Post rottura
Salve, scrivo per un aiuto in questo periodo per me molto difficile.
Dopo 2 anni di felice e splendida convivenza sono stata lasciata all'improvviso: da lì sono seguiti 3 mesi di sua crisi, in cui ha messo in discussione il suo amore per me e la sua vita in generale. Ci vedevamo ogni tanto e fra noi le cose andavano bene come sempre, anche se lui continuava a soffrire ed essere confuso, ma davanti al mio dolore e alla mia impazienza ha deciso di chiudere e in seguito alla sua decisione ha detto di non amarmi piu'. La sofferenza è stata ed è tuttora enorme, perchè non riesco a capire ancora cosa sia successo: probabilmente non mi ha mai amata perchè altrimenti non sarebbe andata così, e la coscienza di questo mi fa ancora piu' male, perchè veramente eravamo una coppia affiatata e felice, e lui non mi aveva mai parlato di nessun suo dubbio, non si è mai allontanato e sapeva quanto lui fosse importante per me. Sto cercando a fatica di risollevarmi, accettare ed andare avanti, ma c'e' anche un altro problema. Purtroppo usciamo nei soliti locali e abbiamo tutti gli amici in comune, così quasi tutte le sere c'incontriamo e finiamo a pochi metri di distanza tra gli amici. Io in questo momento non ho le forze di cercarmi nuove amicizie e andare in nuovi posti, ho bisogno dei miei amici e di sentirmi "protetta". Per salvaguardare me stessa e cercare di dimenticarlo non lo saluto, non lo guardo, lo ignoro completamente, come se non esistesse. Lui per ora ha rispettato questa mia scelta perchè ne avevamo parlato di questa mia reazione, anche se non la capiva, ma alla fine aveva detto che per i primi tempi sarebbe stata utile per distaccarci. Solo che poi, finita la serata, sto ancora peggio: non riesco ad accettare che due persone che hanno vissuto insieme e si sono tanto amate non si parlino nemmeno, come due sconosciuti, e allora mi sembra che invece che dimenticarlo questa cosa me lo faccia essere ancora piu' presente. Ma so che, essendo una persona molto emotiva, se dovessi salutarlo e parlarci, magari insieme agli amici, sentirlo ridere o peggio ancora parlare di un'altra non potrei reggere le lacrime....non so cosa fare, mi sento tra due fuochi e non so cosa sia meglio per me e per dimenticarlo quanto prima. Rischio di passare le serate bevendo solo per non capire cosa sta succedendo, e non voglio....E' stato via 10 giorni ed ho ripreso un po' fiato, ma domani torna....grazie.
Dopo 2 anni di felice e splendida convivenza sono stata lasciata all'improvviso: da lì sono seguiti 3 mesi di sua crisi, in cui ha messo in discussione il suo amore per me e la sua vita in generale. Ci vedevamo ogni tanto e fra noi le cose andavano bene come sempre, anche se lui continuava a soffrire ed essere confuso, ma davanti al mio dolore e alla mia impazienza ha deciso di chiudere e in seguito alla sua decisione ha detto di non amarmi piu'. La sofferenza è stata ed è tuttora enorme, perchè non riesco a capire ancora cosa sia successo: probabilmente non mi ha mai amata perchè altrimenti non sarebbe andata così, e la coscienza di questo mi fa ancora piu' male, perchè veramente eravamo una coppia affiatata e felice, e lui non mi aveva mai parlato di nessun suo dubbio, non si è mai allontanato e sapeva quanto lui fosse importante per me. Sto cercando a fatica di risollevarmi, accettare ed andare avanti, ma c'e' anche un altro problema. Purtroppo usciamo nei soliti locali e abbiamo tutti gli amici in comune, così quasi tutte le sere c'incontriamo e finiamo a pochi metri di distanza tra gli amici. Io in questo momento non ho le forze di cercarmi nuove amicizie e andare in nuovi posti, ho bisogno dei miei amici e di sentirmi "protetta". Per salvaguardare me stessa e cercare di dimenticarlo non lo saluto, non lo guardo, lo ignoro completamente, come se non esistesse. Lui per ora ha rispettato questa mia scelta perchè ne avevamo parlato di questa mia reazione, anche se non la capiva, ma alla fine aveva detto che per i primi tempi sarebbe stata utile per distaccarci. Solo che poi, finita la serata, sto ancora peggio: non riesco ad accettare che due persone che hanno vissuto insieme e si sono tanto amate non si parlino nemmeno, come due sconosciuti, e allora mi sembra che invece che dimenticarlo questa cosa me lo faccia essere ancora piu' presente. Ma so che, essendo una persona molto emotiva, se dovessi salutarlo e parlarci, magari insieme agli amici, sentirlo ridere o peggio ancora parlare di un'altra non potrei reggere le lacrime....non so cosa fare, mi sento tra due fuochi e non so cosa sia meglio per me e per dimenticarlo quanto prima. Rischio di passare le serate bevendo solo per non capire cosa sta succedendo, e non voglio....E' stato via 10 giorni ed ho ripreso un po' fiato, ma domani torna....grazie.
