Il suo affetto abbracciandolo

Gentili Dottori, qualche anno fa un ragazzo che credevo fosse mio amico mi molestò.Quella tentata violenza,anche a distanza di anni,mi provoca problemi quando ho a che fare con il sesso maschile.E' come se non avessi piu' fiducia negli uomini (come anche in me stessa sotto certi aspetti).Ultimamente mi è capitato di ricercare spesso la vicinanza di mia madre e di mio padre,anche perchè lui a breve cambierà città.Mia madre scherzando spesso mi mette le mani sul sedere (sotto forma di schiaffetti o palpandomelo,sempre sotto forma di scherzo).Questo non mi da molto fastidio perchè non percepisco alcuna malizia nel suo gesto.Oggi ho ricercato momenti di affetto anche con mio padre,abbracciandolo spesso,dandogli dei morsetti ,e anche uno schiaffetto sul culetto,senza malizia naturalmente.Dopo qualche ora anche lui mi ha toccato il sedere,palpandomelo lievemente , credo senza malizia anche perchè non aveva mai fatto una cosa del genere.Un pò mi sento in colpa perchè sono stata io a cercare il suo affetto abbracciandolo e scherzando con lui.Non credo che il fatto si possa ripetere anche perchè quando glie l' ho fatto notare (dopo qualche ora)lui mi ha detto : ma era sulle anche,mica sul sedere (questo non è vero però).Adesso provo un lieve fastidio, vorrei chiarire meglio la cosa con lui e soprattutto con me stessa.Conosco il complesso di edipo (che spesso coinvolge anche i genitori) e non escludo che io possa non essere uscita del tutto da questa fase.Letta cosi' sarebbe semplice,eppure non riesco a spiegarmi come mai per cose da nulla tendo a sentirmi cosi' in colpa.Come potrei superare questo conflitto?E soprattutto cosa ne pensate dell' accaduto?
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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazza,
mi sembra importante il fatto che lei abbia subito una molestia, ma soprattutto che lei sostenga che le provochi dei problemi. Non sappiamo di che tipo di molestia si tratta e quali conseguenze ha avuto esattamente, ma forse sarebbe opportuna una consulenza psicologica dal vivo per inquadrare l'esperienza e trattarla.

E poi lasci stare il complesso di Edipo. Da ciò che scrive sul modo di rapportarsi con i suoi genitori le ipotesi sono due: o fantastica troppo su dei gesti affettuosi familiari consoni alla situazione, oppure nella sua famiglia mancano dei sani limiti relativi al contatto fisico. Da qui è impossibile sapere qual è la risposta, quindi resta più che valida l'idea di rivolgersi ad un collega.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza, concordo con la collega, forse Lei e' rimasta sensibilizzata a qualunque input riguardi la triste vicenda che Le e' capitata.
Riguardo il Complesso di Edipo e' un meccanismo inconscio che si verifica nella prima infanzia e che non lascia alcun ricordo essendo inaccessibile alla coscienza.
Il rapporto che lega al proprio padre e' molto importante per tutte le ragazze e resta un riferimento affettivo ineguagliabile. E' fortunata ad avere un padre affettuoso che possa riconciliarla con la immagine del maschile, cosa indispensabile per il suo futuro sentimentale e sessuale.
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Quella tentata violenza,anche a distanza di anni,mi provoca problemi quando ho a che fare con il sesso maschile.E' come se non avessi piu' fiducia negli uomini (come anche in me stessa sotto certi aspetti)."

Gentile ragazza,

è probabile che, a partire da quella brutta esperienza, tu abbia appreso e memorizzato (esattamente come avviene anche per tutti gli altri eventi della vita) che gli uomini in generale possano rappresentare un pericolo o comunque che si debba stare in stato di allarme e non riporre la propria fiducia perchè la situazione potrebbe sfuggire di mano.
E già questo di per sé è una condizione da correggere, perchè potrebbe spingerti a una generalizzazione in futuro verso tutti gli uomini.

Inoltre dici che che anche con te stessa percepisci un disagio e riponi poca fiducia; in genere quando succedono queste cose, tutte le ragazze riferiscono di provare imbarazzo e vergogna... come se la responsabilità o la colpa per quanto accaduto sia la loro, anzichè dell'aggressore.

Se le cose stanno così è opportuno, come già ti hanno suggerito le Colleghe, parlarne con uno psicologo psicoterapeuta che possa aiutarti a prendere le distanze da quanto accaduto, ovvero a rielaborare quell'evento e ad attribuire un significato diverso che possa toglierti dal senso di colpa e di impotenza in cui vivi e che viene vissuto da chi subisce una violenza, di qualunque tipo.

Buona giornata,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Grazie per l' aiuto Dottoresse,mi ritrovo nelle vostre parole.Probabilmente ho memorizzato quest' evento ed ho effettivamente bisogno di rielaborarlo e superarlo attraverso la psicoterapia, per lasciarmi alle spalle anche frustranti sensi di colpa.
Ancora grazie per i preziosi consigli e per le informazioni,c'è sempre da imparare in questo forum.Buona giornata.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Non è detto che sia necessaria una psicoterapia: sarà lo psicologo cui ti rivolgerai a prescriverla, eventualmente.

In effetti il senso di colpa, in tale situazione, è incongruo.
Spero che il lavoro psicologico che intraprenderai potrà ridarti la serenità.

Un saluto,
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