Paura di uscire da soli

salve,
da quando sono nato,sono sempre stato con qualche d'uno vicino a me e non sono mai rimasto solo,ora mi rendo conto che non riesco a fare cose semplicissime come la spesa o uscire di casa se non ho una persona che conosco al mio fianco,quindi mi troverei in difficoltà nel caso dovessi andare a lavorare o se semplicemente mettessi su famiglia.quando mi trovo solo entro nel panico,mi blocco,piango,ho paura che si trasforma in terrore.questo succede anche se rimango solo in mezzo ad una folla di persone che non conosco.
la mia ragazza mi consiglia di fare piccole uscite da solo o con il cane e frequenti,allungando la distanza nel tempo,mi sono poi rivolto a uno psicologo che ha detto che non saprebbe bene come consigliarmi,quindi mi rivolgo a voi per un consulto più efficace.
grazie dell'aiuto.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, la paura di stare da solo si presenta solo nell'uscire o anche nel rimanere a casa da solo?
Glielo chiedo perché può essere indicativo di problemi diversi.

Mi chiedevo anche come mai solo ora chiede aiuto per questo problema. Si è manifestato da poco, oppure si è trovato da poco in situazioni nuove che l'hanno obbligata a stare da solo, mentre prima riusciva ad evitarlo?

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"da quando sono nato,sono sempre stato con qualche d'uno vicino a me e non sono mai rimasto solo"

Gentile Amico,

è proprio sicuro che sia così?
Ci pensi bene, non credo che in 23 anni di vita lei non abbia mai fatto nulla da solo e che solo ora per la prima volta abbia occasione di svolgere delle attività senza essere accompagnato.
Le dico questo per farle presente che la capacità di fare le cose anche da solo è presente in lei, ma che al momento è venuta meno per qualche motivo.
Ha fatto bene a rivolgersi ad uno psicologo, e mi chiedo come mai le abbia risposto nel modo che ci ha riferito. E' sicuro di aver capito bene?

La sua ragazza la ha dato un consiglio che può essere buono se la sua ansia non è eccessiva, ma se invece si sta sentendo paralizzato dal malessere che prova non può pensare di risolvere da solo il problema ed è necessario che si rivolga nuovamente ad uno psicologo.

Sottolineerei il fatto che lei fa riferimento a situazioni in cui avrà molte più responsabilità di oggi nel dirci che non se la sente di fare le cose da solo (lavorare e mantenere una famiglia), e che forse quello che la blocca è proprio la paura di ciò che la aspetta e delle responsabilità della vita adulta.
Attualmente quali sono i suoi impegni quotidiani?
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Dr.ssa Stefania Ruotolo Psicoterapeuta 6 3
Salve,
concordo con ciò che è stato detto dagli altri colleghi e con il suggerimento che le ha dato la sua ragazza.
Visto il suo evidente star male credo che la cosa migliore da poter fare sia quella di contattare uno psicologo con un approccio cognitivo comportamentale, approccio risultato efficace per dinamiche riguardanti l'ansia.
In tal modo riuscirà a trovare attraverso gli strumenti che il professionista le fornirà tutte quelle risorse che credeva di non possedere e che verranno incrementate volta per volta.
Le auguro di risolvere quanto prima le sue difficoltà.
Cordialmente.

Dr.ssa Stefania Ruotolo

[#4]
dopo
Utente
Utente
salve,
innanzitutto grazie di tutti i consigli.
rispondo per punti a tutti quanti.
alla dott.sa di Mauro:
succede sia in casa che all'esterno,è capitato che mi lasciassero solo e reagivo come siegato in precedenza.
ho chiesto aiuto ora perchè mi rendo conto solo adesso che è un problema molto grosso e che che non posso fare delle cose semplici,perchè dipendo da ciò che fanno gli altri(esempio,se volessi andare a fare la spesa e nessuno mi accompagna non ci vado anche se il supermercato è vicino a casa,stessa cosa per tutto il resto).
vorrei incominciare a lavorare,ma andarci in macchina da solo non riesco.

rispondo al dr.Massaro:
sono sempre stato accompagnato ovunque e non sono mai stato lasciato solo,quando è successo che mi lasciavano solo,gli telefonavo imprecando che tornassero da me perchè mi sentivo male.
la paura della famiglia e del lavoro,sono nati dopo essermi accorto che se volevo avere una mia vita,dovevo essere autonomo almeno negli spostamenti.
attualmente non ho impegni.ci avevo provato a trovare qualche cosa da fare,ma appena rimanevo solo entravo nel panico.

spero di essere stato abbastanza chiaro nel rispondere alle vostre domande,ringrazio tutti nuovamente.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Come mai l'hanno sempre accompagnato dappertutto?
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Le capita anche di aver difficoltà a prendere decisioni da solo, di aver poca fiducia in se stesso e di aver spesso bisogno di consigli e suggerimenti dagli altri?
[#7]
dopo
Utente
Utente
soprattutto i miei genitori mi hanno sempre accompagnato ovunque un po per paure delle cose che succedono fuori,un po perchè volevano essere protettivi e presenti e perchè avevano il tempo.ho pochi amici e ci esco pochissimo durante l'anno,ovviamente mi faccio accompagnare e venire a prendere.
mi capita di avere le difficoltà anche di prendere decisioni,ho poca fiducia in me e di aver bisogno di consigli da altri.
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Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 217 6
Gentile ragazzo, i consigli della sua ragazza sono appropriati, ma se non riesce a seguirli o se, pur seguendoli, la situazione generale non cambia, bisogna affrontare il problema in modo più diretto. Anche perché, da quanto riferisce, la sua paura di restare da solo può diventare così forte da crearle una sintomatologia ansiosa importante che rafforza la paura stessa.

Credo quindi sia giunto il momento di affrontare questa situazione in modo mirato e specialistico, come le suggerivano anche i colleghi.
Se lo psicologo cui si era rivolto non ha potuto aiutarla non si scoraggi, non tutti si occupano degli stessi problemi.

Si rivolga con fiducia ad un secondo specialista.
E' necessario lavorare sull'area dell'autoefficacia, dell'autonomia, del cambio graduale delle abitudini familiari e dell'atteggiamento nei confronti dei cambiamenti.
Ciò che nella sua mente si collega all'essere o al restare da solo dev'essere esplorato e rielaborato, specie nelle sue connotazioni negative e "pericolose".
Potrebbe essere indicato anche un lavoro sulla famiglia, con uno psicoterapeuta sistemico.

Le faccio molti auguri. Se vuole ci tenga informato sull'esito della ricerca dello specialista adatto a lei.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"i miei genitori mi hanno sempre accompagnato ovunque un po per paure delle cose che succedono fuori"

Se le cose sono andate così è normale che oggi lei si senta insicuro e incapace di cavarsela da solo anche nelle situazioni apparentemente più semplici.
I suoi genitori si sono comportati così credendo di proteggerla, ma in realtà le hanno comunicato proprio quello che lei oggi pensa di sè stesso, e cioè che non è capace di farcela da solo in un mondo ostile e pieno di pericoli.

La situazione è sicuramente recuperabile, ma deve chiedere un aiuto psicologico per riuscire a cambiare soprattutto il modo in cui oggi vede sè stesso, che non corrisponde tanto alla realtà quanto a ciò che ha appreso implicitamente su di sè in tanti anni di iperprotezione.