Dove e come cercare una diagnosi

Salve, la mia domanda in sintesi è: a che figura professionale devo affidarmi per una diagnosi, dove la trovo in provincia di Roma?

Questa è la parte lunga.. Da sempre ho avuto problemi a parlare con le persone, specialmente della mia età, che ritenevo molto stupide. Anche se qualche sporadica conversazione iniziava in modo spiritoso, finiva quasi sempre con l'interlocutore che si annoiava o diventava serio e non capivo perché, io mi impegnavo a essere interessante ed ero divertito. Contemporaneamente provavo molta affinità con i personaggi autistici di tv e film e dentro di me mi trovavo a dire spesso 'quello che ha detto è giusto, sono gli altri che sbagliano' per esempio sulla (non)necessità di salutare una persona o sull'inutilità delle bugie stupide.
Da sempre ho provato un'interesse diciamo particolare per le persone e le interazioni sociali, per esempio trovavo meraviglioso che mia madre capisse quando volevo qualcosa soltanto dal tempo che passavo a guardarla, senza che io avessi detto che mi piaceva. Io invece (diciamo fino ai 12-13 anni su alcune cose anche più tardi) non riuscivo a farlo.
Spinto anche da una passione per la logica ho cercato di risolvere problemi che ero riuscito a individuare come 'obbiettivi' e non inventati da me o altri, per esempio il fatto che non riuscivo a guardare le persone negli occhi avevo realizzato che non mi permetteva di avere una conversazione soddisfacente perché gli altri pensavano che non fossi interessato e gli insegnanti che non fossi attento. Il mio problema era che non potevo guardare entrambi gli occhi dell'interlocutore ma solo uno, e non sapevo quale scegliere, perché erano entrambi ugualmente importanti. Un giorno (13 anni) ho deciso che non potevo andare avanti così e ho sempre deciso che avrei guardato sempre l'occhio sinistro così non avrei avuto problemi a decidere, tanto erano uguali. Da allora l'ho fatto fino a circa 3-4 anni fa.
Ho continuato con questo 'metodo' con tutto ciò che riuscivo, dal giusto tempo per trannere lo sguardo con uno sconosciuto che si pensa di aver riconosciuto, alla quantità di puntini di sospensione in una frase o agli squilli al telefono (5 se volete saperlo :P) fino a emulare emozioni attraverso gesti e comportamenti, per riuscire a fingere di essere normale e essere così libero di scegliere se esserlo o no. Da un anno e mezzo a questa parte invece non fingo più, sento veramente quelle emozioni che pensavo di non aver mai avuto. È come se fossi diventato come pinocchio 'un bambino vero'. Da qui la mia confusione. L'autismo è solo un'invenzione del mio narcisismo? Sono uno schizofrenico? Da un anno e mezzo a questa parte difficilmente la gente mi giudica 'autistico', mentre prima i commenti fioccavano. Una mia ipotesi (so che non dovrei fare autodiagnosi) suggestiva è che la mia passione smodata per la psicologia umana e la logica mi abbiano 'curato' fino a sbloccare la mia empatia e a coordinare l'espressione di me stesso con i miei sentimenti. È possibile? Avete mai sentito parlare di una cosa del genere?

A queste cose che non mai confidato a nessuno si aggiungono dei commenti:
Da piccolo mi dicono che non mi arrabbiavo o piangevo, quando non ottenevo qualcosa sbattevo la testa per terra, e quando ho cominciato a camminare, sul muro. La maggior parte delle persone che mi conoscono pensa che io sia cinico e che 'non me ne frega niente'. Quando è uscito un telefilm con tra i protagonisti un uomo con la sindrome di Asperger, familiari e conoscenti mi hanno detto che ero uguale a lui, senza che io avessi menzionato lo show o si fossero parlati tra loro.



