Gelosia della propria bimba

Buonasera, vi scrivo per avere un parere su una situazione che mi sta mettendo sempre più a disagio. Vivo accanto ai miei suoceri, con i quali sono sempre andata abbastanza d'accordo, mentre i miei genitori vivono a mezz'ora da me. Ho una bimba di 5 mesi. Da quando è nata mia figlia ho sviluppato una strana antipatia verso mia suocera. Preciso che, dopo un periodo limitato di suoi atteggiamenti per me invadenti o forse percepiti come tali anche a causa di una mia certa ipersensibilità dovuta al dopo parto o al periodo particolarmente delicato (per esempio si presentava a casa tutti i pomeriggi senza prima chiamare) non è in genere una persona invadente. Continua tuttavia ad fare certe cose per me fastidiose: insiste perchè le porti porti di là la bimba dicendo che così mi riposo (cosa della quale non sento la necessità), incita me e mio marito a uscire o a fare commissioni per poterla tenere (attenzione: non per il nostro svago, ma per poterla tenere!), me la toglie dalle braccia appena può, vuole darle da mangiare lei, quando le do il bibe la tocca in continuazione e le fa le "vocine", quando la tengo in braccio si intromette nelle nostre coccole. Addirittura un giorno si è offesa perchè pensava che gliela lasciassimo, visto che dovevamo fare dei giri, e invece l'abbiamo portata con noi (devo forse chiedere il permesso per poter uscire con mia figlia?! Quando esco devo necessariamente lasciarla a casa? E perchè mai?). Capisco che sia normale un certo "rimbambimento" dei nonni quando nasce il primo nipote, ma davvero sono parecchio infastidita. Temo che questi miei sentimenti siano amplificati dal fatto che so che quando tornerò a lavorare sarà prevalentemente lei a occuparsi della bambina (mia mamma a causa della distanza potrà venire solo qualche volta e comunque non se ne occuperà quotidianamente come farà mia suocera). Fatto sta che il risultato è che più mi dice di portargliela più mi passa la voglia di farlo, a volte rinuncio a fare qualcosa per non doverle chiedere di tenermela (ad esempio se voglio farmi una doccia tranquilla)... insomma mi da sui nervi. Cosa posso fare per vedere le cose con un pò più di lucidità e cercare di avere un pò più di pazienza? (fermo restando che i suoi atteggiamenti sono reali).

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Signora,

come lei stessa ha detto il primo nipote è spesso fonte di "rimbambimento" dei nonni, che possono finalmente occuparsi di un bambino avendo molto più tempo di quanto ne abbiano avuto da genitori e potendosi permettere di viziarlo e di non porre/far rispettare le regole, compito principalmente dei genitori.

Questo accade soprattutto quando i nonni non hanno una vita particolarmente soddisfacente e tanti vuoti da colmare, cosa che li porta ad un iperinvestimento nella cura del nipotino.
Sua suocera che vita fa?

In questa situazione è importante che suo marito agisca da mediatore fra di voi e richiami la propria madre al rispetto dei tempi e degli spazi che state costruendo nel rapporto con la piccola: che atteggiamento sta tenendo nei confronti della propria madre?
E' infastidito anche lui o pensa che lei stia esagerando?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la pronta risposta.

Mia suocera è pensionata ed effettivamente negli ultimi mesi è abbastanza stressata a causa delle condizioni di salute di mio suocero. Per questo la capisco, la nipotina la distrae e la rallegra un pò, ed è anche per questo che vorrei non provare quello che provo... non voglio negarle la gioia di stare con sua nipote.

Mio marito non va molto d'accordo con i suoi, nulla di importante, semplicemente non si trovano. Quindi lui è consapevole di alcuni atteggiamenti fastidiosi, ma se glieli facesse notare sarebbe per loro solo un altro motivo di scontro da parte sua. Ne nascerebbe un putiferio senza risolvere nulla, di questo sono sicura, anche perchè hanno la tendenza a sminuire quando vengono fatte osservazioni su loro possibili comportamenti che possono ferire o dar fastidio.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Non ne avete quindi mai parlato?
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dopo
Utente
Utente
Con loro no, mai. Ho paura di innescare musi lunghi e un clima pesante per cose (forse tutto sommato innocue?) che potrei imparare a sopportare (si, per carattere tendo a mandare giù). Rischio il mal di stomaco perenne, vero?

Insomma i suoi atteggiamenti mi danno fastidio perchè questo è il mio turno, ho solo questi mesi per godermi appieno mia figlia, poi tornerò a lavorare e potranno spupazzarsela come e quando vorranno.

