Personalità

Come comportarsi con chi ha un disturbo di personalità? E' stata fatta una diagnosi in pronto soccorso di personalità di tipo borderline senza approfondimenti diagnostici ne colloquio clinico , in seguito a un ricovero per essersi tagliato un polso. Ciò è accaduto nel 2009 e da allora non è accaduto nulla del genere. Questo mio amico ha delle manifestazioni esagerate che riguardano situazioni dolorose di fronte a cui reagisce mettendo la sua camera sottosopra, strappando le sue fotografie. Gettando il telefono per terra quando s'innervosisce. Una diagnosi non è stata fatta, ha fatto 2 colloqui con una psicologa in uno dei quali ha somministrato il test di Rorschach. Lui Mi ha detto che quando la dottoressa gli ha fatto la restituzione lui non aveva nulla di grave, soltanto soffriva di una profonda solitudine ed era molto triste. La dottoressa le ha lasciato il numero di tel e se lui avesse avuto bisogno avrebbe potuto contattarla. Il tutto è avvenuto presso un servizio pubblico. L'iter è stato questo: una visita psiciatrica, tre colloqui con la psicologa. Non so se in seguito sarà dinuovo contattato per una visita psichiatrica. Per la privacy a me non dicono nulla. Però vedo che lui sta male. Ha 23 anni è egiziano, ha perso quasi tutti nella sua famiglia, non può tornare in egitto per motivi burocratici. Si sente profondamente in colpa per la morte dei sui familiari,in quanto non li ha potuti vedere un'ultima volta. E' molto chiuso come persona, non istaur legami duraturi, l'unica sono io che gli sto accanto, solo che è molto pesante relazionarsi con lui perchè non porta a termine le cose che inizia, se un giorno non va a lavoro non avverte. Tutto ciò provoca una serie di conseguenze che devono poi risolversi. Una cosa che ho notato che tende molto a mettermi alla prova, quasi a a controllare le mie reazioni. Dice sempre che a lui piace soffrire e si sente meglio quando soffre.Mi sento molto sola e vorrei essere guidata.
Grazie anticipatamente per la risposta

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È difficile suggerirle cosa fare, dato che si tratta di una persona a quanto pare sofferente, della quale stiamo parlando in terza persona e per di più proveniente da una cultura differente dalla nostra. Inoltre non sappiamo se lui voglia essere capito, aiutato o se realmente desideri che lei faccia il possibile per aiutarlo. Bisognerebbe sentire lui, anche se mi rendo conto che è una richiesta difficile da esaudire.

La cosa migliore sarebbe che venisse seguito direttamente dal personale specialistico, per esempio su indicazione dei colleghi cui si è rivolto per la valutazione diagnostica.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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