grazie del tempo
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Una diagnosi e di conseguenza un successivo percorso terapeutico, non lo si fa ritrovandosi nei telefilm o sentendo piu' campane, ma mediante colloquio psicologico o meglio psico- diagnostico, con uno psicologo- psicoterapeuta.
Cme mai, soltanto adesso, si e' deciso, di comprende di cosa si tratta?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la veloce risposta! La mia vita è obbiettivamente migliorata molto da 10 anni a questa parte sia a livello personale che familiare, ora mi sento più tranquillo e sereno. Questo è problema è sempre stato in secondo piano su altre cose peggiori e ancora adesso sebbene ho svariati altri problemi questo sembra il più semplice, l'unico che riesco veramente ad affrontare, e spero che una volta cominciato a affrontare questo con un professionista riesco a sbloccarmi anche sugli altri. Inoltre ora che la sindrome di Asperger 'è di moda' mi senso molto meno inibito, e sarei quasi lusingato di averla..

Non voglio un'autodiagnosi, o diagnosi sul sito, volevo sapere precisamente a chi rivolgermi, magari qualche contatto, perché la ricerca e l'idea di consultare più persone mi crea ansia. Quindi lei consiglia un normale psicoterapeuta?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Puo' iniziare cercando gli psicologi che operano nella sua citta' , proprio in questo sito, vedere la sua foto, legge i suoi consulti, i suoi articoli, il suo,blog e farsi una prima idea, poi dopo qualche colloquio scegliere se e' il professionista adatto a lei, per simpatia, sintonia, complicita' ed alleanza terapeutica.
In bocca al lupo.
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dopo
Utente
Utente
quindi non ci sono le basi per consigliarmi una figura professionale particolare?

ho paura di dover girare più terapeuti per avere una risposta.. vorrà dire che mi sforzerò a motivarmi per contattare uno psicologo psicoterapeuta...
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Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
la figura professionale a cui Lei si riferisce è quella dello psicologo-psicoterapeuta, per una valutazione diagnostica e per l'elaborazione di un eventuale trattamento del suo disagio.
Se poi lei desidera conoscere un singolo professionista, le ricordo che in questo stesso sito trova i nomi e i curricula dei colleghi tra i quali cercare.
Resta il fatto che sarà necessario qualche colloquio iniziale per verificare se tra lei ed il professionista scelto si sta creando quella relazione (alleanza terapeutica) fatta di fiducia ed empatia che può permettere il cambiamento.
Cordiali saluti,

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

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Utente
Utente
ok grazie del supporto
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Utente
Utente
Fornisco qualche aggiornamento, magari qualcuno è interessato.

Qualche giorno fa ho incontrato una psicologa di uno studio specializzato sull'autismo che ha notato una certa coerenza dei miei comportamenti con la sindrome di Asperger, proponendomi dei test che sapranno dirmi se appartengo allo spettro autistico, che probabilmente farò l'anno prossimo quando riaprirà lo studio.

Volevo anche lasciare un appunto per la dottoressa Randone.
La sua risposta mi è sembrata, ma mi sembra anche ora, banalizzare la percezione di me stesso che ho espresso nel primo messaggio e della mia paura di trovare un professionista, che per quanto preparato, non possa darmi la sicurezza di una diagnosi per via del suo percorso di formazione. Le sue risposte mi hanno creato ansia e ho impiegato 3 mesi per ignorare il disagio derivata dalla sua l'indifferenza e contattare lo stesso uno psicologo. La invito pertanto a far sentire un po' più a loro agio le persone con cui interagisce, anche se solo tramite messaggi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

intanto Le suggerisco di leggere questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html

E poi, vorrei provare insieme a Lei a capire un po' meglio la situazione.
Mi pare di aver capito che in passato, anche quando Lei era bambino, non è mai stato sottoposto ad accertamenti di alcun tipo... mi pare di capire che gli altri attorno a Lei notavano dei comportamenti o modi di essere "particolari", ma non ha mai ricevuto una vera e propria diagnosi da un professionista. Dico bene?

