Difficoltà relazionali

buon pomeriggio,
avrei una domanda da porre. sono una ragazza di 23 anni e ho svariate difficoltà a star tranquilla in presenza dell'altro sesso..mi spiego meglio. con le ragazze vado d'accordo,sono tranquilla,faccio amicizia,rido, scherzo,le abbraccio mi sento a mio agio,ovviamente con le persone a me simili come del resto tutti.. con i ragazzi no..vorrei riuscire a comportarmi nel medesimo modo,farci amicizia,avere con loro lo stesso contatto fisico che ho con le mie amiche,a non farmi problemi..invece quasi con tutti subito,con alcuni dopo qualche giorno,ho difficoltà anche solo a parlare..ci parlo ma sento dentro di me che prendo le distanze. mi sforzo perchè vorrei essere naturale, ma non riesco,sono a disagio,li avverto come una minaccia,sto sempre sull'attenti,mi intimidisco,mi agito.a me non interessa dove risiede il problema,potrebbero essere tante cose,il mio carattere,l'infanzia,genitori poco presenti,severi,rigidi e possessivi,un'unica storia di 6 anni, ora terminata ,con molta gelosia che non mi ha permesso di crescere tenendo conto anche dell'altro sesso,di relazionarmici cioè con tranquillità..io voglio risolvere il problema,vorrei una strategia,degli esercizi da fare:.cosa devo fare?eventualmente potete consigliarmi dei libri da leggere a riguardo?sono già stata da psicologi per altri motivi e non li ho risolti con loro perchè la cosa dipende da me,non ho problemi a parlare dei miei problemi,mentre leggendo libri alcuni disagi li ho risolti..grazie mille
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

è comprensibile che se in passato è già stata seguita da psicologi e non ha risolto i suoi problemi lei senta una certa sfiducia, ma, scrivendo a questo sito, paradossalmente non sta facendo altro che rivolgersi di nuovo ad altri psicologi.
Ci vuol dire di preciso per quale motivo li ha consultati e se è stata seguita continuativamente?

Senza conoscere la natura del suo problema non è possibile pensare di risolverlo, perchè l'esito che lei descrive può dipendere da caratteristiche della sua personalità e/o della sua storia molto diverse fra loro.
Di conseguenza non può esistere alcun "esercizio" da consigliarle e, anche se lei si rivolgesse ad uno psicologo psicoterapeuta che segue un orientamento nel quale si prescrivono degli esercizi, tali esercizi sarebbero scelti e prescritti in base a una serie di elementi da valutare in sede di colloquio.

L'unica cosa che le posso dire leggendo il suo post è che questa aspirazione rispetto ai suoi amici maschi:

"vorrei riuscire a comportarmi nel medesimo modo,farci amicizia,avere con loro lo stesso contatto fisico che ho con le mie amiche,a non farmi problemi"

è piuttosto irrealistica, perchè le differenze fra i sessi sono innegabili e non può pensare di avere lo stesso comportamento affettuoso che ha con le sue amiche anche con i ragazzi senza che, in linea di massima, si creino in loro altre aspettative.
Come mai vorrebbe avere il medesimo rapporto con maschi e femmine?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<sono già stata da psicologi per altri motivi e non li ho risolti con loro>

Gentile Utente,
ci potrebbe dire qualcosa in più su quanto afferma?
Per quali motivi ha consultato degli psicologi?
Perché più d'uno?
Ha iniziato qualche tipo di percorso?
Se si di che tipo?
Quali disagi avrebbe risolto leggendo libri?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
buona sera,grazie per la risposta.
mi sono rivolta ad un altra psicologa perchè avevo problemi d'ansia universitaria e di malessere in generale. tuttavia le cose che mi diceva già le sapevo anche io,solo che
mi rifiutavo di reagire e applicarle, a posta le dico che non ne ho tratto beneficio.
semplicemente col tempo e con gli avvenimenti della vita ho capito che spesso e volentieri la realtà non si può cambiare e allora dobbiamo o cercare una realtà a noi più conforme (dato che esistono realtà migliori,basta solo rendersene conto) o plasmarci in modo che da ciò che ci circonda se ne possa trarre solo il meglio e non ci influenzi negativamente..mi rivolgo a voi certo,perchè comunque sicuramente ne sapete molto più di me in materia,ma chiedo consiglio su come vedermela da sola e perchè spesso leggere mi ha aiutato ma anche solo osservare gli altri e riflettere su quello che facevo/faccio e che fanno gli altri. per confronto con i libri ho riscoperto certi miei atteggiamenti sbagliati e capito cosa evitare,tipo non porsi problemi inutili e senza soluzione che generano solo ansia. per confronto con la realtà-coetanei ho capito che di certe cose non devo aver paura/vergogna.

