Aiuto per i miei genitori

Buongiorno, il problema che vorrei esporre mi riguarda relativamente. Il fatto è che non so più come comportarmi con i miei genitori. Studio Medicina e so quali sono i rischi relativi all'alimentazione scorretta. I miei sono entrambi ipertesi, mio padre prende le statine per tenere sotto controllo il colesterolo, eppure continuano a mangiare male. A pranzo c'è sempre la pasta e non c'è mai un'occasione in cui non manca il pane. I carboidrati in eccesso fanno ingrassare e sappiamo tutti le problematiche relative al diabete o all'aterosclerosi. Eppure nonostante io cerchi di far cambiare loro l'alimentazione, eliminando il pane da tavola oppure evitando che facciano abbinamenti come carne-formaggio, loro continuano a fare come vogliono. Io torno a casa solo il weekend quindi tutta la settimana non ho modo di "controllarli". Nel mio corso di studi vedo molte persone malate per aterosclerosi e ipertensione e cerco di far capire loro quanto sia dannoso mangiare male. Mia madre è anche fumatrice.
Ho provato a spronarli in diverso modo a cambiare stile alimentare ma non ci riesco. Per me è un forte stress psicologico, quando torno a casa mi innervosisco perchè ogni settimana ripeto le stesse cose e nonostante io cerchi di lasciar correre perchè ho capito che non posso cambiar loro la testa ci sto male. Il nervosismo mi fa agitare, spesso me ne vado dalla cucina. Non so più come fare per aiutarli ma soprattutto non so come gestire il mio stato d'animo di impotenza. Grazie della disponibiltà
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
In genere in questi casi non funziona il terrorismo psicologico e spesso neppure le corrette informazioni e l'educazione alimentare. E questo ha un senso molto chiaro: per dissonanza cognitiva io posso sapere quali comportamenti fanno male alla mia salute, ma ridurre il livello di dissonanza e raccontarmela in altro modo.
Ad esempio:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1609-multa-a-fumatori-e-obesi-ma-funziona.html

In questi casi si agisce sulle motivazioni, sulle emozioni e sulle credenze della persona.
In genere nei grandi ospedali ci sono gruppi del genere, condotti da psicologi.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottoressa per la sua tempestiva risposta.
Purtroppo dal suo articolo non sono riuscita a comprendere come dovrei comportarmi: lasciar perdere oppure cambiare modo di pormi? Come posso affrontare un argomento come la salute senza fare terrorismo ed essere "dolce ed efficace"?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Nel mio articolo si parla di dissonanza cognitiva, cioè pur sapendo che un comportamento è a rischio per la salute, non sempre ci sono atteggiamenti in grado di modificarlo (l'esempio riguarda il fumo e la corretta alimentazione).

Nei grandi ospedali ci sono però centri per l'obesità in cui non solo vengono date le informazioni/educazione alimentari, ma si lavora in equipe con altre figure mediche specialistiche in grado di aiutare il pz. a cambiare la propria abitudine e alimentazione.

Ritengo questa la scelta migliore: bisogna lavorare sulle motivazioni.

Saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Ho capito il concetto di dissonanza cognitiva nella teoria ma nella pratica quotidiana come devo pormi di fronte a questa problematica?
Cosa posso fare IO a casa per motivarli a cambiare atteggiamento? So che per carattere non si recheranno mai in ospedale a fare questi corsi di rieducazione... anche perché il "grande ospedale" si trova a un'ora da dove abitiamo!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Può rivolgersi al medico di base e a uno psicologo: per lavorare sui comportamenti e modificarli, bisogna prima lavorare sulle motivazioni, sulle emozioni (ad es. il piacere di mangiare cibi ipercalorici che fanno male è una realtà ed è una tentazione cui tutti siamo sottoposti). E' chiaro che in quest'ottica a volte bisogna anche dare una gratificazione. Probabilmente il medico di base conosce programmi standard per lavorare in tale ottica (come quelli per smettere di fumare o per incrementare l'attività fisica, ecc...)

Inoltre potrebbe occuparsi di fare la spesa e non comperare tutto ciò che fa male ai Suoi genitori e, quando Le è possibile (compatibilmente con i Suoi orari) preparare il pranzo o la cena.

Saluti,
Alimentazione

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