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Gentile Utente,
in queste condizioni la cosa che apparentemente sembra quella più ovvia è cercare di capire le ragioni che hanno spinto l'altro ad allontanarsi.
Tuttavia le motivazioni del Suo ex potrebbero essere molte e qualora Lei le conoscesse potrebbero lenire in piccola parte il Suo dolore. In altri termini è proprio la tendenza umana di avere tutto sotto controllo che La spinge a voler cercare spiegazioni e forse anche giustificazioni per la scelta del Suo ex compagno.
Però la Sua priorità in questo momento sembra essere di più il Suo benessere e riappropriarsi della propria vita, dal momento che questo drastico e inaspettato cambiamento merita di essere elaborato.
Il suggerimento che posso darLe è di occuparsi di se stessa.
Non ci dice quanto tempo fa vi siete lasciati... 3 mesi fa?
in queste condizioni la cosa che apparentemente sembra quella più ovvia è cercare di capire le ragioni che hanno spinto l'altro ad allontanarsi.
Tuttavia le motivazioni del Suo ex potrebbero essere molte e qualora Lei le conoscesse potrebbero lenire in piccola parte il Suo dolore. In altri termini è proprio la tendenza umana di avere tutto sotto controllo che La spinge a voler cercare spiegazioni e forse anche giustificazioni per la scelta del Suo ex compagno.
Però la Sua priorità in questo momento sembra essere di più il Suo benessere e riappropriarsi della propria vita, dal momento che questo drastico e inaspettato cambiamento merita di essere elaborato.
Il suggerimento che posso darLe è di occuparsi di se stessa.
Non ci dice quanto tempo fa vi siete lasciati... 3 mesi fa?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Mi ha lasciata a gennaio, a seguito di un litigio....poi per le prime due settimane era fermo sulle sue idee, anche se sofferente e piangendo ripeteva di non sentirsela piu' che fino alla sera prima mi aveva amata ma che probabilmente per non soffrire quella sera ha distrutto tutto, come faceva da piccolo con i suoi (genitori separati che in seguito l'hanno completamente abbandonato). La convivenza andava bene, il sesso anche, stesse passioni, ideali, visioni di vita...avevamo problemi circa delle mie insicurezze e gelosia quando eravamo fuori insieme agli amici, ma niente di morboso o invalidante o insuperabile. Dopo queste due settimane abbiamo ripreso a rifrequentarci una volta a settimana, e lui da lì ha cominciato a parlarmi della sua crisi: confusione emotiva, non sapeva piu' se mi amava, si sentiva vuoto e triste, in crisi per il suo futuro, senza obbiettivi e non stava piu' bene con nessuno, e non sapeva perchè gli stava succedendo questo Quando stavamo insieme comunque le cose andavano bene come sempre e facevamo l'amore e dormivamo abbracciati, ma il giorno dopo non cambiava nulla, lui sempre confuso e triste. Ho retto a questa situazione per due mesi, poi a metà aprile una sera sono crollata e lui, sotto l'influenza del mio dolore e la mia impazienza mi ha detto che doveva scegliere e sceglieva per il no, che non vedeva piu' un futuro e non aveva le forze di reggere una relazione, e che siccome la testa sceglieva al posto del cuore significava che non mi amava piu'. Due ore di pianti e singhiozzi da parte di entrambi ma è finita così. Dopo una settimana, mi ha detto che aveva riflettuto sul fatto che non mi aveva mai detto "ti amo" (quando stavamo insieme mi diceva che non amava dirlo, preferiva dimostrarlo che in passato l'aveva detto troppe volte ed era stato ferito ma che per lui ero la storia piu' importante) perchè non mi aveva mai amata abbastanza. Che si sentiva una pentola a pressione finchè non è scoppiato. Non ho capito molto in tutta questa situazione, mi è sembrato che lui decidesse impulsivamente sull'onda emotiva e poi trovasse delle giustificazioni alle sue decisioni; ma tant'e', la realtà è che mi ha detto quelle parole. Io ho compreso i miei sbagli, ovvero le mie insicurezze che erano date dalla mia mancanza di spazi e di serate con i miei amici, e non solo con i suoi che poi erano diventati i miei. la mia autostima ne stava risentendo, ma mentre stavamo insieme non capivo....e comunque anche lui ha sbagliato a non parlarmi mai di come si sentiva, ha sopportato in silenzio senza farmi capire nulla fino a scoppiare....rovinando entrambi una storia bellissima. Mi sto occupando di me stessa e mi sto ritrovando, ma questa cosa di vederlo sempre e non sapere come comportarmi mi fa tanto male ed è come se mi riportasse al punto di partenza. Sarebbe utile adesso che sono passati un po' di giorni, riparlarci per affrontare insieme questa situazione?
