Relazioni

buonasera, vi scrivo perché sto vivendo una situazione particolare, da sempre che io ricordi, e questa situazione non mi permette di avere rapporti felici con l'altro sesso. 
vi spiego: da che avevo 15 anni e ho iniziato a conoscere ragazze, ricordo che dopo poco che uscivo con una, se questa si mostrava molto interessata, si scopriva troppo, in me cessava di colpo l'interesse verso di lei, anche se prima ero molto interessato. allo stesso modo se di una ragazza con cui esco mi interessa poco o nulla, ma questa mi lascia, io non mi do pace, alcune volte ho avuto fasi particolari, con ripercussioni sul lavoro, sulla mia dieta (inappetenza), insonnia  per diverso tempo, sintomi che generalmente sono propri di depressione o distimia. 
Il succo è questo: non posso mai stare felice con una ragazza, se lei è presa io smetto di provare alcuna cosa per lei, se lei non è presa io lo sono, ma spesso in questi caso dopo poco che ci frequentiamo vengo "scaricato" e ogni volta passo quei momenti brutti.  Negli ultimi anni ho frequentato (per brevi periodi) due diversi psicologi psicoterapeuti per problemi d'ansia, ho provato a porre il quesito alla loro attenzione ma non gli è stato dato molto peso. Eppure io piu passa il tempo piu mi rendo conto che questa cosa è per me invalidante: dovrei essere solo che felice se una ragazza mi esprime i suoi sentimenti... 
Mi sapete dire qualcosa, se è un comportamento che avete riscontrato frequentemente, ed eventualmente come se ne potrebbe uscire, se si puo?  
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, l'ansia come categoria generale sembra proprio adatta al suo problema, più specificamente può trattarsi di una forma ansioso-ossessiva.

Che tipo di cure psicoterapeutiche ha ricevuto? Tipo di terapia, frequenza degli incontri, durata totale e soprattutto i temi che avete affrontato in terapia. Ha ricevuto indicazioni specifiche e compiti da eseguire fra una seduta e l'altra?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
nel suo precedente consulto lei accennava ad un disagio relativo ad ansia e attacchi di panico ora invece parla di depressione e di difficoltà relazionali con l'altro sesso.
Innanzi tutto sarebbe utile fare il punto della situazione con uno psicologo-psicoterapeuta anche se ha già avuto brevi esperienze a riguardo, è possibile che con i professionisti da lei consultati non sia riuscito a "mettere a fuoco" la vera natura delle sue difficoltà che nel tempo sembra tornino a manifestarsi con modalità differenti associate a somatizzazioni come l'inappetenza.
Attraverso una consulenza on line non è possibile fare valutazioni diagnostiche e non ha alcuna importanza se si tratti di comportamenti diffusi o meno, quello che conta è il SIGNIFICATO che essi assumono all'interno del suo vissuto e in che modo condizionano i suoi comportamenti e sopratutto, la sua immagine di sé che sembra estremamente vulnerabile al giudizio dell'altro.
Le suggerisco la lettura di questo articolo
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html



Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Grazie delle celeri risposte :)
allora io non credo che si tratti di ansia, anche perché l'ho quasi del tutto risolta con una cura farmacologica associata ad una psicoterapia, di cui onestamente non so il nome.
io ho piu l'impressione di comportarmi come un bambini piccolo che fa le bizze per un giocattolo, piange, ci sta male, lo agogna.... E quando i suoi glielo comprano ci gioca poco o niente. il problema è che ora sono grandicello, ho quasi 26 anni e vorrei poter giocare con un giocattolo se mi piace anche dopo averlo ottenuto.
Per quanto riguarda le psicoterapie che ho affrontato.... La prima è durata poche sedute, aveva un metodo a mio avviso troppo "violento", la seconda, psicoterapia che siamo sul punto di terminare, non so dire che tipologia fosse, cadenza settimanale e no, non ricevevo dei compiti da eseguire.

grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ansia non significa solo paura intensa, manifesta o panico. Anche le forme ossessive sono espressioni d'ansia.

