Malattie mentali indotte dall' apertura emotiva

Salve
Vi scrivo perchè sono preoccupatissimo di una situazione che sembra un incubo irrisolvibile, è una cosa che è capitata alla mia ragazza veramente molto sensibile e a cui tengo molto, che a fine mese scorso fidandosi di una sua conoscente molto infida e maligna (all' inizio mostratasi amica come ha detto lei, quindi aggirando le sue "difese") si è aperta molto emotivamente e parlando di tutto ciò che la riguardava, la sua vita, la sua interiorità ecc, questa (la conoscente) invece ha usato un certo tipo di tecnica per ferire sistematicamente la sua psiche,una sorta di abuso emotivo e ovviamente lei non se nè accorta subito, ma la mattina dopo, infatti mi chiama appena sveglia dicendo che aveva delle crisi di ansia con somatizzazioni estese un po in tutto il corpo, orrore diffuso, e ha perso pure parecchio peso, e a distanza di 1 mese adesso sta ancora malissimo e dice che sarebbe meglio morire che vivere in quest' incubo (io gli ho detto pure facendola sorridere, ed era tanto che non sorrideva, che le ha "violentata l' anima")
quindi la mia domanda era se era possibile, indurre una specie di nevrosi/psicosi o esaurimento nervoso non so come chiamarlo, in persone molto emotive e ipersensibili come lei? Vi giuro che era la persona più solare e buona del pianeta, anche molto carina (ha 24 anni, io 26), e dopo quel giorno non è più la stessa, ha perso un sacco di capelli e ha delle occhiaie vistosissime, non esce più se non per fare un giro in macchina con me la sera tardi, al lavoro (lei lavora nel negozio del padre) ormai non ci và più, ovviamente io stesso gli ho detto di staccare e darsi tutto il tempo che vuole dato che è ridotta veramente molto male, ha sempre tachiacardia e trema sempre e ovviamente non prova più piacere in niente... anche i genitori sono molto preoccupati ed io per loro, pure perchè sono anziani e ormai vanno entrambi sui 60 anni...poi ho beccato la tizia responsabile di tutto e mi dice pure con un sorrisetto del c... "che non si ricorda cosa le ha detto" perchè aveva bevuto o qualcosa di simile, anche se secondo me sa bene cosa ha fatto...cioè come è possibile una cosa del genere così tanto grave? è stata una cosa troppo reattiva, non so come possa andare in giro gente simile, vi prego ditemi magari se avete già avuto delle esperienze simili e come posso fare per aiutarla, io ci sto malissimo insieme a lei, anche se è lei a vivere l' orrore, sia mentale che fisico; aspetto con fiducia e speranza vostre risposte.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

se la Sua ragazza soffre di un disturbo d'ansia, probabilmente vi erano già i presupposti ed è possibile che in seguito a quell'incontro che Lei ha descritto, si sia semplicemente rotto un equilibrio già instabile.

Se fosse possibile indurre un disturbo mentale nella maniera che Lei sta descrivendo qui, temo ci sarebbero poche persone sane in giro nel mondo. Per fortuna, noi siamo pieni di risorse e possiamo, se vogliamo, difenderci da situazioni di questo tipo. Quindi è probabile che i due eventi non siano collegati ma che per la Sua ragazza abbia rappresentato forse un episodio stressante.

Questa è la ricostruzione che fa Lei o la Sua ragazza?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentilissima D.ssa Pileci

la ricostruzione che faccio è quella che lei mi dice quando la incontro la sera e la vedo e nei messaggi che mi manda su telefono, poi non credo che ci fosse un equilibrio instabile perchè, come scrivevo sopra, prima di questo evento è sempre stata veramente molto serena ed entusiasta della vita, stiamo insieme da quasi 5 anni ed io l' ho sempre vista felice, disponibile sempre nei confronti di tutti, anche di chi non conosceva (infatti è anche un po ingenua credo sotto questo punto di vista a dare confidenza e forse per questo è successo questo fatto) davvero, mai che fosse di malumore...Lei dottoressa dice che possiamo difenderci da queste cose, anch'io ho letto qualcosa sulle nostre "risorse interne" e ho cercato di spiegarglielo ma il fatto è che lei si sente male proprio fisicamente (proprio ieri mi ha riferito una sensazione di orrore che le nasce nel petto per morirle nella gola, e delle particolari "scariche elettriche indescrivibili" dalla vita in giù) che non sarà mai più quella di prima, ecc...ah, poi al risveglio spesso mi dice che il malessere è più tangibile e che rivede spesso l'immagine di questa tizia, con tremori ecc...anche se l' ansia ora non l'ha più, ed è l'unico sintomo che gli è passato...io ho pensato subito che la sua mente abbia interpretato questo evento come "traumatico" è possibile? E soprattutto mi preme chiederLe, gentilissima, è possibile che in una persona tanto gioiosa e serena con "un pò" di stress si verifichino cose di questo tipo così gravi, che la mente (l'inconscio o chissà cosa) faccia questi scherzi? Io davvero sono molto preoccupato, perchè se così fosse a questo punto potrebbe essere l'esordio di un disturbo psichiatrico (che era latente prima)?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

nella vita di chiunque può capitare che un certo equilibrio che fino ad un certo punto era funzionale, poi non lo sia più. Questo non significa essere dei disadattati o non stare bene. Vuol dire che è possibile che si aprano delle crisi nella vita di una persona e quindi sia necessario ristabilire un nuovo equilibrio, più funzionale. D'altra parte, se ci pensa, anche crescere vuol dire attraversare crisi e ritrovare di volta in volta un nuovo equilibrio.

