Ritrovare se stessi

Buongiorno,sono una ragazza di 27 anni che chiede un consulto per capire meglio se il mio problema è qualcosa di stupido o è qualcosa di davvero importante e si potrebbe risolvere con l'aiuto di qualcuno o da sola...sono ormai un paio d'anni che non mi sento più me stessa,ho perso un pò quello che ero in passato,sono sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle,responsabile e convinta delle mie idee;ma ora non lo so più,insomma sono abbastanza confusa e infelice;il primo anno per alcuni mesi mi sentivo quasi depressa,inutile a tutti e tutto,non facevo nulla,e quelle poche cose che facevo(uscire,fare la spesa,andare a trovare i parenti)le facevo solo perchè spinta dai miei genitori,cosi giorno dopo giorno ritornavo a "vivere" facendomi credere viva e felice,ma era solo finzione,per me nulla aveva più senso soprattutto la mia stessa vita,e mi sono sentita spesso un peso perchè so benissimo che chi capisce come veramente mi sento ci soffre e io non voglio,ma non riesco a stare veramente bene...poi ho cercato di rendermi utile quando la nonna è stata male e aveva bisogno di aiuto e presenza costante,cosi ho preso il posto dei suo figli(i miei zii e mia madre)che facevano i turni la notte e il giorno...ma nemmeno cosi ero felice perchè si mi faceva sentire un pò utile ma nessuno apprezzava il gesto a parte mia madre che mi vedeva sempre più stanca(perchè la notte la nonna si alzava spesso)..alla fine spronata da mia sorella e da me che avevo bisogno di un netto cambiamento e di fuggire dal mio paese,deciso di dare una svolta alla mia vita,quindi ho cercato di capire attraverso lezioni di yoga e stando sola con me stessa cosa vorrei veramente fare di me e della mia vita,e sono giunta alla conclusione di voler riprendere gli studi e trasferirmi,cosi oggi mi trovo iscritta ad un'accademia di moda e a vivere a verona,condividendo la casa con altri studenti....beh i primi mesi ero felice della scelta fatta,mi sentivo davvero bene,ora però è ritornato l'incubo della vita inutile,mi sembra sol di stare a spendere soldi,non ho fiducia in me e non mi riconosco,sono sempre stata timida a scuola,avevo timore a fare domande,invece qui sono sempre la prima a chiedere e parlo anche quando dovrei farne a meno..mi sento stupida e poi mi sento vecchia e ancora più stupida,perchè le ragazze che frequentano sono tutte tra i 19 e 20 anni(è un'accademia privata) quindi mi chiedo e io che ci faccio qui???e quando comincerò la vera vita,lavorando?e poi ogni materia che faccio mi sembra proprio che non mi appartenga oppure mi sembra che sto sempre a ripetere le cose fatte in passato....il direttore(con cui ho stretto un buon rapporto di confidenza)ogni volta che mi incontra mi salute e domanda come va(forse perchè sono l'unica studentessa del sud a frequentare l'accademia)però se rispondo "male" mi dice che sbaglio e che devo sorridere,e quindi spesso dico "bene" sorridendo anche se cosi non è..nessuno si accorge del mio disagio,che posso fare?come risolvo?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

non conta tanto che siano gli altri a riconoscere il suo disagio, quanto che lei si sia decisa a dargli voce consultandoci oggi.

E' possibile che soffra di un disturbo depressivo, che comunque non è diagnosticabile a distanza, e sarebbe molto opportuno che ne parlasse di persona con un nostro collega per inquadrare meglio la situazione.

Nella sua famiglia qualcuno ha sofferto di depressione in passato o ne soffre tuttora?

Come mai si è iscritta a quest'età all'accademia?
In precedenza cos'ha fatto?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr. Chiara Lazzarini Psicologo, Psicoterapeuta 18
Cara utente, potrebbe essere utile rivolgersi a un collega perché il disagio che sente possa essere realmente compreso e affrontato. È' però altrettanto importante la scelta che lei ha fatto oggi, quella di scriverci. La comprensione e il sostegno da parte delle persone che ci circondano e' utile per ciascuno ma lo è ancora di più, se viviamo un disagio, chiedere un aiuto per poterlo affrontare. La scelta di trasferirsi l'ha probabilmente aiutata per un periodo: nuova città, nuove conoscenze, nuovi stimoli l'hanno distolta dal "malessere" che avvertiva prima di fare quella scelta con cui voleva dare una svolta alla svolta e ciò le ha consentito di sentirsi felice per un po'. A volte certi cambiamenti non sono sufficienti ma ciò non deve scoraggiarla dal cercare di ritrovare la serenità e la felicità. Cordiali saluti

