contratto terapeutico

buongiorno,
ho una domanda per cui non trovo soluzione riguardo l'inizio di una terapia per cura di ansia, depressione e dipendenza affettiva.
ho cominciato con 5 sedute di consulenza con una terapeuta cognitivo-interpersonale e prima di natale abbiamo deciso di iniziare la terapia. durante il periodo natalizio però sono mutate le mie condizioni di lavoro, oltre che il posto di lavoro, per le quali, ora, è prevista una turnazione mensile che si sviluppa in base alla copertura del servizio fatta anche dagli altri colleghi.
la mia terapeuta, che riceve solamente solo due giorni a settimana in due studi differenti, ha ridefinito i nostri appuntamenti anche in base a ciò, e mi ha richiesto il pagamento delle sedute che non effettuo a causa dei turni lavorativi, nonostante sappia con un mese di anticipo(perché programmiamo giorno della settimana e studio diverso) che quel giorno non sarò in seduta ma a lavoro.
Ora, io mi chiedo, quanto questa richiesta sia lecita da parte sua, e quanto non sia una strategia per "far cassa"?
Ho già parlato con lei di questi miei dubbi e la risposta è stata che "lei lavora così".
Da parte mia a me sembra una richiesta improponibile e inaccettabile. ho anche proposto che sarebbe più onesto da parte sua se mi dicesse che la terapia con lei mi costa un tot. mensile, che io ci sia o non ci sia, allora sarei d'accordo. ma appellarsi alla singola seduta, in cui la responsabilità dell'incontro mancato è di entrambe, (per modalità di lavoro di entrambe!) mi sembra assurdo.
concluso dicendo che ho alle spalle già circa 2 anni di terapia, non andata a buon fine per la partenza improvvisa della terapeuta che mi seguiva, sempre per cause di lavoro. ora, dopo 8 mesi di stop forzato, e dopo circa 4 mesi di ricerca di una terapeuta adatta, mi ero fermata qui. dover lasciare, e cercare ancora, e ricominciare da un'altra parte mi farebbe perdere ulteriore tempo per i miei obiettivi, ma anche lavorare con una terapeuta di cui non mi fido a partire dal contratto terapeutico, non so quanto mi gioverebbe.
resta molta rabbia e molta delusione, un sentimento di impotenza e la sfiducia,in quanto paziente, per il fatto di sentirmi braccata da chi davanti a me ha il coltello dalla parte del manico, perché "dottore".
grazie per il vostro aiuto.
ogni caso mi sembra a se', non sono riuscita a trovare risposte in nessuna delle altre richieste di consulenza.
grazie mille e cordiali saluti.

S.R.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ma anche lavorare con una terapeuta di cui non mi fido a partire dal contratto terapeutico, non so quanto mi gioverebbe.>

Gentile Utente,
l'allenza terapeutica è un punto imprescindibile per la riuscita di un percorso, sarebbe opportuno che parlasse di nuovo apertamente con la sua curante del suo disappunto e di ciò che ritiene inaccettabile.

All'inizio di ogni percorso si definisce appunto il contratto terapeutico, come cadenza delle sedute, onorari, sedute mancate, tempi di preavviso e quant'altro.
Quando per motivi contingenti subentrano variazioni, si dovrebbero trovare nuove funzionali intese.
La condivisione di questi aspetti tra specialista e paziente è fondamentale.

Ciò che riferisce mi lascia perplessa, sembrerebbe esserci una certa rigidità, chiarisca e prenda una decisione in merito.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

se la sua psicoterapeuta sa in anticipo (a tempo debito) che lei non verrà in seduta quel giorno, non vedo per quale motivo dovrebbe pagarla comunque.

Diversa cosa sarebbe stata se lei per così dire "da buca", quindi non si presenta in seduta o avverte in tempi troppo brevi e ristretti. In questo senso dovrebbe pagare perché si tratta di una sua mancanza e il professionista non ha avuto il tempo di organizzarsi diversamente. Tutto questo sempre in riferimento al contratto terapeutico, non so se avete chiarito subito questi aspetti.

A mio avviso, ma è soltanto una mia opinione, questo rappresenta una "rigidità" eccessiva e assolutamente non motivata. Cose se fosse lei a doversi adeguare al professionista, che tra le altre cose le da solo due alternative all'interno della settimana.

Tutte le sue perplessità, anche in riferimento a ciò che scrive, sono più che legittime.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"mi ha richiesto il pagamento delle sedute che non effettuo a causa dei turni lavorativi"

Gentile Utente,

sul contratto terapeutico deve essere indicato molto chiaramente ENTRO quanto tempo una seduta mancata da parte del pz. verrà ugualmente addebitata.

Questo vale sia nel SSN sia nel privato.
Il contratto deve chiaramente citare, ad es, se la seduta verrà addebitata ugualmente se annullata senza il preavviso di almeno 24 ore o di 48 ore.