Ciò nonostante, sembra anche -pur con la distanza del mezzo telematico- che Lei sia stato in grado di superare, gestire e correggere alcune situazioni critiche.
Questo può avvenire, anche in modo molto banale, per apprendimento di strategie e modalità più adattive.

Ora, va benissimo che abbia incontrato una psicologa che Le somministrerà dei test per fare una diagnosi. Il Suo medico di base, nel tempo, non Le ha mai suggerito di rivolgersi anche a un medico (es. in passato neuropsichiatra infantile o neurologo o psichiatra)?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Dice bene, l'unica cosa è che i miei comportamenti sono stati interpretati dagli altri come autistici (diciamo così) tardi, verso i 17 anni, ma anche allora nessuno mi ha detto chiaramente di farmi visitare, solo allusioni o battute. Prima i miei problemi erano ricondotti a timidezza nei confronti dei compagni e svogliatezza nello svolgimento delle attività scolastiche, nelle quali però dimostravo molta attitudine, (potrebbe ma non si applica) raramente si è pensato a qualcosa di 'serio'.

Ai tempi del liceo più volte mi hanno suggerito di andare da uno psicologo, più che altro per problemi scolastici, ho fatto anche qualche seduta con la psicologa messa a disposizione dalla scuola.

Ho letto l'articolo e lo trovo esatto e completo nell'inquadrare le abilità sociali. Se me lo ha suggerito per riconoscermi, si, riconosco delle problematiche perlopiù passate e nel prendere a modello delle persone socialmente abili.
Il motivo per cui ancora propendo per l'asperger, anche dopo aver letto l'articolo, è che nonostante io abbia queste abilità sociali (le persone mi trovano simpatico e socievole la maggior parte delle volte, riesco a mantenere un'immagine tutto sommato in ordine e soprattutto 'accettabile' socialmente) ho ancora molti problemi di tipo pratico.

Dopo l'incontro con la psicologa ho cercato parecchie informazioni online e credo che questo mi abbia portato un po' indietro nel tempo, quindi se facesse delle domande un po' più specifiche glie ne sarei grato.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"...ho fatto anche qualche seduta con la psicologa messa a disposizione dalla scuola..."

e che cosa era emerso da quei colloqui?
che tipo di difficoltà ha incontrato al liceo?

Io però Le suggerirei di portare un po' di pazienza fino all'incontro con i professionisti che Le somministreranno i test e che potranno porre una diagnosi accurata.
Su internet ci sono anche siti curati dai non addetti ai lavori e comunque soltanto un professionista, una volta visto e valutato il pz, può pronunciarsi sulla diagnosi e sul trattamento.

Saluti,
[#11]
dopo
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Utente
Di 'emerso' ben poco, ho fatto 2-3 sedute di ma non mi è stato indicato nulla di preciso, si è parlato di comunicare in famiglia e farmi valere in classe.

Le difficoltà sono state tante, in famiglia non andava bene, un po' di bullismo, diverbi con i compagni, ho cambiato classe, non studiavo, con i nuovi compagni e professori non mi trovavo, sono stato bocciato, studiavo ancora meno e collezionavo assenze.

Concordo con l'invito alla prudenza, ma voglio usare questo tempo per provare a esplorare la sindrome di asperger per vedere se 'mi sta', in una sorta di sospensione di giudizio. In ogni caso considero la diagnosi di uno specialista requisito fondamentale per confermare o negare i miei pensieri, non mi sogno di mettere in dubbio questo fatto.
[#12]
dopo
Utente
Utente
Ho fatto ormai 4 sedute di psicoterapia, vi aggiorno nel caso possa essere utile alla vostra formazione.

La psicoterapeuta ritiene che il nucleo dei miei problemi sia un'altro rispetto ai problemi che potrei avere se avessi un disturbo dello spettro autistico. O meglio le due cose sono indipendenti, quindi lavorerò soprattutto su quello.
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