Un consiglio per la mia paura di morire

Gentili Medici.. mi è capitato due volte, che per la troppa ansia mi si sono addormentate le mani, era cm se avessi un formicolio.. il mio medico di famiglia mi disse che era una manifestazione di attacchi di panico.. il mio problema principale è che ho paura di morire. perchè è più il pensiero a volte, che il "dolore fisico".. poi come non ci penso sto bene.. a volte non mi va neanche di uscire da casa, o allontanarmi per andar a ballare con gli amici, che mi prende l ansia che potrebbe succedere qualcosa.. e vorrei restare solo con i miei genitori, perchè li vedo sicuri. qualcosa del genere mi è capitato un 5 anni fa circa.. avevo anche questo tipo di paura.. ma poi andando avanti è svanito tutto.. ora di nuovo.. non so come fare, nel senso che non ci vorrei proprio pensare.. e spero di uscire da questo "tunnel".. è un qualcosa di passeggero o mi resterà a vita?.. perchè io sono consapevole che non si può morire per queste cose, ma il pensiero mi ci va sempre.. posso guarire da questo tipo di ossessione? ora che ne ho parlato con voi, diciamo che sono un po più tranquilla. grazie per la disponibilità.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazza, ci fa piacere sapere che si sente più tranquilla dopo averne parlato con noi. Spesso succede, alle persone tendenzialmente ansiose.

Vorrei chiederle se la paura di morire è iniziata in seguito a quel formicolio alle mani. E' l'unico sintomo che ha sentito, in quel momento? Se tutto è iniziato con un attacco d'ansia mentre era fuori, è inevitabile che la sua mente abbia associato (erroneamente!) l'esser fuori con una situazione di pericolo, e che quindi a volte eviti di uscire per "paura di aver paura". Il problema è che in questo modo si rafforza la paura stessa.

Diventa quindi importante spezzare questo circolo vizioso, ed anche evitare che la sua paura assuma tratti ossessivi ed ipocondriaci. Poiché a quanto racconta ci sono stati già de precedenti 5 anni fa, la cosa più risolutiva da fare sarebbe rivolgersi di persona ad uno psicologo, specie se vede che stavolta il problema non "svanisce da solo" come accadde cinque anni fa.
Cosa ne pensa?

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org