Affetto bloccato

Gentili medici, è una storia lunga cinquant'anni, la mia vita non mi piace, cerchero' di essere conciso spero che mi sia di aiuto,raccontare quello che so. Tantissimi anni di terapia analitica inutili,ipotesi traumatiche senza prove per poter sostenere quelle inutili( nel mio caso)TEORIE PSICANALITICHE. Il mio vecchio dottore mi attirava nel suo studio con dolcezza e affetto quello di cui avevo bisogno per poi divagare in strane congetture che potessero sostenere le sue idee : abusi sessuali, pedofilia violenze inenarrabili. Forse per questo non c'era mai la fine io dipendente non potevo trovare una soluzione se quelle ipotesi erano sbagliate.Dopo che il dottore è morto mi sono rivolto a due psichiatri dalla padella nella brace non sono contento di prendere psicofarmaci non mi sento malato vero non faccio del male a nessuno forse. Alla fine ho incontrato un giovane psicologo che mi ha dato qualche speranza, in fondo non sono cosi' malato grave,ho qualche seria difficolta' con i sentimenti ,ci sono pero' faticano ad uscire, quelli positivi sono repressi altri come la rabbia o la vergogna abbondano .Questa condizione psicologica mi affatica tutto il fisico ogni momento,quindi una tortura senza un attimo di pace che nel mio cuore vorrei cambiarla con qualcos'altro. Preferirei essere un paziente con un tumore pero' libero nella mente anche se per poco tempo. Non so se la mancanza di affetto alla fine puo' provocare, l'incertezza disistima paura e incapacita' di liberarsi da una prigione interiore senza potersi perdonare senza aver fatto niente di male .Quello che devo fare è mettere in moto quel meccanismo che crea e riceve affetto non certo di aspettarmi affetto gratuito come un bambino . QUESTO NON RIESCO.Se questi messaggi non sono utili a nessuno cancellatemi da questo sito internet .Ci sono altri gravi problemi sessuali collegati con la paura .
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)Alla fine ho incontrato un giovane psicologo che mi ha dato qualche speranza,(..)
gentile utente dal momento in cui ritiene di essere su una buona strada non deve far altro che continuare a percorrerla. E' chiaro che possa volerci del tempo ma la fiducia che forse ha verso il suo nuovo terapeuta potrebbe essere una base di partenza. Finchè ha speranza ha certo la motivazione per uscire dalla sua angoscia.Tale motivazione è la chiave.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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