Madre ansiosissima

buon giorno. sono una ragazza ormai 30 enne con 3 lavori stabili e da poco con un ragazzo.
cerco di condurre la mia vita e le mie scelte, ma mia madre mi opprime su tutto, dai vestiti da mettere, a come pettinarmi, a non uscire con il motorino, a non uscire di sera, ad andare a letto alle 11.30, a come mangio e cosa mangio, a come cammino, come parlo, a quanto spendo... insomma, non riece ad accettare la mia indipendenza.
premetto che mi è morto il padre 11 anni fà e ho sempre dovuto farmi carico di lei soprattutto i primi anni che è morto dopo una lunga malattia.
era caduta in depressione e dovevo pensare a lei, i facevo carico di tutta la sua rabbia e sofferenza, ma, ora sono stufa, sono stufa della situazione è diventata troppo pesante. mai madre sofre di attacchi di ansia estremi, se ritardo di un'ora mi chiama 10 volte sul cellulare urlandomi contro inpreda all'agitazione.
la situazione è peggiorara da quando esco con un ragazzo da meno di un mese, che non conosce. usciamo principalmente di sera a causa del lavoro di entrambi. mi madre ha iniziato ad andare in panico, non gli và bn questo ragazzo, perchè ,devo uscire con chi dice lei; premetto che è un bravissimo ragazzo, ma, ha problemi economici e mia mardre pensa solo ai soldi. dice che è un poveraccio, perchè non ha lavoro fisso, che non devo uscire di sera, mi fà scenate assurde e io vivo male la situazione mi scarica addosso di tutto, poichè, incanalo tutto e poi scoppio, come normale che sia. ho un temperamento tranquillo e fin troppo responsabile non vedo la neccessità che ha 30 anni debba controllare e decidere della mia vita, ma lei dice che si fida di me ma non degli altri, non si fida di nessuno.
sono cresciuta avendo una vita diversa dagli altri ragazzi la mia adolescenza sia per mio parde, sia x problemi a scuola bullismo x la mia timidezza, sia per mia madre ansiosa è stata orrenda, non l'ho vissuta, finalmente ho trov un bravo ragazzo usciamo in compagnia ho qualche amica-o come tutti, vado in palestra, lavoro... insomma faccio la mia vita ma lei non è mai contenta. mi urla tutto il giorno alternandosi a stati di calma e rabbia. sono stata dal mio medico di fam x parlare della situazione e gli ha prescritto lextotan. lei tutto il g mi dice che non sono normale che devo andare in neuro psichiatria e dallo psicologo. io dallo psicologo andrò ma il problema rimane lei è lei che ha relmente bisogno più che io. inoltre volgio andare a vivere da sola ma non vuole mi dice che sono troppe le spese, che non ce la frò, che la casa è in affitto, che non devo far entrare nessuno, che cosa ci fai da sola?? . lei pensa solo che devo sposarmi con chi dice lei e fare la vita come decide lei. già vuole la bambolina di porcellana, bella bionda con gli occhi azzurro da manovrare, ma io per quanto sia buona di indole non sono così volgio avere la mai indipendenza come giusto che sia. ho bisogno dei vs. consigli e pareri su come gestire questa situazione insostenibile. grazie
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

come saprà la psicologia ha bisogno almeno della disponibilità della persona ad accettare i colloqui e quindi dovrà trovare il modo per portare Sua madre dallo psicologo.

Potrebbe far leva sul fatto che Sua madre dice che è Lei bisognosa di trattamento, per cui potrà dire che ha iniziato e che è necessario fare qualche colloquio con i famigliari, ed in questo modo provare a portare Sua madre.

Però, visto che comunque sta assumendo farmaci, è consigliabile anche una visita psichiatrica, per valutare se la terapia che segue Sua madre è adeguata, a meno che il medico di famiglia non sia anche psichiatra.

Se comunque Sua madre non volesse proprio venire allora potrebbe esplorare assieme ad uno psicologo quelle dinamiche particolari che si instaurano nelle famiglie in cui un genitore sopravvive e quindi diventa sia padre che madre; specialmente se Lei è figlia unica, a maggior ragione deve esplorare cosa comporta l'indipendenza reciproca e come raggiungerla.

Lei, in fin dei conti ha due genitori in uno, con il genitore *superstite* che deve compensare entrambi i ruoli, specialmente se non ci sono state nuove storie.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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