E qui si apre un altro aspetto del mio disagio:
non mi va molto di lasciare la bimba a loro quando tornerò a lavorare (il nido non lo abbiamo preso in considerazione perchè prima, quando ero ancora incinta, non avevo nessun problema nel pensare di lasciarla ai nonni e adesso non posso fare marcia indietro, in questo anche mio marito non capirebbe ne accetterebbe un dietro front). Sono bravissime persone, disponibili, ma soprattutto lei è una persona negativa, non nel senso di cattiva, ma nel senso che è una persona pessimista, che pensa che il mondo sia brutto e cattivo, popolato da gente egoista e cattiva e in qualche frangente pensa che la vita faccia schifo (parole sue). Io non voglio che mia figlia cresca con questa visione della vita. Io sono una persona positiva e che vede sempre il buono delle persone e nelle cose in generale. Avrà tempo quando sarà grande per sbattere la testa contro le avversità della vita, fintanto che è una bambina voglio che si goda la sua infanzia spensierata e ingenua. Temo che crescendo con loro (perlomeno 6/7 ore al giorno) la mia bimba cresca con valori diversi dai miei. Ecco, questo mi fa davvero paura. Come faccio? Devo dare istruzioni su cosa insegnarle?

Sono molto confusa.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Di sicuro la gastrite cronica è un rischio che corrono le persone che continuano a "mandar giù", ma un altro rischio è quello di "esplodere" dopo anni di accumulo e di fare molti più danni di quanti ne avrebbero potuti fare parlando un po' alla volta dei motivi di scontento.

La mia domanda comunque era volta a sapere se non ha mai detto nulla a suo marito di quello che sta dicendo a noi: è vero che non ha una buona relazione con i propri genitori, ma è vero anche che se pensa di lasciare la bambina a loro quando entrambi lavorerete il rapporto non è forse nemmeno così pessimo.

In ogni caso siete una coppia e siete genitori di una bambina e su ciò che la riguarda è necessario che vi confrontiate.
Non pensa di riuscire a parlare a suo marito con calma, evitando un discorso eccessivamente colorito ed emotivamente carico che potrebbe farlo arrabbiare con i suoi genitori?

In generale non avete mai momenti di confronto e discussione?
Non litigate/discutete mai?
Lei tende a "mandar giù" qualunque cosa?
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dopo
Utente
Utente
Mio marito è l'unica persona a cui riesco a dire quello che penso e litighiamo eccome... con lui sono senza filtri, a volte esagero anche.
Ma con gli altri non riesco, soffoco i miei sentimenti per la pace comune.

Il rapporto con i suoi genitori non è pessimo, semplicemente non si trova molto e quindi non è un figlio troppo affettuoso o premuroso con loro (e loro glielo rinfacciano spesso e volentieri).

Come ho detto, i suoi abitano accanto a noi, è quindi la cosa più ovvia che si occupino loro della bimba, e la cosa fa piacere a entrambi. Solo che, conoscendo il carattere dei miei suoceri (a parte i suddetti atteggiamenti che mi infastidiscono, ma che non c'entrano con l'educazione della bimba) ho dei dubbi sull'educazione che potrebbe ricevere.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
gelosia, possessività, antipatia verso altro da noi, sono sentimenti frequenti nelle mamme.

I nonni rappresentano un valore aggiunto alla crescita dei bambini, con la loro pazienza, infinito amore, racconti, giochi, ecc....senza mai invadere o sconfinare nel campo genitoriale o dell'educazione dei piccoli.

Se non ci sono motivi razionali per il suo sentire, dovrebbe valutare anche i pro di lasciare la bimba ogni tanto a casa dei nonni, oltre che per la piccola, nche per lei, in termini di riposo e tempo per sè e per la sua coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20 3
Gentile Utente,
Come la mia collega , ritengo che il primo passo da fare sia un confronto chiaro con suo marito rispetto a quello che lei sta sentendo e al tipo di rapporto che vuole creare con la bambina. Lei e' la madre e questo, come lei dice, e' davvero il suo momento: non solo nei confronti di vostra figlia, ma anche nei suoi confronti come donna, indipendente, come madre, competente, come compagna, collaborativa.
Tutte le altre considerazioni relative a sua suocera, benevole o meno che siano, devono venire dopo la sua affermazione assertiva di se stessa come figura prioritaria, insieme a suo marito, della nuova famiglia che state costruendo. Se, poi, le sue perplessita' sul lasciare o meno la bimba con sua suocera fossero condivise da suo marito, prenda in considerazione altre opzioni alternative (baby sitter, asilo nido...). Basta trovare il modo per comunicare le vostre ragioni, senza rabbia, ma anche con fermezza.
Ripeto la domanda della mia collega, che credo sia alla base del problema che pone: tende a "mandar giù " qualunque cosa?

Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa clinica
Roma, Cerveteri, Ladispoli

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

[#9]
dopo
Utente
Utente
Per la gentile dott. Randone: le motivazioni razionali sono quelle riportate nelle mail precedenti.

Per la gentile dott. Scolamacchia, al momento la situazione è questa: mia filgia è con me tutti i giorni e decido io cosa fa, come, quando e con chi. Gli episodi che ho riportato nelle mail precedenti non si verificano quotidianamente (per fortuna), ma posso dire con una certa sicurezza che ogni volta che andiamo da loro, e quindi ogni fine settimana) si verificano le piccole intromissioni che riporto nella prima mail. Mi rendo conto che sono coccole di una nonna a sua nipote e che probabilmente io in questo momento sono troppo suscettibile. Di conseguenza ho pensato che questa mia suscettibilità fosse dovuta al fatto che mi preoccupa, sotto il profilo educativo, il doverla lasciare ai nonni quando tornerò a lavorare.
Sono sicura che riceverà tutto l'amore e l'attenzione possibili e non voglio prendere una decisione drastica come quella di portarla al nido pur di non affidarla a loro. Mi sembrerebbe troppo. Solamente e inevitabilmente non verrà educata come vorrei che fosse (anche se solo per il tempo che sarò in ufficio) e non so come comunicare ai nonni quali sono le mie intenzioni educative senza che si offendano.

Per rispondere alla vostra domanda: in genere mando giù quando mi sento in soggezione o quando penso che il motivo del mio malesse possa non essere ritenuto dagli altri così importante da essere motivo di discussione.
Per questo mi sono rivolta a voi... non so se sono io troppo sensibile in questo momento o se oggettivamente i comportamenti che mi feriscono sono davvero "rimproverabili".
Quando sono sicura delle mie ragioni in genere rispondo a tono.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 740 20 3
Gentile utente,
Forse sono sembrata, ma volutamente, radicale nella mia risposta. Credo anche io che la sua piccola sarà accudita con amore dai suoi nonni. Non e' questo il punto. Quello che mi preme sottolineare e' il suo sentimento attuale, non le ragioni, realistiche e oggettive, che sono sulla base di una sua decisione su se e a chi affidare la bambina. Questo esula dalle mie intenzioni. Io credo fermamente nel fatto che una neo mamma, anche se si sente a volte inadeguata, e' spesso la persona più adatta a sapere quello che e' buono per il suo bambino, sempre che segua, come dire, "la sua pancia", ovvero quell'istinto generalmente soffocato da altre considerazioni talvolta solo apparentemente razionali. Se lei ha dei timori sull'educazione, non svaluti la sua capacita' e le sue competenze genitoriali, che sono certamente maggiori di quelle che lei pensa. Una volta chiarito a se stessa che ciò che sente e' anche quello che vuole, non le sarà difficile comunicarlo a sua suocera ( e anche agli altri) senza aggressività o rabbia sproporzionate, ma con dolcezza e fermezza. Qualunque decisione lei prenderà, sarà quella adeguata se riuscirà a farlo serenamente. Le faccio i migliori auguri , a lei e alla vostra bimba.
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa clinica.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Prima intendevo farle notare che i rapporti fra suo marito e i genitori probabilmente non sono negativi come si potrebbe pensare leggendo questa sua ipotesi:

"lui è consapevole di alcuni atteggiamenti fastidiosi, ma se glieli facesse notare sarebbe per loro solo un altro motivo di scontro da parte sua. Ne nascerebbe un putiferio".

Non è detto che ne nasca un putiferio, se parlerete loro nel modo giusto e facendo capire che l'obiettivo è la serenità della bambina e non stabilire chi fra voi ha ragione.

E' possibile che lei reagisca male alle attenzioni e all'entusiasmo di sua suocera perchè stiamo parlando di una neonata di 5 mesi: la possessività da parte della madre è necessaria perchè si occupi adeguatamente del bambino, quando è così piccolo.
Altrimenti lascerebbe avvicinare chiunque e ne metterebbe a rischio l'incolumità.

Se prova a vedere la situazione da fuori può cercare di rivalutare il fatto che la bambina è fortunata ad avere una nonna che stravede per lei e che se ne vuole occupare, cosa che non è mica scontata: sono sempre di più i nonni che considerano i nipotini una fatica e una scocciatura, quando si prospetta l'ipotesi di occuparsene quotidianamente (opzione sicuramente preferibile all'asilo nido).

Per quanto riguarda lo stile educativo, cosa pensa di come hanno cresciuto suo marito?