Su questo punto che tipo di accordi avevate?

Lei ha rispettato questo accordo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci,

non abbiamo nessun contratto scritto, non so a Milano, ma qui a Roma non si usa, tutto è riferito verbalmente. Dovrei provare a pretenderlo?
Comunque sia, ora che mi pone la domanda, mi sembra non abbiamo stabilito precisamente con quante ora bisogna avvisare dell'assenza, ma solo che, in caso di assenza la seduta si paga lo stesso. Discorso ovvio, per motivi terapeutici come concordo. immagino che la disdetta io debba comunque darla il venerdì precedente, considerando che le sedute sono di lunedì o di martedì.

Per quanto mi riguarda, non ho mai saltato una sola seduta, nè con questa, nè con la terapeuta precedente, durata due anni, perché la fuga dalle mie responsabilità non è una modalità che mi appartiene, piuttosto vado in seduta e discuto del perché non avevo voglia di andare. La terapia è mia ed è una cosa che mi riguarda.
però in questo caso, come già detto reputo davvero la richiesta della terapeuta, inaccettabile. ci sto riflettendo, pensando, chiedendo, parlandone da 3 settimane; due settimane fa gliene ho parlato, poi sono mancata(per turno lavorativo) e ora, continuerò il discorso nella seduta di dopodomani.
Mi sono bloccata qui ed è dura.

Vi ringrazio molto per le risposte, è utile poter avere un confronto con altri specialisti che conoscono bene le materie di cui parlano.
cordiali saluti a tutti.

S.R.
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il contratto terapeutico deve essere scritto e serve anche per tutelare ENTRAMBE le parti.

Il format che io utilizzo è scaricabile dal sito nazionale dell'ordine degli psicologi, quindi anche a Roma è possibile utilizzarlo.

E' vero che l'accordo NON scritto è ugualmente valido, ma come si fa a provarlo? Quindi ritengo che dovrebbe pretenderlo certamente dalla terapeuta.

Nel contratto, come già Le hanno detto i Colleghi sopra, sono indicate informazioni quali ad esempio:

- identità delle due parti (dati per la fattura del pz.; nome e n° iscrizione all'ordine e P. IVA del professionista)
- tipo di intervento psicologico e/o psicoterapia
- modalità di pagamento
- compenso pattuito
- giorno e ora in cui si tengono gli incontri
- luogo in cui si tengono gli incontri
- preavviso (es. entro 24 ore ... lavorative o meno?)
- dove contattare il pz e il professionista in caso di impedimento (es a quale cell. deve chiamare il pz e a quale lo psicologo)

Obbligatoria già dall'anno scorso è inoltre la comunicazione al pz del numero di polizza assicurativa del professionista per la responsabilità.

Il pz ha tutto il diritto di essere informato di tutto ciò al primo colloquio, o almeno quando si comincia la psicoterapia.

Un cordiale saluto,
[#6]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Gentile utente,

deve assolutamente richiedere il contratto. E' suo diritto.

Dr.ssa Laura Mirona

dottoressa@lauramirona.it
www.lauramirona.it

[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente

Grazie a tutti voi, gentilissimi terapeuti.

Domani mattina avrò la mia seduta e spero di riuscire a chiarirmi le idee e a prendere una decisione, perché penso di non poter prescindere dal parlarne con la professionista in questione. Devo assolutamente superare questo empasse che non porta niente di costruttivo.

Ancora grazie.
Cordialissimi saluti e buon lavoro a tutti!

S.R.
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentili Dottori,
seduta effettuata, è venuto fuori che il discorso della terapeuta era già di tipo "mensile", come, ad esempio, il pagamento della quota per un iscrizione in palestra, la palestra e l'istruttore sono lì anche se decidi di non andare, sapendolo tu e lui, un mese prima.
Peccato che nella seduta di due settimane fa, non era venuto fuori questo,in modo così chiaro e preciso: sembrava, invece, mi volesse spingere ad accordare col datore di lavoro i miei turni lavorativi(cosa che ha insinuato anche oggi, dicendo che non ora, non subito, ma più in là, potrò trovare uno spazio di manovra anche con il lavoro).


Inoltre il preavviso dell'assenza per mia malattia o altri impedimenti improvvisi, a queste condizioni, la terapeuta afferma che io possa anche non darlo, perché lei si trova là in studio comunque per la mia ora.