Dott. Chiara Lazzarini
Psicologa - Psicoterapeuta

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Utente
Utente
In risposta alla Dr.Massaro:
che io sappia nessuno nella mia famiglia ha sofferto di depressione,mia nonna ma di ansia,nel senso che si preoccupa per tutto quindi pensa e non riesce a dormire,ma er il resto nessuno....mi sono iscritta a questa accademia perchè ho sempre avuto il desiderio di continuare gli studi,laurearmi e ora,dopo varie esperienze lavorative ho colto l'occasione come svolta alla vita facendo qualcosa che ho sempre voluto fare....ma quindi voi mi dice che devo chiedere aiuto visivo a qualcuno??la mia accademia offre la possibilità di un sostegno socio-psicologico,posso chiedere a loro???
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"la mia accademia offre la possibilità di un sostegno socio-psicologico,posso chiedere a loro?"

Può essere un'idea. Di che cosa si tratta?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Riesce a ricordare qualche evento o qualche situazione significativa collocabile nel periodo antecedente a tale cambio di umore?
Che vita faceva?
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Si tratta,da quello che c'è scritto sulla brochure dell'accademia,di incontri individuali di breve durata finalizzati ad affrontare difficoltà non necessariamente di tipo accadmico:fatica ad ambientarsi,incertezza e insoddisfazione rispetto alle proprie scelte,difficoltà relazionali con i coetanei e con i docenti,scarsa fiducia in se stessi e bassa autostima,ansia da esame,perdita di motivazione,problemi personali,familiari,affettivi..tutto con uno specialista dell sportello psico-pedagogico,o con un counselling..

Risposta per la Dr.Esposito,
beh prima ero più felice(raramente mi sentivo un pò depressa),ma quando avevo qualcosa da fare tipo lavorare o frequentare dei corsi mi sentivo impegnata e utile,e poi ero fidanzata e convivevo con lui....ora da due anni sono tornata single,e penso che il mio stato sia cambiato proprio da quando lui mi ha lasciata,e ancora non sono riuscita a superare tale delusione e sono sicura che il problema fondamentale sia proprio questo,ma non riesco a dimenticare a superare..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gli argomenti che sono elencati fanno parte delle problematiche delle quali si occupa lo psicologo, quindi deve assicurarsi che la riceverebbe un psicologo e che si tratterebbe di una consulenza psicologica.

Se così non fosse potrebbe o prendere contatto con uno psicologo privato o rivolgersi al consultorio familiare.
Qui trova gli indirizi delle strutture pubbliche alle quali eventualmente rivolgersi:
www.serviziodipsicologia.it/faq

Vista la natura delle prestazioni offerte, se chi le eroga non è iscritto all'Ordine degli Psicologi le suggerirei anzi di inviare la brochure all'Ordine stesso perchè possa valutare il contenuto ed eventualmente agire di conseguenza:
http://www.ordinepsicologiveneto.it/consiglio-regionale-veneto/le-commissioni-del-consiglio-regionale/tutela-della-professione/
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La delusione che ha subito puo' costituIre un lutto ancora non elaborato.
Forse converrebbe orientarsi sulle tematiche che riguardano questa brutta esperienza per affrontarle e comprenderle.
Se e' possibile utilizzare il servizio offerto dalla Accademia ne usuifruisca o ricorra ad un Consultorio ma non lasci che questo stato d'animo si diffonda in ogni area della sua vita senza contenerlo oppOrtunamente.
I migliori saluti
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dopo
Utente
Utente
Prof.Massaro cosa intende dire con "Vista la natura delle prestazioni offerte, se chi le eroga non è iscritto all'Ordine degli Psicologi le suggerirei anzi di inviare la brochure all'Ordine stesso perchè possa valutare il contenuto ed eventualmente agire di conseguenza:
http://www.ordinepsicologiveneto.it/consiglio-regionale-veneto/le-commi"???

Ma io mi chiedo,possibile che un evento del genere possa avermi tanto modificata?possibile che non posso risolverlo da sola,riuscire a stare meglio da sola?a volta mi sento proprio stupida a sentirmi cosi e ad avere cosi tanti problemi alla mia età...mi sento troppo adulta per dire :sto male,non mi trovo bene,ho dei problemi personali...anche perchè per gli altri sono io che sbaglio perchè dovrei godermi di più la vita senza farmi problemi e magari sorridendo di più....certo alcuni momenti della giornata ci provo,si ci sto pure bene,ma questo stato dura poco perchè poi i pensieri,la solitudine e l'ineguatezza ritornano..uffa non so proprio che fare...e se lo psicologo mi domanda "perchè sei qui?" io che gli dico???..boh non so
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Intendo dire che se vengono pubblicizzate prestazioni che rientrano nell'ambito della consulenza psicologica (o peggio ancora del sostegno psicologico, se non della psicoterapia) e chi le eroga non è uno psicologo può far avere la brochure al nostro Ordine contattando quei recapiti e chi di dovere valuterà se procedere per vie legali o meno.

