Relazione omosessuale

Buongiorno,
sono un ragazzo di 27 anni con una vita abbastanza tranquilla alle spalle forse anche troppo. Ho sempre sofferto di episodi depressivi che però risolvevo con un pò di iperico e nel giro di un mesetto la situazione si ristabiliva. Il tempo che passa è sempre stato un problema per me e forse è legato all'episodio che vi sto per raccontare.
Qualche mese fa ho conosciuto un ragazzo di 16 anni, e nonostante la differenza di età siamo diventati amici. All'inizio lo vedevo come un normale amico, con lui mi sentivo più giovane e mi divertivo a girare x centri commerciali e per le vie del paese!! Una sera passa a trovarmi, ero da solo in casa, e guardiamo la tv. Ad un certo punto lui si avvicina a me mi stringe la mano e mi dice che mi vuole bene. Strano penso detto poi da un maschio ad un altro. Poi mi da un bacio sulla guancia dopo termina il film e se ne va a casa.
Tutta la notte a pensare sul da farsi, sul significato di quel gesto... non mi spiegavo, cosa intendesse. Una sera siamo fuori in compagnia, una vecchia amica delle superiori si avvicina per salutarmi e mi dà un bacio. Avevamo avuto una piccola storia e quindi era molto confidenziale. Lui dice di star male e torna a casa e io resto con gli altri.
Non si fa sentire per giorni anche se gli avevo mandato un messaggio il gg dopo per sapere come stava... Viene da me il mercoledì quando sa che i miei sono fuori, si ripete la stessa storia, si avvicina e stavolta mi dà un bacio ma sulla bocca!!! Che faccio?? gli dico ma cosa fai senza cercando di minimizzare per non farlo restare male...dice che mi ama e vuole stare con me. Gli dico vai a casa e pensa a una ragazza, non a me. Nei giorni seguenti mi scrive messaggi, mi manda mail e sento che quello che prova per me è vero.
Io non ho mai sentito niente per un maschio ma per lui inizio a provare qualcosa, me ne vergogno troppo, accetto una trasferta al lavoro perchè mi sento a pezzi e vado in uno sperduto paese della Germania per due settimane.
Torno ma non mi passa vado dal dottore, di solito mi dà il Samyr stavolta il citalopram e inizio la cura... cerco di togliermelo dalla mente, ma non riesco, gli dico stiamo un pò lontano ma lui non molla.
Di nuovo passa un maledetto mercoledì!! Abbiamo una discussione in cui gli spiego che non è giusto nè per l'età nè per il fatto di essere due ragazzi...poi lui mi chiede ma tu mi ami? resto senza parole rispondo no ma capisce che mento. Ne segue un rapporto, ovviamente non completo, il mio primo rapporto omossessule. Seguono altri tre in altri giorni. Il problema che non sono rapporti ma facciamo l'amore anche perchè finito l'amplesso stiamo abbracciati per ore..
Ora è un mese che ci frequentiamo solo, per mia scelta non voglio più contatti fisici. Ora io sto malissimo, sono arrivato a pensare che è meglio morire che vivere con la vergogna di essere stato con uno di 16 anni. Non so più cosa fare.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<è meglio morire che vivere con la vergogna di essere stato con uno di 16 anni>>

Gentile Utente,
perché parla proprio di vergogna? Rispetto a chi prova tale emozione negativa?
Prima di questi episodi, cosa pensava dell'omosessualità?

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Gentile ragazzo, la questione che pone è complessa poiché tocca molte sfere non necessariamente tutte riconducibili all'ambito strettamente psicologico. Sotto questo punto di vista, è del tutto naturale provare sentimenti di vergogna in un caso come il suo, vuoi perché il ragazzo in questione è effettivamente molto giovane (seppur già lontano dai limiti di legge che vedrebbero il configurarsi di un reato), vuoi perché se ho ben capito lei ha scoperto solo ora la sua attrazione omosessuale, che probabilmente era stata sinora un ipotesi lontana dalla sua cultura personale e familiare. La vergogna è un sentimento molto legato alla nostra formazione culturale infatti.
Dovrà fare i conti con questo aspetto di se, senza piangersi troppo addosso, e se tra lei e il ragazzo di cui ha scritto nascerà veramente dell'amore, sarà solo il tempo a dircelo.
Si consulti con uno specialista psicoterapeuta, che possa aiutarla a fare chiarezza sulla sua sessualità e sulle sue dinamiche affettive e relazionali, oltre che aiutarla ad elaborare il suo vissuto di vergogna, che seppur naturale, è probabilmente inappropriato.

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Innanzitutto vi ringrazio per le Vs. risposte.
Prima di questi episodi non ho mai considerato l'aspetto dell'omosessualità, eccezion fatta per qualche battuta con gli amici, non ho niente contro chi per scelta o per amore sente di vivere la vita con una persona del suo stesso sesso.
Per quanto mi riguarda, ancora adesso continuo a guardare le ragazze e non mi sento attratto verso altri ragazzi, fatta esclusione per questo mio "amico".
Il problema che lo amo talmente tanto che in vita mia non ho mai amato nessuno così tanto. Dentro di me è esploso un sentimento che prima non conoscevo. Oltre la vergogna ho tanta paura di fare del male a questo ragazzo che ha tutta la vita davanti e dovrebbe fare le sue prime "esperienze" con delle sue coetane. Anche lui dice di essere attratto da ragazze ma per me prova amore e vuole passare ogni momento con me.
Io cerco di spingerlo con suoi amici ma lui piuttosto sta a casa perchè dice che non si trova bene con loro.
Non so più cosa fare, mi metto a piangere, non mangio e quando lo faccio spesso vomito...sono in un disagio incredibile e non so con chi parlarne. Spero tanto di farla finita e di non vedere più niente perchè non riesco ad accettare questa realta, non tanto il fatto di essere omosessuale (perchè non mi sento) ma perchè amo un 16enne più di me stesso e della mia famiglia.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
da quello che scive sembra essere più spaventato dall'amore destruente ed intenso che prova , che dalla differenza d'età e dalla relazione omosessuale.
L'amore, quello vero, spaventa, atterrisce, genera acuto sconforto e fa spesso precipitare in confusione e dolore dell'anima.
Valuti l'ipotesi di rivolgersi ad uno Psicologo.-Psicoterapeuta, al fine di investigare meglio le dinamiche che abitano la sua psiche ed il suo comportamento, da un eventuale percorso ne trarrà solo grade giovamento e quote di consapevolezza, trasformando la crisi in risorsa.
La paura, la vergogna e l'ambivalenza del sentire, possono diventare un valore aggiunto ad un legame che altrimenti sarebbe monocorde.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it