Svenimento e fobie

Buonasera, sono un ragazzo di 26 anni..sportivo..1.90 cm..non fumatore. Purtroppo da 34 anni a questa parte..sono afflitto da un problema che mi ha limitato molto la vita. Il tutto è iniziato con la paura degli ospedali..dei luoghi diversi da casa mia..dall'emozione di uscire con le ragazze..o di trovarmi troppo lontano da casa. Gli effetti erano senso di nausea..corsa al bagno per diarrea..sudorazione..senso di calore. In questi anni evitando (a malincuore) queste situazioni...non si sono ripresentati..ma ora non appena entro in un ospedale..oppure a casa stessa..sento queste sensazioni di morte improvvisa..di calore...giramenti di testa..e svenimento. Sono aimè..svenuto in 2 locali...3 volte in ospedale..ed infine a casa..mentre ero al Pc. Poi una volta ripreso..tutto ritornava alla normalità..restava solo la sensazione di "che mi possa succedere qualcosa di brutto". Detto questo..sono arrivato allo stremo..voglio vivere una vita normale..essere libero da tutto questo. Con i miei e il mio medico di famiglia..abbiamo fatto una serie di analisi per esclusione: ECG, Ecocardiogramma, Analisi del sangue, Holter, Elettroencefalogramma, visita cardiologa, otorino, tiroide..tutte perfettamente nella norma. Però nonostante ciò..la situazione non cambia..l'altro gg ad esempio..appena entrato in ospedale per parlare con un medico..stesso copione..giramenti di testa..crampi stomaco..mancanza di aria..debolezza alle gambe..e svenimento.Cosa posso fare per venir fuori da questo tunnel? Non sò neppure se questo è il campo della medicina esatto..dato a mio avviso la complessità del problema. In attesa di un cortese parere...ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Da quello che ci dice, dall'esito negativo degli esami diagnostici che ci riferisce e dallo storico dei consulti richiesti al nostro sito ipotizzo che il suo problema sia essenzialmente emotivo.
Data la Sua giovane eta' e il suo giusto desiderio di condurre una vita serena e potersi dedicare allo sport Le consiglierei di contattare uno psicologo psicoterapeuta per una valutazione dei suoi disturbi, della sua personalita e delle sue emozioni che probabilmente contribuiscono ai disagi che ci indica.
Ci faccia sapere come va.

Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile ragazzo,

vorrei solo farti notare che ci scrivi periodicamente ma che il tuo problema d'ansia rimane sempre lì immutato.

Ti avevamo già sconsigliato i fiori di Bach e le psicoterapie svolte presso parenti.

Se il problema è l'ansia è indicato lo psichiatra o lo psicologo psicoterapeuta. Poi sarà il professionista a valutare come procedere.

Da qui posso solo dire che il trattamento d'elezione per l'ansia è la farmacoterapia impostata sempre dallo psichiatra e la psicoterapia, meglio ancora se di tipo cognitivo comportamentale.

Riflettici. Da qui non possiamo aiutarti in altro modo.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Buonasera,

effettivamente è così..ho cercato di farcela con le mie forze..temporeggiando..ma stavolta dopo gli ultimi svenimenti..devo venirne fuori..una sorta di "resa dei conti". Premetto che i fiori di Bach..gli ho lasciati perdere seguendo il vs consiglio...ho fatto molte sedute da una psicologa (non parente)...ma a suo avviso..mi reputa "non così grave" da intraprendere una cura farmacologia..e non ha fatto altro che incoraggiarmi.
Dunque ora..sono disposto a tutto pur di venirne fuori. Purtroppo vivendo in un piccolo paese in prov. d Bari...i miei stanno cercando qualcuno di altamente competente in materia. Ecco tutto. Spero di venirne fuori. Ringrazio le vs cortesi risposte.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
La "gravità" di un disagio viene misurata da ciò che riferisce il paziente. Se una fobia ad esempio può sembrare da nulla vista dall'esterno ma non lo è per il paziente, è questa la cosa importante.

Infine, perdonami ma mi pare molto strano che una Collega dica

""non così grave" da intraprendere una cura farmacologia..e non ha fatto altro che incoraggiarmi."

L'impostazione della cura farmacologica spetta SEMPRE E SOLO al medico psichiatra. Lo psicologo fa solo l'invio.
I disturbi d'ansia non si trattano con l'incoraggiamento!

Verifica sempre che il professionista sia iscritto regolarmente all'ordine degli psicologi www.psy.it o dei medici.

Saluti,
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo, posso capire la situazione che Lei ci descrive, ma non penso che una 'psicologa' che non utilizza per svolgere le terapie di sua competenza, alcun farmaco (non essendo medico non puo' utilizzarne) possa consigliarla sulla opportunita o meno di una terapia farmacologica.
Per questo la competenza e' dello psichiatra. Non faccia confusione o corre il rischio di non giovarsi degli opportuni presidi terapeutici che possano esseLe utili.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
la cura , escluse le cause organiche del suo disagio, non è la volontà, nè gli auto-medicamenti, ma terapiae mirate e risolutive.
Purtroppo non è scrivendo a noi, che risolverà le sue difficoltà, ma lavorando sul malessere che sta alla base delle somatizzazioni d'ansia, dando cioè un volto ed un nome al suo malessere.
Peronalmente mi sembra indicata un aterapia combinata:farmacoterapia e psicoterapia.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
stamane ho effettuato una visita da un neurologo che mi ha prescritto la seguente terapia in collaborazione con un percorso psicoterapeuta.

DAPAROX 5 gocce alle 8 per una settimana e poi 10 per un mese.

ALPRAZOLAM 5 gocce alle 13 e 5 gocce alle 21 sempre per un mese.

Cosa ne pensate? Sono farmaci che creano dipendenza? Sembra un tunnel senza fine..Ringrazio anticipatamente le vs cortesi risposte.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Noi in quanto psicologi non abbiamo competenza sui farmaci e quindi non possiamo darLe alcun parere.
Quello che invece possiamo dirLe e' di affiodarsi con fiducia al neurologo che l'ha visitata e allo psicopterapeuta. Avendo la possibilita' di fare una valutazione clinica in persona sono nella condizione giusta per aiutarla al meglio.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica e' responsabilita' del neurologo prescriverle la posologia idonea affinche' non si determini alcuna dipendenza.
I migliori auguri per la Sua terapia!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Come detto dalla collega, non spetta a noi valutare la prescrizione, ma al neurologo di riferimento.
Le suggerisco, invece di associare la psicoterapia,
PEr evitare che sospesi i farmaci, possano ritornare i sintomi.
Saluti