[#3]
"e comunque anche lui ha sbagliato a non parlarmi mai di come si sentiva, ha sopportato in silenzio senza farmi capire nulla fino a scoppiare"
Indubbiamente la crisi si era aperta molto tempo prima della rottura. Lei non aveva avuto alcun sentore?
"Sarebbe utile adesso che sono passati un po' di giorni, riparlarci per affrontare insieme questa situazione?"
Con quale finalità vorrebbe parlarne con il Suo ex?
Se la storia è chiusa o se l'obiettivo è chiuderla, sebbene con fatica, a che cosa servirebbe secondo Lei?
Che aspettative ha? Di poter ritornare insieme?
[#4]
Ex utente
La crisi non era aperta prima della rottura. Lui è entrato in crisi dopo la rottura. Fra noi non era cambiato nulla, lui non era distante, la sera prima del litigio eravamo felici a fare progetti...se lui ha avuto dei dubbi prima, erano "latenti". Lui mi ha detto che non sa se è entrato in crisi individuale a seguito della rottura, oppure era già in crisi e per questo mi ha lasciata. Tutto molto confuso e ogni volta c'e' una versione diversa. Certo anche io penso che qualcosa dev'essere successo prima in lui, come si puo' chiudere una convivenza in una sera? E come si puo', se si soffre un disagio, non parlarne se non a voce almeno con le azioni? Ma ormai per me è inutile cercare di capire. Vorrei, ma mi sembra tutto impossibile. Il suo piangere e dire che è straziante rinunciare a me...se non mi ami piu', perchè è straziante rinunciarci? Devo solo attaccarmi a quel "non ti amo piu'" e scordarmi di tutto il resto.
Non ho aspettative di tornarci insieme, anche se non nego che una piccola speranza c'e' sempre, ma credo sia umano. Vorrei solo risolvere questa cosa degli amici in comune, e non so come. Forse mi aspettavo che, dal momento che è stato lui a lasciarmi, capisse la situazione e si facesse un po' da parte. Invece è sempre lì, davanti ai miei occhi. Fa anche le cene con una delle mie migliori amiche. E come dicevo sopra, sono combattuta fra il non salutarlo e il trattarlo da conoscente. Entrambe le cose mi risultano difficili e dolorose, ma sopratutto mi sembra così di non dimenticarlo mai. Perchè ovviamente mi manca e lo amo ancora tanto. Vorrei solo capire cosa sarebbe piu' giusto per me....lui vive nei loro occhi, nelle loro serate, nei loro racconti....e io mi sento sempre peggio.
Non ho aspettative di tornarci insieme, anche se non nego che una piccola speranza c'e' sempre, ma credo sia umano. Vorrei solo risolvere questa cosa degli amici in comune, e non so come. Forse mi aspettavo che, dal momento che è stato lui a lasciarmi, capisse la situazione e si facesse un po' da parte. Invece è sempre lì, davanti ai miei occhi. Fa anche le cene con una delle mie migliori amiche. E come dicevo sopra, sono combattuta fra il non salutarlo e il trattarlo da conoscente. Entrambe le cose mi risultano difficili e dolorose, ma sopratutto mi sembra così di non dimenticarlo mai. Perchè ovviamente mi manca e lo amo ancora tanto. Vorrei solo capire cosa sarebbe piu' giusto per me....lui vive nei loro occhi, nelle loro serate, nei loro racconti....e io mi sento sempre peggio.
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Cara Utente,
l'unica cosa che possiamo sostenere con certezza, in base al suo racconto, è che questa storia d'amore è finita.
Lei forse ne conosce, almeno in parte, le ragioni; da qui per noi è difficile invece avere un quadro completo della situazione e non credo, quindi, che speculazioni su quanto è successo possano essere utili a lei per avere le idee più chiare.