Ribadisco che in letteratura non ci sono dati che possano avvalorare la Sua teoria riguardo malattie con insorgenza di questo tipo, come quella che Lei descrive. E' per questa ragione che preferisco affermare che i presupposti per un disagio erano già presenti.
Le faccio un altro esempio: non esiste in letteratura il raptus di follia. Eppure molti credono il contrario, anche perchè si tratta di un'informazione insensata diffusa dai giornalisti. Allo stesso modo, non esistono effetti di quel tipo in seguito ad una conversazione, neppure con persone perfide.

E' probabile che per Lei (che ci scrive) sia poco leggibile il cambiamento della Sua ragazza e questo lo comprendo. E probabilmente è poco leggibile e chiaro anche per la Sua ragazza.

Allora, se vuole capire e soprattutto uscire da questa condizione, sarebbe preferibile rivolgersi ad uno psicologo di persona.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Oltre al suo malessere, la sua ragazza desidera approfondire le eventuali cause del suo disagio?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Gentili Dottoresse

si effettivamente abbiamo già partecipato entrambi ad una visita psichiatrica di controllo prescritta dal curante, e poi lei dice che manco gli piace granchè (ed in verità nemmeno a me) perchè non si sente relazionata bene empaticamente; ad ogni modo volevo porvi ulteriormente la questione che la sua mente abbia interpretato come traumatica quella specifica esperienza, anche perchè, a quanto sembra, verso la fine dell' "interazione" avuta con questa tipa, la stessa gli abbia proposto anche se non aggressivamente, un rapporto sessuale e lei, mi ha raccontato proprio questo, ovviamente oltre a sentirsi ferita per la fiducia che gli aveva accordata, era così spaventata dall' idea che è riuscita appena a rifiutare e ad alzarsi da dove erano sedute per congedarsi fare ritorno a casa, insistendo l' altra fino alla fine su questa possibilità del rapporto con sguardi molto tenaci e ammiccanti; inoltre lei dottoressa dice che in letteratura non esistono casi simili, ma spesso proprio voi specialisti parlate di "colloquio clinico", "colloquio terapeutico", ebbene non potrebbe esistere l' esatto contrario? Dall' informazioni poi che la mia ragazza dice su questo colloquio, sono stati toccati molti "punti caldi" come il male di vivere, la morte, il pessimismo in genere, secondo me infondendogli molta negatività, essendo lei in effetti molto suscettibile, ecco perchè credo che abbia agito sulle sue paure più inconsce e la sua mente e il suo fisico hanno poi reagito a quel modo (ha fatto anche un sogno stanotte dove riviveva, anche se in un luogo diverso, questo evento, con una forte sensazione di orrore e paura);
io non so più che pensare, è vero che come diceva la D.ssa prima, si può rompere un equilibrio prima funzionale, ma non riesco a capire perchè in questo modo, sono troppi sintomi, sia di somatizzazione che oltre come dicevo, di disgusto e dolore psicogeno che la stanno colpendo, anche ad esempio una persona all' esordio degli attachi di panico o di ansia si può debilitare per qualche ora poi uno torna, come dire, "normale" (sempre in attesa di un nuovo attacco, ovvio), ma lei è perennemente come fosse in un incubo, ha sempre tachicardia e tremori incontrollabili e più che debolezza fisica o torpore descrive proprio uno stato di come "qualcosa che la blocca" (cioè lei afferma che la sua energia fisica, come dire, muscolare, è sempre la stessa, infatti spesso passeggiamo per lunghi tratti a piedi come nulla fosse il pomeriggio o la sera, ma sente come se qualcosa oltre la sua volontà la impedisse da un punto di vista "nervoso", oltre ai dolori somatici diffusi nelle ossa delle gambe e delle braccia) io all'inizio avevo pensato anche gli fosse venuta una nevrastenia per il troppo stress, ma nella nevrastenia mi sa che non ci sono somatizzazioni e comunque da quello che ho capito riguarda più la stanchezza fisica e mentale, mentre qui stiamo parlando di come se qualcosa gli si fosse rotta dentro, oltre alla mancanza di emozioni negli interessi che aveva prima, ed è tutto molto strano perchè il lato cognitivo, di pensiero, linguaggio, ecc...non gli è diminuito per niente affatto, addirittura sto pensando, non me ne vogliate, esludendo le psicosi che non mantengono intatto l' Io, ad un conflitto psichico, quindi all' esordio di una nevrosi, anche se la nevrosi da quello che so è monosintomatica e riguarda più il comportamento, mentre qui il tutto mi sembra molto più simile ad un disturbo post-traumatico. Voi cosa ne pensate? Perdonate se mi sono dilungato, è solo che non so a chi rivolgermi e davvero la situazione finanziaria di entrambi non è per nulla in grado di farci sostenere una psicoterapia...come posso muovermi? la provo a convincere a tornare dallo psichiatra della mutua?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

ipotizzando, sia per via della distanza sia perchè parliamo di una terza persona non presente, che la proposta di avere un rapporto omosessuale abbia turbato la Sua ragazza, ritengo che potrebbe parlare di questo col curante e comprendere in che modo sia stata turbata.

Parlare di questioni esistenziali, la morte, il male di vivere, ecc... non genera traumi, altrimenti non avremmo potuto studiare la letteratura ad esempio, dal momento che tutti gli autori ne parlano e saremmo tutti scompensati.

Quindi ritengo che questa ragazza dovrebbe parlarne con un altro psichiatra, se col primo si è trovata male.

Buona giornata,
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Considerando che stiamo parlando sempre con lei e non con la sua fidanzata, non credo sia possibile che un colloquio abbia creato così tanti traumi.
Una valutazione presso uno psichiatra, magari più empatico o in sintonia con lei, sarebbe auspicabile