Nel suo caso quando sa di piacere a una ragazza l'interesse scompare. Quando invece la ragazza non è interessata, si arrovella per cercare di conquistarla. Questo può indicare un bisogno eccessivo di controllo: preferisce le situazioni dov'è lei a dover lottare (controllare) la situazione e fugge quando il controllo dovrebbe perderlo, perché se l'altra è interessata basterebbe dire un "sì" per entrare in relazione, ma non riesce a farlo perché, appunto, ciò significherebbe da parte sua cedere parte del controllo.

Tutto questo ha molto a che vedere con l'ansia, e spesso i ragazzi nella sua situazione sono degli ansiosi. Lei però non ci dà elementi sufficienti su queste terapie per poterle dare un parere più preciso.

Cordiali saluti
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
per darle piu elementi posso dirle che la seconda psicoterapia (la prima è stata interrotta agli inizi) si basa su una tecnica figlia dell'ipnosi, mi pare si chiami emdr.
Per quanto riguarda la sua ultima risposta, quando l'altra persona è interessata io non fuggo per paura, perché basterebbe un si per concretizzare il rapporto, ma in me cambia proprio la visione del tutto. Non provo piu assolutamente stimoli nel frequentare una persona se ha appena manifestato un forte interesse nei miei confronti, è questo il problema!! mi sembra quasi di essere un masochista per questo!! spero di aver dato informazioni utili circa la psicoterapia e di aver centrato a pieno il mio problema.
Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Non provo piu assolutamente stimoli nel frequentare una persona se ha appena manifestato un forte interesse nei miei confronti, è questo il problema!!
>>>

Questo era chiarissimo anche prima. Lei può non *sentire* paura o ansia, ma la reazione che mette in atto è di evitamento, tipica dell'ansioso.

A scanso di equivoci e per spiegarmi meglio a mia volta, le confermo che l'ansia non produce soltanto sintomi di paura, ma può benissimo manifestarsi in modo diverso.

Lei però non dovrebbe affidarsi a degli specialisti senza nemmeno sapere che tipo di trattamento le stanno somministrando: altrimenti è inutile che si sforzi tanto di chiarire il problema se poi non sa nemmeno da chi e come verrà trattato!

Legga qui e s'informi meglio:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

e verifichi sempre che i professionisti cui si rivolge siano iscritti all'Albo degli Psicologi:

https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Ok, quindi se ho ben capito l'ansia ha come sintomi anche queste reazioni, e io pur avendo superato quasi del tutto i sintomi classici, continuo ad accusare questi altri effetti. Come pensa che potrei uscirne? Quale tipo di psicoterapia crede sia piu adatta al mio caso?
Grazie ancora per l'interessamento.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> quindi se ho ben capito l'ansia ha come sintomi anche queste reazioni, e io pur avendo superato quasi del tutto i sintomi classici, continuo ad accusare questi altri effetti.
>>>

Esatto. Non posso confermarle che nel suo caso sia successo proprio questo, senza vederla, però posso dirle che si tratta di una transizione comunissima fra gli ansiosi. I sintomi dell'ansia tendono a evolvere da quelli più somatici verso quelli più cerebrali, basati sull'evitamento e il tentativo di controllo.

Le forme di psicoterapia focalizzata come la cognitivo-comportamentale e la strategica sono adatte a questi quadri. Può fare delle telefonate, accennare brevemente al suo problema e farsi dare una stima approssimativa della durata di un intervento. Richieda più pareri e poi chieda un primo consulto di valutazione al professionista che le ispirerà più fiducia. Se poi non si troverà bene non sarà obbligato a continuare.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
l'obiettivo della psicoterapia non dovrebbe essere semplicemente quello dell'eliminazione del sintomo ma dovrebbe favorire un maggiore livello di autoconsapevolezza che le consenta di comprendere il significato del suo disagio contestualizzandolo nella sua storia personale al fine di promuovere un processo di crescita personale.
Solo così lei potrà entrare in relazione con l'altro senza dover ricorrere a "maschere" o "copioni" che si rivelano disfunzionali alla soddisfazione dei suoi bisogni affettivi.
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