Il problema è il presente, è il futuro... è il suo condivisibile disagio nel doversi trovare di fronte al suo ex ad ogni incontro con i suoi amici, che in questo momento dice di sentire, comprensibilmente, come una grande risorsa per non sentirsi "abbandonata".
La situazione non è facilmente districabile in questi termini e nessuno potrà dirle se sia giusto continuare ad ignorarlo o se trattarlo da conoscente; sembra che entrambe le cose, in questo momento, non la facciano stare bene; tuttavia la realtà è esattamente questa e non vedo una terza alternativa a meno che lei non decida di frequentare persone nuove (eventualità che lei stessa esclude...).
Il tempo è l'unica cura in questi frangenti; ma nell'attesa che passi credo che dovrà fare l'abitudine a questa "condivisione" comportandosi nel modo che più "sentirà" alleviare la sua sofferenza.
Se il suo disagio dovesse diventare invalidante per la gestione della sua quotidianità non escluda di poter consultare uno psicologo della sua zona per un orientamento di persona.
Un caro saluto
l'unica cosa che possiamo sostenere con certezza, in base al suo racconto, è che questa storia d'amore è finita.
Lei forse ne conosce, almeno in parte, le ragioni; da qui per noi è difficile invece avere un quadro completo della situazione e non credo, quindi, che speculazioni su quanto è successo possano essere utili a lei per avere le idee più chiare.
Il problema è il presente, è il futuro... è il suo condivisibile disagio nel doversi trovare di fronte al suo ex ad ogni incontro con i suoi amici, che in questo momento dice di sentire, comprensibilmente, come una grande risorsa per non sentirsi "abbandonata".
La situazione non è facilmente districabile in questi termini e nessuno potrà dirle se sia giusto continuare ad ignorarlo o se trattarlo da conoscente; sembra che entrambe le cose, in questo momento, non la facciano stare bene; tuttavia la realtà è esattamente questa e non vedo una terza alternativa a meno che lei non decida di frequentare persone nuove (eventualità che lei stessa esclude...).
Il tempo è l'unica cura in questi frangenti; ma nell'attesa che passi credo che dovrà fare l'abitudine a questa "condivisione" comportandosi nel modo che più "sentirà" alleviare la sua sofferenza.
Se il suo disagio dovesse diventare invalidante per la gestione della sua quotidianità non escluda di poter consultare uno psicologo della sua zona per un orientamento di persona.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#6]
>>> Per salvaguardare me stessa e cercare di dimenticarlo non lo saluto, non lo guardo, lo ignoro completamente, come se non esistesse.
>>>
Sbaglia. Questo è il modo migliore per mantenerne l'immagine nella mente, come un tarlo. Pensare di non pensare è già pensare.
Lo riconosca, lo saluti così come farebbe con chiunque altro, poi si volti e torni ai suoi amici.
Mi rendo conto che una cosa così apparentemente semplice potrebbe essere difficile da fare, ma per cambiare le sensazioni interiori un sistema ottimo ed efficace è partire dai comportamenti.
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Sbaglia. Questo è il modo migliore per mantenerne l'immagine nella mente, come un tarlo. Pensare di non pensare è già pensare.
Lo riconosca, lo saluti così come farebbe con chiunque altro, poi si volti e torni ai suoi amici.
Mi rendo conto che una cosa così apparentemente semplice potrebbe essere difficile da fare, ma per cambiare le sensazioni interiori un sistema ottimo ed efficace è partire dai comportamenti.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Ex utente
Forse il mio non riuscire a salutarlo e ignorarlo è dovuto anche a rabbia repressa che non riesco a leggere. Mi sento ferita, oltre che dalla fine di un rapporto, dalla modalità, perchè so che le storie e gli amori finiscono, ma dal mio compagno con il quale vivevo felicemente insieme mi sarei aspettata onestà e non certo che improvvisamente nel giro di qualche ora decidesse di lasciarmi, senza avermi mai parlato di nulla o aver fatto trapelare nulla, facendo la sera prima progetti, amandomi e dormendo abbracciati come sempre. Sapeva quanto per me fosse importante lui e il nostro rapporto, e ora mi sento tradita oltre che lasciata. E nonostante tutto, volendogli ancora un bene profondo, non riesco ad odiarlo e questa contraddizione probabilmente si sta tenendo ferma dentro di me, provocandomi questi comportamenti e reazioni. Come se, salutandolo, riconoscendolo, gliela "dessi vinta". Potrebbe essere questo il nodo da sciogliere, per poter soffrire solo della sua assenza e congedarmi da questa storia con dolore ma in pace? Grazie
[#8]
Tolga pure il "forse", è evidente che si tratta di rabbia. Ma più continua a mostrarsi rabbiosa, più convince se stessa di esserlo e lo resta. Invece, iniziare a mostrarsi normale e tranquilla avrà un doppio effetto: all'esterno mostrerà che lei è serena e continua ad andare avanti con la sua vita; verso l'interno, come dice lei, è proprio questo il nodo da sciogliere. Non si tratta di "dargliela vinta", ma piuttosto di non lasciarsi sconfiggere da se stessa. Lo deve fare per lei, non per lui. Non dovrebbe corrergli dietro, dato che è stata lasciata, però dovrebbe mostrare, agli altri e a se stessa, di essere serena e capace di congedarsi in pace da questa storia. Anche se ora si tratta di fare un atto di fede, continuando a comportarsi come se ci fosse già riuscita alla fine lo renderà reale.
