con disturbi dermatologici di questo tipo cresce vivendo grosse difficoltà quando è il momento di compiere concretamente o simbolicamente dei passi che gli consentano di separarsi e autonomizzarsi in particolare dalla madre, e il paziente psicosomatico adulto affetto da sintomi dermatologici è portatore essenzialmente di questo tipo di difficoltà.

La dermatite può contemporaneamente rendere visibile una "ferita psichica" e relazionale non riconosciuta consapevolmente come tale dal soggetto, e la necessità di grattarsi (a volte fino a sanguinare) gli consente di autopunirsi per i desideri di autonomia che stanno dando luogo ad un distacco doloroso e alla lesione cutanea stessa.

Nel suo caso la dermatite è sorta nell'infanzia, si è attenutata in anni che probabilmente non hanno visto grossi scatti in avanti sulla strada dell'autonomia ed è ricomparsa quando lei è cresciuto, si è diplomato e ha iniziato a frequentare l'università - percorso che prelude ovviamente ad un distacco definitivo dal suo passato di figlio.

Penso che non sia un caso che il sintomo sia peggiorato quando si è messo con una ragazza che la porta a rinunciare a parte della sua vita sociale per stare con lei, e che quindi la mette nuovamente in conflitto fra scegliere di preservare il rapporto con una figura femminile non disposta a grosse aperture all'esterno e invece proseguire per la sua strada.

Tenga conto che queste riflessioni vanno in ogni caso prese con le pinze perchè non la conosco e quindi nel risponderle mi baso solo sugli studi clinici relativi ai pazienti con patologia psicosomatica di natura dermatologica.

Indipendentemente da quanto lei si riconosca o meno in questo tipo di spiegazione direi che è importante che consideri di intraprendere la strada dell'intervento psicologico per due motivi: risolvere il suo problema in particolare e iniziare ad approfondire l'approccio psicosomatico alla patologia in generale, cosa che migliorerà di molto la sua preparazione all'attività medica.
[#12]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Gentile Dott.ssa Fregonese,

" Perchè si sente sempre in pericolo, se lo domandi ..
Cosa vorrebbe cambiare ..? "

Bhe perche' mi sento sempre in pericolo.. che e' vero... e cosa vorrei cambiare... sono domande da mille punti, me lo chiedo anch'io!

Grazie mille


Gentile Dott.ssa Massaro,

sicuramente il rapporto con la mia ragazza, che inoltre e' in corso con me all'universita', in alcuni periodi ha esacerbato questa situazione (sottolineo che ci sono momenti in cui riesco a non grattarmi, periodi in cui con lei va tutto molto bene ecc ecc... come altri in cui sono piu' stressato e come Lei giustamente ha detto arrivo anche fino a farmi sanguinare..! )

Io sono uno che cercherebbe di non dire mai di no alle persone, per certi versi proprio per questo sono molto insicuro, perche' ho paura di ferirle..

Personalmente non credo che il rapporto con la mia famiglia abbia influito sulla dermatite.. Sono sempre stato uno che ha cercato di risolversi i problemi da solo, ho scelto la scuola da solo, ho scelto medicina perche' piaceva a me ( nessuno dei miei genitori e' medico), e non credo di essere un mammone. Nell'estate della maturita' sono andato da solo in America a lavorare per due mesi, trovandomi da solo il lavoro li (in quei due mesi non avevo neanche la dermatite infatti!), ora studio in un altra citta' vivo da solo e torno a casa ogni 2 o 3 settimane...
Piuttosto credo che con lo studio che richiede questa facolta' ho rinunciato a molte cose (prima facevo molto sport ora pochissimo per esempio), e questo credo che non mi abbia aiutato.

Per quel che riguarda il fatto di essere forse leggermente ipocondriaco credo che forse si debba sia al fatto del glaucoma che mi ha spaventato e sia al fatto che dopo aver girato mille dermatologi ed essermi imbottito di schifezze con scarsi risultati ho perso un po' di fiducia nei medici.. quindi ora spesso anche se mi dicono "non hai nulla" non riesco a stare tranquillo e tenderei a voler rifare un altro esame-richiedere un altro parere.

Personalmente lei crede che dermatite e sintomi neurologici quali fascicolazioni, impaccio nei movimenti, tremori e perdita di forza muscolare (questi sono insorti da un paio di mesi non li avevo mai avuti prima) possano essere tutti riconducibili ad una causa psicologica?

Grazie mille


[#13]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se dal punto di vista fisico lei è sano - cosa che immagino si sia premurato di verificare, tanto più considerando che studia Medicina - questi sintomi possono tutti essere di natura psicosomatica ed esprimere dunque una sofferenza che non ha a che vedere con il corpo.
Per fare quanche esempio:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Le evidenze sul legame fra dermatite che esordisce nell'infanzia e caratterisitiche della madre sono piuttosto assodate, e non è detto che chi si trova dentro certe dinamiche sia in grado di riconoscerle perchè si tratta di aspetti molto delicati, che richiedono per così dire occhio clinico per essere individuati.

Non intendevo dirle che lei è un mammone, ma che eventualmente (seguendo l'ipotesi psicosomatica) sua mamma può aver avuto grosse difficoltà prima a superare la naturale simbiosi con lei quando era piccolo, e poi a lasciarla andare quando è cresciuto.

Se questo tipo di analisi psicosomatica dei sintomi le interessa sono disponibili numerosi testi da consultare, fra i quali per esempio "Medicina psicosomatica e psicoanalisi contemporanea" di Taylor.
[#14]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Sto facendo degli accertamenti con il neurologo per escludere dei problemi.
Grazie del consiglio, magari un giorno se saro' a Milano (studio a Varese) passero' volentieri nel Suo studio per una chiaccherata!

Grazie e cordiali saluti
[#15]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se vuole ci faccia sapere l'esito degli accertamenti ai quali si sta per sottoporre.
Le faccio tanti auguri,
[#16]
dopo
Attivo dal 2011 al 2020
Ex utente
Volentieri.

Grazie e cordiali saluti
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