Sono ancora più confusa di prima, in questo momento ho uno stato d'ansia montante e non so se rivolgermi direttamente ad un altro terapeuta,come mi era capitato di programmare per questa settimana.

la mia terapeuta sta puntando il discorso sulla fiducia e se posso permettermi di sperimentare una relazione di questo genere(e si, che ho alle spalle due anni di fiducia in un'altra terapia), perciò mi ha comunque dato appuntamento per la prossima settimana e nel frattempo mi ha detto di cercare di non rimanere in stallo, e tentare di presentarmi alla prox seduta meno rifiutante sul lavoro di come sono andata oggi, per decidere in consapevolezza se continuare oppure terminare qua con lei.

non so davvero in che direzione andare.
[#9]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la sua confusione è comprensibile e ammetto di trovare anch'io molta difficoltà nel comprendere questo contratto terapeutico.

Fare un trattamento psicologico non è come andare in palestra (ovviamente) o pagare una mensilità indipendentemente dalla sedute che si fanno (a mio avviso).

Non si tratta di avere fiducia o meno nel terapeuta e non credo neanche che questa sia una "resistenza al trattamento".

Questo suo lavoro quante sedute le farebbe perdere in un mese?

[#10]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Caro dottore,Dipende dal mese. A gennaio ne ho persa una,senza considerare le vacanze di natale. A febbraio ho turni per i quali nn ne perdo nessuna,a marzo per ciò che so potrei dover saltare anche due sedute. Tutto è cominque rimandato a me, nella decisione di saltare o la seduta o il giorno di lavoro,giorno per cui ovviamente non sono retribuita. Lo trovo inaccettabile eppure nn riesco a decidere per una strada.
[#11]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

per quale motivo stenta a decidere?
Quali sono i pro e i contro di questa situazione? Faccia un bilancio tra costi e benefici, probabilmente troverà una soluzione.
[#12]
Dr.ssa Laura Mirona Psicologo, Psicoterapeuta 626 6 1
Cara utente,

capisco le sue perplessità, e ne ha tutto il diritto. E' una situazione un pò anomala come contratto terapeutico, per di più se non è stato nemmeno firmato.
Ma in effetti dovrebbe riflettere a questo punto su ciò che di buono ha ricevuto già da questo percorso e compararlo con il lato economico, su cui purtroppo la dottoressa non è disposta a trattare.
Che benefici ha tratto?
[#13]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Gentilissimi dottori,
siete stati tutti molto illuminanti. grazie alle domande che mi avete posto, mi avete aiutata a fare chiarezza e ho deciso per lasciare la terapeuta verso la quale, ormai, nonostante la preparazione e la bravura, non nutro più alcuna fiducia.
non potrei continuare questo lavoro con lei, con l'ombra del raggiro nel nostro setting e nel nostro rapporto.
Tenevo a lei, in quanto proseguimento,per affinità, scuola e collegialità, con la mia ex terapeuta dei due anni che è sparita in maniera barbara lasciando un buco vertiginoso. evidentemente simile chiama simile, e la rabbia che ho tuttora verso la prima, continuava ad alimentarmi nel rapporto con la seconda.
non sono mai stata così rigida e in soggezione con nessun altro terapeuta mi sia mai trovata davanti, se non con loro due.
forse è ora di chiudere un capitolo dolorosissimo e affacciarmi alla novità di un altro e più nutriente rapporto con una professionista semplice, positiva, dedicata alla terapia ma senza "accanimento terapeutico".
Grazie a questo sito e grazie mille a tutti voi.
cordialmente

S.R.
[#14]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

qualora volesse intraprendere un altro trattamento, Le suggerisco di fissare questi termini quanto prima.
Sottolineo però, a beneficio di tutti gli Utenti che leggono, che la responsabilità è del professionista che dovrebbe appunto sottoporLe il contratto terapeutico con le indicazioni di cui Le ho parlato prima.

Cordiali saluti,
[#15]
Dr.ssa Roberta Fuga Psicologo, Psicoterapeuta 23
Gentile utente,
come hanno ben chiarito sopra i miei colleghi, mi risulta un contratto un pò anomalo. A mio avviso, e non solo in terapia intendo, una buona dose di flessibilità potrebbe essere la soluzione più idonea. E' vero che fin dall'inizio si stabilisce un contratto terapeutico con orari, giorni, onorario ma è anche altrettanto vero che se le capita di saltare la seduta o può non esserci per impegni lavorativi comunicandolo prima, non è detto ( non è un obbligo!) che il professionista venga pagato. Dipende molto dal professionista.

Ha effettuato se non sbaglio 5 incontri, e fin da subito si è sentita dubbiosa e con poca fiducia. Non sempre , e vale anche per noi, possiamo lavorare efficacemente con tutti o trovarci bene con tutte le persone. Ma la fiuducia è un elemento chiave in terapia come in ogni altra relazione. Se manca o si incrina questa, può mancare una parte significativa della terapia.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Roberta Fuga Psicologa - Psicoterapeuta cognitivo - comportamentale e Grafologa Roma
www.psicoterapeutadiroma.it
Via San Roberto Bellarmin

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