[#9]
Dopo la fine di una relazione si vivono le stesse fasi che ci troviamo a vivere quando muore una persona a noi cara. Si parla, infatti, di elaborazione del lutto anche nel caso in cui finisca una relazione sentimentale. Prima c'è il rifiuto, si nega ciò che sta accadendo, poi si vuol capire cosa sta accadendo all'altro per evitare la rottura. Quando si capisce che la rottura è inevitabile subentra la depressione, la disperazione, risalgono alla memoria i bei ricordi e, infine, la rabbia perchè qualcuno ci ha deluso, ha deluso il progetto che condivideva con noi.
Nel suo caso, sembra che stia vivendo il passaggio dalla disperazione alla rabbia, passaggio fondamentale affinché chiuda un capitolo che rimarrà comunque importante nella sua vita.
Si faccia aiutare, facendo anche dei colloqui di sostegno, in modo da elaborare i ricordi e viversi la rabbia. Poi sarà pronta a riaffrontare il suo compagno pensando finalmente più a se stessa che alla possibilità di "dargliela vinta".
La saluto
Nel suo caso, sembra che stia vivendo il passaggio dalla disperazione alla rabbia, passaggio fondamentale affinché chiuda un capitolo che rimarrà comunque importante nella sua vita.
Si faccia aiutare, facendo anche dei colloqui di sostegno, in modo da elaborare i ricordi e viversi la rabbia. Poi sarà pronta a riaffrontare il suo compagno pensando finalmente più a se stessa che alla possibilità di "dargliela vinta".
La saluto
Dr.ssa Sara Breschi
Psicoterapeuta - Psicoanalista
Sito Web: www.sarabreschi.it
[#10]
Ex utente
salve, scrivo per un aggiornamento e un ulteriore aiuto.
In questi giorni sono riuscita a superare le mie resistenze e salutare e parlare tranquillamente il mio ex compagno. siamo anche usciti insieme....alterno momenti di tranquillità alla solita rabbia e incredulità, dove poi finisco sempre per ricadere sulle solite domande "perchè mi hai lasciata? perchè all'improvviso? perchè senza parlarmene mai?". lui non mi respinge fisicamente (abbracci ricambiati) e nemmeno verbalmente, dice che non vuole riavvicinarsi a me perchè sarebbe stare male, che vorrebbe rimanermi amico "ogni tanto usciamo,poi siamo sempre fuori insieme quindi ci vediamo sempre", che gli manco. due giorni fa ne abbiamo riparlato, lui mi ha detto che la sera in cui mi ha lasciata, dopo il litigio (i nostri litigi erano sempre a causa delle mie insicurezze) è giunto alla conclusione che siccome non sopportava piu' queste cose, allora significava che non mi amava abbastanza, e che quindi in futuro sarebbe andato peggio ed era inutile continuare a stare insieme. io invece credo che chiunque messo nella condizione di sopportare prima o poi ceda, che l'amore non si misuri certo così, che l'amore non è sopportazione, che avrebbe dovuto parlarmene del suo forte disagio prima di scoppiare...mi sbaglio? gliel'ho detto e lui mi risponde che probabilmente è così, ma che lui non ha gli strumenti per capire (genitori separati che l'hanno abbandonato a se stesso). Poi mi ripete che gli manco e che con me sta bene, c'e' sempre la forte attrazione fisica, che mi vuole piu' di un semplice bene ma che appunto sente di non amarmi abbastanza. Io non voglio essere "sopportata" da nessuno, in questi mesi ho riflettuto tanto e ripreso in mano alcuni aspetti della mia vita per eliminare e capire le miei insicurezze: mi sento migliore e so che certi sbagli non li commetterei mai piu'. ho pensato molto anche a cosa voglio da lui, e mi rendo conto che l'amicizia è per me solo un modo di non perderlo del tutto, che lo rivorrei con me. lui sa che lo amo ancora e nonostante tutto vuole da me questo legame...ha dunque ragione lui? devo rispettare la sua scelta e lasciarlo andare senza provare a fare niente? davvero se si sente di non essere piu' in grado di sopportare significa che non si ama abbastanza, o è una visione dell'amore e dei rapporti molto immatura? Dovrei smettere di parlare con lui del passato, e forse fargli vedere in concreto chi sono oggi?
