Orientamento psicoterapeutico

Buonasera, sono alla ricerca di un parere riguardo il mio caso che spiego(per ovvi motivi) in brevissima e barbara sintesi.
Sto giungendo in questi giorni alla decisione di avvalermi dell'aiuto di uno psicoterapeuta, premetto in zona Roma, RomaEst.
Ho letto l'utile giuda esplicativa che c'è sul sito ma oltre ad avere concluso (per quello che potevo dopo una lettura di una paginetta)che penso sia più affine al mio carattere iniziare una psicoterapia in ambito costrutttivista non sono andato.

Giungo quindi alla mia domanda, tagliando con il macete il quadro saliente della mia esperienza di vita:
1 Carattere iperpacifico ed introverso fin da tenera età
2 Famiglia con pochi strumenti culturali
3 Vittima costante di bullismo dei coetanei dall'asilo fino a 16 anni
4 Perdita dei genitori appena maggiorenne
5 Fallimento negli studi (anche per necessità contingenti)
6 Non realizzato nel lavoro/sempre incertezze
7 Matrimonio con figli in procinto di fallimento

Arrivati al settimo punto lo scrivente è al giorno d'oggi.
Finora ho sempre pensato e ho fatto "le spalle larghe" e sono andato avanti e in onestà ammetto che non ho mai avuto in grande fiducia nelle terapie psicoanalitiche ed affini (compreso l'uso di psicofarmaci)infatti ho sempre affrontato tutto da solo.
Ma in questi giorni sto attraversando momenti di sconforto particolarmente pesanti, dopo che la mia dimensione nella quale avevo riversato gli ultimi dieci anni sta crollando (marito/padre, soprattutto padre).
Come se stavolta non riuscissi a trovare la giusta leva per ribaltare questa situazione, trovo infatti disinteresse nel sesso, nelle donne e nei pochi amici(sfiducia soprattutto) , in me stesso (non so più chi sono e chi voglio essere).

In questo ambito premettendo la mia intenzione di non voler iniziare ad assumere farmaci, ma di ricercare un dialogo ed un aiuto esterno (che fino ad oggi avevo sempre e con orgoglio evitato) anche per la mia istintiva iniziale disistima del prossimo.
Chiedo (essendo io a digiuno di psicoterapia ed affini) quale potrebbe essere l'approccio migliore per il mio caso in teoria e se logisticamente ci sia questa possibilità nelle vicinanze.
Tanto mi sto risolvendo a scegliere tristemente dei nomi da qualche elenco che trovo in giro, quindi tanto vale....

Vi ringrazio anticipatamente.


[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Chiedo (essendo io a digiuno di psicoterapia ed affini) quale potrebbe essere l'approccio migliore per il mio caso in teoria e se logisticamente ci sia questa possibilità nelle vicinanze.>

Gentile Utente,
ogni approccio terapeutico è di per sé valido,tenga presente che un punto fondamentale di ogni percorso è costituito dall'alleanza terapeutica, cioè quel clima di mutua fiducia tra paziente e terapeuta che consente alla terapia di procedere verso gli obiettivi stabiliti.

Da qui per le regole del portale non possiamo indicarle direttamente specialisti come ci chiede, può tuttavia consultare l'elenco degli iscritti e contattarli privatamente o consultare gli iscritti all'Ordine Psicologi della sua regione.

<Ma in questi giorni sto attraversando momenti di sconforto particolarmente pesanti, dopo che la mia dimensione nella quale avevo riversato gli ultimi dieci anni sta crollando (marito/padre, soprattutto padre). Potrebbe dire qualcosa di più in merito?


