Non riesco a finire la bottiglia d'acqua

salve,
Sono G., da qualche tempo mi sono accorto che non termino mai una bottiglia d'acqua, lascio sempre un pò d'acqua e ne prendo un'altra, è più forte di me, cosa potrebbe essere? qualche fobia? A volte rimangono sul tavolo per giorni quando poi il mio coinquilino me lo fa notare, mi sforzo per finirla. La cosa tuttavia mi preoccupa alquanto... grazie
G.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ha provato a prendere le fondate che lascia e usarle per ricomporre una bottiglia piena? Che effetto le farebbe?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile utente, la preoccupa il fatto di sentire un forte impulso a lasciare l'acque perchè se no sta male? o è preoccupato perchè qualcuno le ha fatto notare un comportamento che , secondo lei, non dovrebbe esserci?
di cosa è preoccupato esattamente?
[#3]
dopo
Utente
Utente
salve,
grazie per le risposte innanzi tutto.

al dr. Santonocito rispondo che non mi sento di provarlo perché al sol pensiero mi sentirei uno stupido, di per se quindi questo potrebbe essere un indizio? Non voglio assolutamente ritenere stupido il consiglio ma è l'idea che a farlo mi sentirei tale... si evince qualcosa?

Al dr. De Vincentiis rispondo che non sto male se la finisco, ma da quando mi è stato fatto notare, mi sono interrogato sul perché lo faccia sempre.

Personalmente odio fortemente gli addii, avevo pensato che sia inerente a questo e quindi che abbia paura di terminare qualsivoglia cosa.
Grazie
G.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> al dr. Santonocito rispondo che non mi sento di provarlo perché al sol pensiero mi sentirei uno stupido
>>>

Beh, sarebbe già un sentirsi in modo diverso e meno drammatico, rispetto a come si sente adesso!

Battute a parte, potrebbe trattarsi di ansia, che si esprime con pensieri di tipo ossessivo. In sostanza si tratta di preoccupazioni, interrogativi e dubbi su cose che non meriterebbero assolutamente tanta attenzione. Se non riesce a vincerle da solo, è appropriato il ricorso allo psicologo.

Il fatto che ci chieda: "Mi devo preoccupare?" avvalora l'ipotesi che si tratti di ansia.

Cordiali saluti
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
mi spiace deluderla ma i processi mentali non sono sempre riconducibili a spiegazioni del tipo " se....allora vuol dire che...", d'altronde che lei detesta gli addii non l'ha scoperto grazie all'osservazione del suo inquilino.
Con questo non intendo dire che il suo comportamento sia totalmente privo di significato, ma solo che potrebbe essere alquanto banale e quindi non rilevante, a differenza della sua preoccupazione che non a caso l'ha indotta a scriverci.
Se la sente di dirci qualcosa di più riguardo alla sua preoccupazione?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#6]
dopo
Utente
Utente
Caro dr Santonocito c'ha preso per quanto riguarda lo stato d'ansia, mi porta a non dormire, a dei tremori ingiustificati... forse è per questo che sto notando questi problemi probabilmente banali come ha sottolineato la dr Campione. Sono preoccupato che possa avere dei problemi, per esempio soffro di un fastidio forte se vengo toccato da sconosciuti o amici senza motivo, addirittura per un bacio (non di una eventuale ragazza) ma in generale, avverto fastidio persistente localizzato nella zona del bacio.

Ecco da cosa nascone queste preoccupazioni probabilmente di poco conto, tuttavia non è normale non finire una bottiglia d'acqua e prenderne un'altra.
grazie
G.
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Ecco da cosa nascone queste preoccupazioni probabilmente di poco conto, tuttavia non è normale non finire una bottiglia d'acqua e prenderne un'altra.
>>>

No, la cosa funziona nel modo inverso.

È quel suo "tuttavia" a provocare le rimuginazioni e le preoccupazioni. Un altro al posto suo lascerebbe a metà le bottiglie e non gliene importerebbe nulla. Come quelli che accendono le sigarette e le buttano prima di finirle.

Lei, invece, attaccandosi a voler trovare un significato dove non ce n'è, si mette in trappola da solo, costruisce problemi dove non ce ne sono. Chi ha detto che le bottiglie si debbano *per forza* finire?

Comunque, se l'ansia la sta infastidendo in più modi dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti
[#8]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
qui il problema non sono le sue reazioni più o meno normali ma il fatto che per lei assumono un significato molto preciso: sono i segnali esterni e visibili del suo disagio interiore, disagio non vuol dire necessariamente "soffro di questa o quella patologia" ma intanto che io avverto una "stonatura", qualcosa che mi induce a fare delle ipotesi a cercare delle risposte, credo sia per questo che ci ha scritto. Cosa ne pensa?
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