In questi giorni sono riuscita a superare le mie resistenze e salutare e parlare tranquillamente il mio ex compagno. siamo anche usciti insieme....alterno momenti di tranquillità alla solita rabbia e incredulità, dove poi finisco sempre per ricadere sulle solite domande "perchè mi hai lasciata? perchè all'improvviso? perchè senza parlarmene mai?". lui non mi respinge fisicamente (abbracci ricambiati) e nemmeno verbalmente, dice che non vuole riavvicinarsi a me perchè sarebbe stare male, che vorrebbe rimanermi amico "ogni tanto usciamo,poi siamo sempre fuori insieme quindi ci vediamo sempre", che gli manco. due giorni fa ne abbiamo riparlato, lui mi ha detto che la sera in cui mi ha lasciata, dopo il litigio (i nostri litigi erano sempre a causa delle mie insicurezze) è giunto alla conclusione che siccome non sopportava piu' queste cose, allora significava che non mi amava abbastanza, e che quindi in futuro sarebbe andato peggio ed era inutile continuare a stare insieme. io invece credo che chiunque messo nella condizione di sopportare prima o poi ceda, che l'amore non si misuri certo così, che l'amore non è sopportazione, che avrebbe dovuto parlarmene del suo forte disagio prima di scoppiare...mi sbaglio? gliel'ho detto e lui mi risponde che probabilmente è così, ma che lui non ha gli strumenti per capire (genitori separati che l'hanno abbandonato a se stesso). Poi mi ripete che gli manco e che con me sta bene, c'e' sempre la forte attrazione fisica, che mi vuole piu' di un semplice bene ma che appunto sente di non amarmi abbastanza. Io non voglio essere "sopportata" da nessuno, in questi mesi ho riflettuto tanto e ripreso in mano alcuni aspetti della mia vita per eliminare e capire le miei insicurezze: mi sento migliore e so che certi sbagli non li commetterei mai piu'. ho pensato molto anche a cosa voglio da lui, e mi rendo conto che l'amicizia è per me solo un modo di non perderlo del tutto, che lo rivorrei con me. lui sa che lo amo ancora e nonostante tutto vuole da me questo legame...ha dunque ragione lui? devo rispettare la sua scelta e lasciarlo andare senza provare a fare niente? davvero se si sente di non essere piu' in grado di sopportare significa che non si ama abbastanza, o è una visione dell'amore e dei rapporti molto immatura? Dovrei smettere di parlare con lui del passato, e forse fargli vedere in concreto chi sono oggi?
[#11]
Gent.le ragazza,
che l'amore si dimostri attraverso la sopportazione è un luogo comune ma sopratutto una trappola in quanto la condiscendenza non aiuta una relazione di coppia a crescere, ad evolvere.
E' possibile che il suo ex compagno si senta inadeguato perché non ha avuto modo di interiorizzare un modello relazionale funzionale, dato che i suoi genitori si sono separati.
Tuttavia ora bisognerebbe comprendere se ci sono le condizioni favorevoli per ri-negoziare il vostro rapporto su altre basi, attraverso il confronto reciproco
A proposito di dinamiche di coppia e modelli genitoriali consiglio ad entrambi la lettura del libro "L'amore possibile" di Guy Corneaux.
che l'amore si dimostri attraverso la sopportazione è un luogo comune ma sopratutto una trappola in quanto la condiscendenza non aiuta una relazione di coppia a crescere, ad evolvere.
E' possibile che il suo ex compagno si senta inadeguato perché non ha avuto modo di interiorizzare un modello relazionale funzionale, dato che i suoi genitori si sono separati.
