Provo grazie a mio marito di superare tutto questo e accettando di prendere gocce di alprazig

Buonasera,
Sono una ragazza di 24 anni sposata da 2 e soffro tanto d' ansia. Tutto e' iniziato nel 2010, muore mio nonno(per me era come un padre )10 giorni prima delle mie nozze. Sono sempre stata una ragazza posata ed educata e con tanta voglia di vivere. Ma da quel giorno inizia il mio calvario. Vertigini,palpitazioni,paura di morire si fanno sempre più sentire. Dico tutto ciò che mi succede a mia mamma e con il suo aiuto riesco a rimettermi in piedi fino a quando l anno dopo e' proprio la mia mamma a volare in cielo... La persona più importante per me non c e più ... Il mio cuore va in frantumi ... Lei era tutto per me... Ma purtroppo non mi è concesso neanche un attimo per piangere la sua morte e iniziò ad accuparmi della mia famiglia. Fino a quando inizio ad avere paura per tutto, la paura di morire si fa sempre più frequente, iniziano i formicolii agli arti,mani,piedi,un nodo alla gola mi impediva di respirare,la tachicardia e il dolore al braccio mi fanno pensare ad un infarto.provo grazie a mio marito di superare tutto questo e accettando di prendere gocce di alprazig prescritte dal mio medico provo ad andare avanti e torna in me la voglia di essere mamma. Nell aprile 2012 scopro di aspettare il mio primo figlio. Butto le gocce e da li la mia vita si riempie di gioia. Le parestesie i formicolii il nodo alla gola erano come per magia spariti... Inizio di nuovo a vivere. Scopro di aspettare una bambina,e via con gli acquisti . Tutto procedeva bene , ma arriva la notizia che mio padre a distanza di anno aveva già iniziato una nuova relazione. Per me e' stato traumatico inaspettato e non riesco ad accettare le sue scelte e decisioni. Purtroppo la mia bambina a 28 settimane vola in cielo. Partorisco quel corpicino senza vita, le do una degna sepoltura ed un nome ... La mia vita ritorna ad essere buia e triste. Ecco che ad un mese dalla morte della mia bambina ritornano tutti i sintomi che avevo avuto più forti di prima. Alcuni sono anche nuovi. Faccio ricerche su internet ed ecco che i miei sintomi sono come quelli di chi soffre di sm. adesso ho paura tanta paura che io ne sia malata sul serio. Ovviamente sto iniziando le varie visite mediche ma con molta paura Dell esito finale. Continuo a chiudermi come sia possibile l ansia portare tutti questi disturbi fisici e sono davvero preoccupata. Non so se sia il caso nel frattempo di iniziare di nuovo ad assumere alprazig o no. Adesso non riesco quasi più ad uscire da casa i posti affollati mi terrorizzano. Mi manca la mia bambina la mia mamma la mia vita e mi sento assolutamente sola ed ho paura. Non so se veramente pensare a chissà quale malattia o reputarmi idiota per averlo soltanto pensato. Lei che mi consiglia? Riprendo alprazig? Tutti i miei timori possono essere fondati o è solo frutto della mia disperazione? Non so più cosa pensare..sono così stanca di soffrire fisicamente e mentalmente. Ringrazio in anticipo per un eventuale risposta. Cordiali saluti.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile giovane signora,
fino ad ora la vita non è certo stata generosa con Lei, allontanando la spensieratezza che sovente caratterizza la sua età.
Le prove che ha superato sono state tante e profondamente dolorose.
Il consiglio, o meglio, la prescrizione di assumere farmaci deve venire da un medico che la conosca di persona e abbia modo di valutare direttamente la situazione.
In tutta questa sofferenza suo marito ha continuato a starle accanto? Le è di sostegno?
Non si è mai rivolta ad uno psicologo per un supporto anche da questo punto di vista?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
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Gentile dr.ssa Scalco,
Fortunatamente mio marito mi è sempre rimasto accanto, mi è sempre d aiuto anzi quando lui è a casa io sto meglio, senza di lui penso che arriverei al punto d impazzire sul serio. Ma avvolte credo di pretendere anche troppo da lui e pian piano sto iniziando a chiudermi in me stessa, ho paura che lui si stanchi dei miei continui lamenti e dolori fisici e parlo meno possibile. Non mi sono mai rivolta ad uno psicologo forse perché avevo paura d accettare la mia condizione, di parlare di cose che avevo sempre reputato personali o forse ho paura di piangere. Mi hanno sempre detto di essere forte e di non mollare per la mia famiglia e l ho fatto... E adesso invece mi trovo davvero sola ad affrontare tutto questo perché la mia famiglia ha deciso di crearsene una nuova. Mio padre neanche mi considera più solo perché io non accetto la sua nuova compagna o forse perché conosce la rabbia che ho nei suoi confronti ed evita di parlarmi o cercarmi.Mi rendo conto che tenersi tutto dentro non fa bene ma ho sempre quella sensazione costante che nessuno voglia ascoltarmi o che si annoiano ad ascoltare ciò che ho da dire quindi forse per difesa mi sono chiusa in me stessa. Ma ho comunque valutato più volte di rivolgermi ad uno psicologo.
Grazie per la sua tempestiva risposta.
Spero di non essermi dilungata troppo.
Grazie ancora. Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Sig.ra,
scrivendoci ha già fatto il primo passo ora quello successivo è cercare uno Psicologo-Psicoterapeuta con il quale possa avviare un percorso di crescita personale.A tal proposito le consiglio di leggere l'articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Se ha bisogno di verificare le credenziali dello Psicologo che ha scelto può consultare questa pagina

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2629-come-verificare-le-credenziali-dello-psicologo.html


Se le fa piacere ci tenga aggiornati.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Gentile dr.ssa Camplone,
Leggerò senz'altro l articolo che mi ha consigliato.