per quanto riguarda l'amicizia con l'altro sesso essa esiste ai miei occhi nei termini sopra citati,perchè la osservo ogni giorno fra alcuni miei coetanei. vorrei avere una tale amicizia perchè non riuscirci porta disagi e ansie inutili che non ci sarebbero in caso contrario e la timidezza e il disagio precludono tante occasioni come col tempo ho imparato.

per quanto riguarda le mie esperienze credo che la mia storia di 6 anni mi abbia impedito di crescere con spensieratezza anche con amici maschi data la sua estrema gelosia e la mia passata ed eccessiva accondiscendenza. nel senso che il mio ex mi faceva sentire in colpa e mi convinceva che sbagliavo se avevo voglia di parlare anche con ragazzi e di uscire in comitive miste.

ora che ne sono uscita e mi rendo conto del danno che me ne è rimasto cerco di non evitare le situazioni che mi creano disagio ma di affrontarle evitando che la mente viaggi a cercarvi problemi,ma spesso non funziona e mi si crea nervosismo,disagio,timidezza,ma anche per intavolare discorsi normali,parlare semplicemente,mi sforzo ma è questo che non è normale secondo me: "sforzarsi". dovrebbe risultare uguale e semplice così come con le ragazze,gli adulti,gli anziani e invece no. alla fine i ragazzi sono persone,siamo tutte persone,si cambia leggermente il modo di parlare a seconda dell'età,di comportarsi in genere,ma fra coetanei non dovrebbero esserci tali differenze,io credo..poi bò..aspetto consigli a riguardo,grazie mille
saluti
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile ragazza,
Trovo comprensibile il fatto che relazionarsi con le amiche possa essere, per lei, più facile. Il mondo femminile le e' certamente più familiare, quello maschile, forse, un po' meno. Le strategie per comunicare con le donne sono diverse da quelle per comunicare con gli uomini, perché diversi sono i mondi psicologici, biologici, cognitivi ecc. dei due sessi. Non so se queste le sembrano ovvietà, ma talvolta e' bene ricordare le differenze. Come le scrive la dott.ssa Massaro, consigliarle tecniche e strategie al di fuori di un contesto terapeutico non sarebbe corretto sul piano deontologico ma, soprattutto, non avrebbe alcun senso ed utilità. Se il suo non è' un problema che impedisce o limita la sua vita, può sempre leggere qualcosa sulla differenza tra i sessi che potrà trovare in qualsiasi libreria. Ve ne sono anche di buoni dal punto di vista scientifico. L'informazione può, talvolta, essere utile. Tuttavia, avviare una relazione con l'altro sesso non può in alcun modo basarsi su un manuale descrittivo. Sarebbe riduttivo, le pare? Come riduttivo potrebbe essere mettere in atto delle tecniche studiate a tavolino. Mi spiace che per lei le precedenti relazioni terapeutiche non siano state appaganti, perché io credo, al contrario, che una terapia ben condotta possa davvero fornire il nutrimento per avviare dei buoni rapporti all'esterno del setting paziente-terapeuta.
Cordiali saluti.
Dott.Elisabetta Scolamacchia
Psicologa

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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dopo
Utente
Utente
grazie dottoressa,
chiedo riguardo ai libri perchè possono farci riflettere e rintracciare
delle tendenze sbagliate che possiamo avere( e che causano/enfatizzano i disagi) e la presa di coscienza(riconoscersi in alcune situazioni) è il
primo passo per smettere di tenere comportamenti sbagliati e superarli,come un teorema con un ipotesi e una tesi,intuitivamente puoi collegarli ma se leggi la dimostrazione è meglio..poi uno il modo di risolvere il problema lo trova piano piano con i suoi tempi e con l'aiuto di chi ci vuol bene
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Tra i libri sulla differenza tra i sessi, scritti in modo simpatico ma molto scientifico (basati sul concetto di evoluzione di Darwin), posso consigliarle quelli di due psicoterapeuti australiani, Allan e Barbara Pease, che troverà dappertutto, perché sono diventati famosissimi in tutto il mondo. La', lei potrà comprendere la diversa psicologia e biologia dei due sessi e potrà trarre delle conclusioni anche sul suo modo di rapportarsi e approcciarsi a loro. Le auguro buona lettura!
Cordiali saluti.
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"mi sono rivolta ad un altra psicologa perchè avevo problemi d'ansia universitaria e di malessere in generale"

Può spiegarci meglio in cosa consistevano questi problemi, in che contesto ha consultato la nostra collega e quante volte vi siete viste?

Ha ricevuto una diagnosi relativa ad un disturbo d'ansia?