Tuttavia ora bisognerebbe comprendere se ci sono le condizioni favorevoli per ri-negoziare il vostro rapporto su altre basi, attraverso il confronto reciproco
A proposito di dinamiche di coppia e modelli genitoriali consiglio ad entrambi la lettura del libro "L'amore possibile" di Guy Corneaux.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#12]
Ex utente
La ringrazio per la risposta, il libro lo leggerò di sicuro. Lui riconosce che tanti suoi problemi derivano dalla difficile infanzia che ha avuto, ma poi e' come se si fermasse lì, senza darsi la possibilità di evolvere...Ma io in concreto cosa posso fare per cercare di riconquistarlo? Vedo che quando cerco di fargli capire ciò riesco a "toccarlo" nell'intimo, ma poi ritorna ancorato alle sue convinzioni (tra l'altro successivamente alla nostra separazione ha avuto un periodo di crisi personale, lavoro, progetti, futuro ec). Se scelgo di lasciarlo stare, so che lui si alimenterà di questa convinzione che il suo amore non è abbastanza per stare insieme. Non credo che con lui valga la regola dello sparire. In pratica i suoi sentimenti nei miei confronti non sono cambiati (ed eravamo innamorati e felici!) solo che lui gli ha dato una nuova definizione....prima era amore, ora che non sono stato in grado di sopportare certi atteggiamenti allora non è piu' amore. E allora ha distrutto tutto (parole sue). Ma non so come comportarmi quando sono con lui, di cosa parlare, se ancora di quello che è successo, oppure tentare di riavvicinarlo fisicamente...come riuscire a ridisegnare il tutto ed abbattere le sue convinzioni. Una convivenza bellissima finita così, mi lascia la morte dentro. Grazie mille per l'attenzione
[#13]
Gent.le ragazza,
forse bisogna ripartire dai bisogni di ciascuno cercando di comunicare in modo trasparente le proprie aspettative e difficoltà, non può essere un percorso unilaterale di cui lei si assume la responsabilità in modo esclusivo.
Se Lei è disposta a mettersi in discussione sopratutto rispetto agli atteggiamenti che il suo compagno prima sopportava e da parte sua lui è in grado di comunicare il suo disagio allora potrete fare esperienza di modalità relazionali alternative e più funzionali.
forse bisogna ripartire dai bisogni di ciascuno cercando di comunicare in modo trasparente le proprie aspettative e difficoltà, non può essere un percorso unilaterale di cui lei si assume la responsabilità in modo esclusivo.
Se Lei è disposta a mettersi in discussione sopratutto rispetto agli atteggiamenti che il suo compagno prima sopportava e da parte sua lui è in grado di comunicare il suo disagio allora potrete fare esperienza di modalità relazionali alternative e più funzionali.
[#14]
Ex utente
Io mi sono già messa in discussione, ho ripreso in mano la mia vita e sono pronta a dimostrargli i miei miglioramenti So di aver fatto degli errori e che anche lui ne ha fatti, in primis quello di non avermi parlato del problema e di non averci riflettuto "durante" perchè lui è un tipo impulsivo poco riflessivo e che vive sull'onda dei momenti. Ma però lui mi dice che il fatto di non essere riuscito a sopportare questi miei atteggiamenti lo ha visto come un insufficiente amore verso di me, non che a un certo punto abbia smesso di amarmi, ma che si è reso conto che il suo amore non è abbastanza (si puo' vivere 2 anni insieme e stare bene, anche da un punto di vista sessuale, senza essere veramente innamorati?) e che quindi non vede un futuro per noi (i suoi genitori si sono separati quando lui era ancora bambino, e quando stavano insieme non facevano altro che litigare e trascurarlo, e in seguito lo hanno proprio abbandonato a se stesso. lui ha odio nei confronti di entrambi i genitori, sopratutto del padre ) Non so come riportagli fiducia e riportarlo a ragionare con il cuore piu' che con la testa, e sopratutto io sento di non dovermi arrendere e questo non mi permette di staccarmi del tutto da lui (anche perchè vedendolo sempre è piuttosto difficile) e mi porta notevoli sofferenze....grazie mille ancora
[#15]
Dal momento che continuate a frequentarvi e sembra esserci la possibilità di un dialogo se da soli non riuscite a "sciogliere i nodi" che hanno creato un impasse nella vostra relazione di coppia, può essere arrivato il momento di rivolgervi ad uno Psicologo-Psicoterapeuta che vi aiuti a far emergere dinamiche relazionali disfunzionali.