Grazie mille.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
la sua storia di vita contiene elementi di grande sofferenza e dolore, che una gravidanza, se pur un evento vitale e molto intenso, non possono sedare o lenire.
Quando il corpo si esprime con un corteo sintomatologico, questo non va sedato o tacitato, ,ma scoltato, decodificato, interpretato; è il suo corpo che le sta gridando che qual cosa non va , con l'unico mezzo di comunicazione che conosce: i sintomi!
Credo che , dopo tanto dolore, sarebbe il caso di occuparsi veramente di se stessa e della sua qualità di vita, smarrita.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Serena Rizzo Psicologo 202 9
Carissima Signora,
avverto il suo dolore,un dolore troppo grande e forse, in alcuni momenti, poco espresso,tenuto troppo dentro:
" ...Ma purtroppo non mi è concesso neanche
un attimo per piangere la sua morte e inizio ad occuparmi della mia famiglia. "
Accade infatti che, seppur apparentemente la sofferenza per una perdita "si attenui", perchè presi da altro, se non elaborata, vissuta del tutto, la stessa si ripresenti utilizzando il codice corporeo.
E tende a farlo con una violenza inaspettata, quasi a voler ricordare, pressando il corpo, tutto il dolore provato.
In realtà sintomatologie ansiose conseguenti a lutti, a perdite di persone care, rappresentano spesso il vissuto di impotenza della persona difronte alla grandezza e irrimediabilità dell'evento. E' proprio dinanzi alla morte che l'essere umano tende a sentirsi piccolo,fragile, e quindi, impotente.
Per fronteggiare ciò, potendo finalmente "cacciare fuori" tutto il suo dolore, contattando le emozioni più profonde legate allo stesso, sarebbe molto importante nonchè estremamente utile, intraprendere una psicoterapia.
Si conceda questa possibilità,merita di continuare a vivere nel miglior modo possibile.
La saluto caramente,
Dott.ssa Serena Rizzo,
www.psicoterapiacognitivacampania.it
www.psicologiabenevento.it



Dr.ssa serena rizzo

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dopo
Utente
Utente
Gentilissime dottoresse
Grazie per avermi dato speranza... Non ho comunque intrapreso ancora la psicoterapia perché purtroppo ho avuto a che fare con delle macchie che vedo e che non mi stanno più facendo vivere...
Gli scotomi o se così si chiamano sono adesso permanenti ... Dopo un attacco solito la macchia ha deciso di rimanere ed è già da un po' che me la porto dietro... Il neurologo consultato disse che non ho niente di cui preoccuparmi ma io sono abbastanza spaventata...
Be speriamo di riuscire a risolvere in fretta... Ho paura...
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Se il neurologo le ha dato speranza e le ha detto di stare tranquilla, deve fidarsi, ma appena si sentira' meglio, dovra' occuparsi anche della sua psiche.
Carissimi auguri
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Utente
Utente
Gentile dottoressa Randone
Grazie per la risposta immediata...

Il neurologo vuole farmi intraprendere proprio con lui la strada della psicoterapia ... Io non ho accettato perché spaventata... E sono adesso alla ricerca di altri consulti neurologici e oculistici...

Comunque sia grazie ancora...

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile signora,
evidentemente il suo neurologo è anche psicoterapeuta o psicoanalista, immagino.
Non c'è da avere paura e non è detto che debba fare percorsi lunghi, invasivi e destabilizzanti.
Si prenda tempo, rifletta , chieda svariate consulenze e quando avrà trovato il professionista giusto per lei, vedrà che smetterà di avere paura, perhè si sentirà come a "casa".
Cari auguri
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dopo
Utente
Utente
Non appena avrò finito di chiedere altre consulenze e riuscirò a mettermi in testa ( se così è davvero ) di non aver niente ma che è solo tutto ciò che ho vissuto che mi sta giocando brutti scherzi , potrei prendere appuntamento con lei nel suo studio ?


Se è possibile ovviamente ...

Grazie ancora ...
Cordiali saluti

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Come desidera, magari de visu e no online, riusciamo a dirci più cose senza l'intralcio del monitor del pc.
Non deve mettersi in testa di non avere niente, ma dobbiamo capire perchè crede di avere tanto, invece.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille... La contatterò non appena mi sarà possibile...

Credo di averne tanto bisogno

A presto....
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Grazie a Lei di avere utilizzato il nostro servizio.

A presto

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