Tornando a lei, il malessere che prova in questo momento è frutto sia del cambiamento che ha fatto trasferendosi e iniziando un percorso formativo molti anni dopo le sue colleghe di studi, sia di ciò che ha preceduto il trasferimento.

Se fosse in grado di recuperare da sola un equilibrio l'avrebbe già fatto, non crede?
Se contatterà uno psicologo potrà raccontare semplicemente quello che ha già raccontato a noi, senza vergognarsi perchè a tutte le età ci si può trovare in momenti di difficoltà e chiedere aiuto quando serve è una atto di maturità, mentre tentare di arrangiarsi e di "metterci una pezza" non lo è.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Lei ci riferisce dei disagi che le creano problema. E non c'e niente di peggio che il ritenere la propria reazione inadeguata:

"per gli altri sono io che sbaglio perchè dovrei godermi di più la vita senza farmi problemi e magari sorridendo di più."

Questo puo' fare sentire molto sola e puo' indurre l'esigenza di "difendersi" dagli altri.

Se potra' fare dei colloqui con uno specialista si rendera' conto che ognuno di noi ha una sua individualita' nelle proprie emozioni e questo va difeso e salvaguardato!
Ci faccia sapere come va fra qulche tempo.
I migliori saluti.
[#12]
dopo
Utente
Utente
ok,ho deciso di chiedere aiuto,visto che sono due giorni che tratto male tutti,li aggredisco e mi arrabbio facilmente,quindi penso proprio che sia arrivato il momento giusto,altrimenti non ne esco più da questa situazione.....ho deciso di provare con quello che mi offre la mia accademia,ma ora che sono qui di fronte al pc pronta a contattarli leggo due modi diversi di farlo con due tipi diversi di specialista,e mi chiedo a chi è più giusto che io scriva???

Premetto che vorrei evitare di chiedere come fare,direttamente alle segretarie dell'accademia,quindi preferirei scrivere una email...pero la brochure dice:

"Per accedere al servizio psico-pedagogico,basta rivolgersi via e-mail a :............
oppure richiedendo un colloquio preliminare con un COUNSELLOR presso la segreteria studenti al numero ....... o scrivendo a :.......!

mi domando cosa cambia dallo sportello psico-pedagogico al counsellor????e cosa è più adatto contattare???
spero in una risposta cosi non aspetto più e lo contatto...grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il servizio psico-pedagogico da chi è gestito?
Non è indicato che professionista si troverebbe davanti?
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dopo
Utente
Utente
Purtroppo la brochure non specifica nulla,dice solo le motivazioni che possono spingere una persona a contattarli (che ho già scritto in messaggi precedenti) e i recapiti a cui attingere per chiedere sostegno.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Può tranquillamente chiamare per farselo dire, e se si tratta di uno psicologo prenda appuntamento.
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Utente
Utente
quindi è più corretto lo psicologo del counsellor?ma che differenza c'è?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lo psicologo è un laureato in Psicologia che, dopo 5 anni di studio, ha sostenuto un altro anno di tirocinio e un Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di psicologo.
Il counsellor è una persona che, dopo aver conseguito un qualunque diploma di scuola superiore (unico requisito), ha frequentato un corso di counselling.
Ovviamente la preparazione dello psicologo in materia di relazioni e di problemi di natura psicologica di qualunque genere è nettamente superiore e quella del counselor non è nemmeno paragonabile.

Il counselor - come chiunque non sia uno psicologo - non è autorizzato dalla legge ad erogare prestazioni che rientrano a tutti gli effetti nell'ambito della consulenza psicologica e del sostegno psicologico, che richiedono l'abilitazione e l'iscrizione all'Albo degli psicologi.
Non è inoltre formato nè autorizzato a porre una diagnosi psicologica, passaggio indispensabile per condurre qualunque tipo di intervento in ambito psicologico.

Per questi motivi se lei ha in mano un documento che potenzialmente indica che qualcuno che non è uno psicologo eroga prestazioni psicologiche è opportuno che lo faccia pervenire agli indirizzi che le ho segnalato perchè il nostro Ordine valuti se agire legalmente o meno.

Per sapere chi eroga il servizio deve solo chiederlo, non penso che ci saranno problemi a saperlo.