[#16]
Ex utente
ci frequentiamo perchè abbiamo amici in comune e usciamo nei soliti locali, perchè la frequentazione "intima" ha deciso dopo 2 mesi dalla separazione di bloccarla, in quanto in quel limbo soffrivamo troppo entrambi. Purtroppo lui non accetterebbe mai di rivolgersi a un terapeuta nemmeno per un lavoro personale, figuriamoci per quello di coppia, dal momento che per lui la coppia non esiste piu'. Mi chiedo quanto le mie speranze di ritrovarci siano legate a una mia pura illusione oppure a quello che oggettivamente sento arrivare da lui, e quindi quanto sia giusto impegnarmi ancora, e come, oppure rassegnarmi e lasciarlo andare....grazie mille
[#17]
Ex utente
Salve, scrivo per un'aggiornamento. Sono passati ormai quasi 3 mesi dalla definitiva rottura con il mio ex, e nell'ultimo mese sono riuscita a superare odio e rabbia nei suoi confronti e ad avere un rapporto di "amicizia" con lui. siamo fuori sempre insieme agli amici in comune, ci parliamo, ci cerchiamo, sempre ovviamente con un po' d'imbarazzo. io sono sempre innamorata ma piu' serena. ieri ci siamo visti per un chiarimento di cui avevo bisogno, ora che sono molto più lucida e tranquilla. lui mi ha ribadito che non essendo piu' riuscito a sopportare le incompatibilità che avevamo (mie insicurezze) e che lo facevano stare male ha sentito di non avere piu' fiducia in noi e in un mio cambiamento e quindi mi ha lasciata, e che se avesse avuto un amore forte invece sarebbe rimasto, e che quindi ha capito che non mi amava abbastanza da sopportare. io ho un altro modo di intendere l'amore, e secondo me non avrebbe sopportato nemmeno se mi avesse amata tantissimo. comunque, parlando, ho cercato di fargli capire che il suo sbaglio è stato non parlarmi del suo disagio ma essersi tenuto tutto dentro per poi scoppiare. lui ha ammesso di aver sbagliato e di dover ancora imparare a comunicare, e che forse si aspettava di essere capito tramite i litigi senza che lui dicesse nulla, cosa che io reputo immatura, non sono nella sua testa e dai litigi non imparo nulla, se poi fatto pace tutto torna come prima. cmq in questi mesi grazie al dolore e a tanta forza di volontà ho riflettuto e letto molto, e ho capito da dove venivano tutte le miei insicurezze e cosa fare per cambiare: ho ribaltato il mio pensiero, paradossalmente la mia autostima da questa esperienza ne è uscita rafforzata e ho riconquistato i miei spazi. sento in tutta sincerità con me stessa di aver capito i miei errori, di cui avevo coscienza anche durante il rapporto ma che mi "adagiavo" nel non affrontarli credendo che bastassero le mille altre cose belle fra noi, e di essere riuscita a risolverli. io penso che sarebbe molto bello poter mettere in pratica i miglioramenti con lui, piuttosto che con un'altra persona. e qui arriva il problema: so che potremmo essere felici, so che siamo fatti l'uno per l'altra, so che è difficile trovare una persona con la quale sentire passione e stessi interessi e valori e so anche che nonostante quello che pensa io mi sono sentita tantissimo amata da lui fino all'ultimo giorno. ci terrei veramente tanto a recuperare. ma lui continua a dirmi che non mi ama abbastanza, e che quindi non possiamo piu' avere una relazione. come se avesse dato la lettura piu' semplice a tutto cio' che ci è accaduto. è una persona molto orgogliosa e con un grande autocontrollo su di sè. ad esempio non vuole che facciamo l'amore perchè "non stiamo insieme, dopo staremmo peggio, ci riavvicineremo, il sesso non basta per stare bene insieme". e riesce a resistere. quando gli chiedo se non ci sono piu' speranze non mi risponde, e quando non risponde è perchè non è sicuro della risposta. mi dice "non ora, aspettiamo", che gli manco e che con me sta bene. è lecito che io provi, ovviamente senza insistenze e rispettandolo come ho sempre fatto, a riconquistarlo, oppure se lo amo devo lasciarlo andare? è possibile che frequentandomi da amica possa capire che l'amore c'era, ma che è stato messo a dura prova, che abbiamo sbagliato entrambi ma che con qualunque altra persona, non comunicando, le incompatibilià diventerebbero motivo di rottura? o forse sbaglio io, e davvero se avesse provato amore non avrebbe dovuto lasciarmi? grazie mille
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 12.3k visite dal 13/05/2012.
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