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Provi a leggere i curriculum , le risposte e gli articoli, dei professionisti iscritti a questo portale, vedrà il loro volto, il loro stile lingiustico, espressivo e, dopo qualche colloquio, potrà scegliere serenamente.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buongiorno , vi ringrazio per le celeri risposte ed i consigli (non avevo fatto caso a quella parte delle "linee guida").
Rispondendo ai quesiti della dottoressa Rinella, mi rendo perfettamente conto che ogni percorso presuppone fiducia e cooperazione, certo non è facile orientarsi, a meno che non si vada come per "passa parola" consigliati da "amici di amici" che si sono trovati bene con il tale o il tal altro specialista.
Quando parlo di sconforto e forte disorientamento parlo della fine (che sta avvenendo in questi giorni non per mia volontà) del mio matrimonio e visto che ho due figlie anche della fine del mio ruolo di padre il quale è (e nel tempo sarà sempre più )gioco forza cambiato (sempre tragicamente non per mia volontà).
Da queste inquietudini (io dico terremoto che mi ha colpito) la mia ricerca di una "consulenza" de visu quindi.
Vi ringrazio di nuovo per le risposte, cercherò nel rispetto delle linee giuda indicazioni utli.




[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
L'introversione e le difficoltà in ambito sociale possono portare a una tendenza generalizzata "a far da sé". Anche quando ci si rende conto d'avere un problema che non si riesce a risolvere, la tendenza resta perché c'è una convinzione sottostante che "gli altri" siano in varia misura inaffidabili e pericolosi. Ciò vale anche verso i terapeuti ovviamente.

La possibilità di porre domande a degli specialisti, a distanza e in modo anonimo, da una parte è utilissima, ma dall'altra può assecondare la tendenza anzidetta.

Le dico questo perché? Perché probabilmente lei si sta formando l'aspettativa che dovrà andare assolutamente a colpo sicuro. O trova subito il professionista che le risolverà tutto oppure sarà un fallimento.

Invece, dovrebbe mettere in conto che trovare un professionista in grado d'aiutarla potrebbe non essere né facile né immediato.

Quanto all'essere arrivato "alla frutta" prima di decidersi a cercare aiuto, anche quello fa parte del gioco, non si preoccupi. Lo psicologo è solo l'ultimo delle alternative dopo il medico, il prete, lo sciamano, il guaritore ecc. Ci siamo abituati.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#5]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Quando parlo di sconforto e forte disorientamento parlo della fine (che sta avvenendo in questi giorni non per mia volontà) del mio matrimonio e visto che ho due figlie anche della fine del mio ruolo di padre il quale è (e nel tempo sarà sempre più )gioco forza cambiato (sempre tragicamente non per mia volontà).>

Gentile Utente,
la fine di un matrimonio non corrisponde alla" fine del ruolo di padre", si continua ad essere genitori anche dopo.

Da quanto riferisce sembra più che altro subire una decisione non sua, si percepisce una difficoltà a sentirsi parte attiva nell'affrontare la situazione.

In questi casi dal mio punto di vista rivolgersi ad un terapeuta sistemico potrebbe aiutare ad affrontare lo smarrimento che si prova nel gestire questa fase delicata della vita e di quella dei propri figli, passando loro un significato della stessa scevro da connotati drammatici e a ricostruire con maggior fiducia la propria vita futura di persona e di padre. Utile anche per condividere in modo opportuno la genitorialità, dimensione che continua anche se separati, per dare ai propri figli le migliori opportunità per uno sviluppo equilibrato.

In ogni caso non può sapere in anticipo come si troverà con lo specialista, anche se raccogliere informazioni la può aiutare.

Cordialmente

[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Prendo nota dei preziosi consigli.


*dott. Santocito
In effetti non ho ancora provato con sciamani e guaritori, se non sono propriamente alla frutta nel mio caso direi di essere al dessert.
riescire a sdrammatizzare mi è in questo momento quantomai gradito.

Ringrazio entrambe per il tempo impiegato ed i preziosi consigli che (lo dico scevro da piaggeria) già mi sono molto utili.

[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> riescire a sdrammatizzare mi è in questo momento quantomai gradito
>>>

Bene, mi fa piacere che l'abbia apprezzato

Saper sdrammatizzare, senza minimizzare, è una capacità preziosa che si può apprendere. Anche quando si tratta di argomenti che ci riguardano in prima persona.
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