Autolesionismo.

Salve, sono una ragazza di 18 anni e da tempo ormai soffro di autolesionismo, se si può definire una malattia.
Il primo episodio è stato circa 3 anni fa, quando i miei amici per una stupidaggine non mi chiamarono ad uscire. Inizialmente pensai che non mi importava molto ma poi iniziai ad avere il respiro corto, a percepire in modo strano tutto quello che avevo intorno e, senza accorgermene mi ritrovai con dei buchi causati dalle mie unghie nel cranio.
In seguito gli episodi si sono ripetuti più o meno nello stesso modo, sia per problemi che mi assillavano da giorni, sia per piccolezze che in quel momento mi sembravano scogli insuperabili.
Sono realmente preoccupata perchè io mi rendo conto di compiere un'azione sbagliata ma in quei momenti non riesco veramente a controllare quello che faccio. Quindi sbatto la testa al muro, mi graffio nel corpo e mi prendo a pugni le gambe, causandomi grandi lividi.
Se può servire a qualcosa, aggiungo che sono una persona molto amichevole che fa amicizia facilmente, ma non riesco ad aprirmi con nessuno.
Non so cosa chiedere di preciso, forse di spiegarmi un po' cosa sono questi episodi che mi continuano a fare così male e soprattutto vorrei sapere se c'è un modo per farli passare.
Saluti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza, in genere le condotte autolesive servono per sentire parti del corpo che non si sentono più e per far diminuire lo stato di tensione (ad es. chi si taglia i polsi riferisce poi di stare bene).

Sebbene in un primo momento possa sembrare una pratica utile a qualcosa (far diminuire il dolore), in realtà questi comportamenti sono davvero patologici e meritano attenzione clinica da parte dello psichiatra e/o dello psicologo.

E' possibile affrontare il problema, mettendo accanto a queste soluzioni disfunzionali altri comportamenti più sani. La rabbia, le delusioni, insomma le brutte sensazioni le proviamo tutti. La differenza è esprimerle in modo più sano. Per farlo è però indispensabile imparare a riconoscerle e poi a modularle.

Secondo me potrebbe dunque essere questo il percorso:

- contattare uno psichiatra
- contattare uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di orientamento cognitivo-comportamentale, perchè lavorereste insieme prima sul problem solving, utile in questi casi per imparare nuove strategie più adattive.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Il problema è porre il discorso ai miei genitori. Non penso mi prenderebbero sul serio e soprattutto si rifiuterebbero probabilmente di farmi aiutare, dicendo che il mio è solo un modo per attirare l'attenzione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
La visita medica specialistica in ospedale puoi tranquillamente prenotarla, dal momento che sei maggiorenne.
Le questioni e le dinamiche con i tuoi genitori potrai discuterle con lo psicologo perchè sono tutt'altro che banali e meritano attenzione.
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dopo
Utente
Utente
Grazie, è stata molto gentile.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Prova a parlarne anche con il medico di base, se ti trovi bene col curante, così saprà indirizzarti nella tua zona (le ASL hanno modalità diverse a seconda della regione).
Se vuoi, dopo aver fatto tutto, facci sapere!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
quando il dolore psichico è talmente forte e cupo, procurarsi un dolore fisico, aiuta a spostare l'attenziona ad un dolore sicuramnete più sopportabile.
Se i suoi genitori non dovessero essere con lei o non prenderla sufficentemente sul serio, anche se il suo corpo danneggiato parla per lei, vada lei in una struttura pubblica, troverà sia lo psichiatra, che lo psicologo.
Sono le due figure in grado di aiutarla e soprattutto di contestualizzare la sintomatologia da lei descritta , leggendola all'interno della sua storia clinica e di vita.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ci sono prove che il dolore emotivo, per alcune persone, sia più difficilmente sopportabile di quello fisico. E quest'ultimo riesce a far sentire di meno il primo. Ecco perché alcune persone, soprattutto giovani ragazze, si procurano lesioni intenzionali.

Se la sofferenza emotiva ne è la causa, devi trovare il modo di parlarne di persona con uno psicologo psicoterapeuta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com