Il silenzio prolungato di un padre

Gentili Dottori,da un anno e mezzo e in seguito a diversi episodi di maltrattamenti domestici nei miei confronti,sono separata di fatto da mio marito,dal quale ho avuto una bimba di 20 mesi,e presto lo sarò anche legalmente.Abbiamo piu volte cercato di recuperare ma ,come spesso succede ad altre donne che hanno vissuto la "confusione" del cuore in queste situazioni,i miei tentativi di spingerlo a mettersi in discussione (ad es.in terapia di coppia è venuto solo un paio di volte e niente più..) sono stati tutti inutili.Oggi posso dire che,nonostante sia molto doloroso e avvilente,scelgo di separami definitivamente da quest'uomo che tanto mi ha fatto soffrire arrivando a capire,per diverse ragioni e per le sue assurde pretese e richieste,che il suo non era amore.Ebbene,abbiamo una figlia piccola,che lui comunque ha visto spesso,la piccola lo conosce,lo chiama papà e non lo confonde con altre figure maschili della mia famiglia.Anche quando saremo separati vorrei che lui continuasse un rapporto con lei....ma il punto è che lui antepone la sua personale sofferenza alla figlia.Infatti ci sono stati lunghi periodi di silenzio (in passato fino a due mesi e mezzo) come anche attualmente.....non vede la figlia da febbraio,non chiama ,non la cerca insomma...Quando ho provato a dirgli di venire a farle visita o a portarla dai suoi per qualche ora mi diceva che la bimba non lo riconosceva e che cercava me...il che è un pò strano visto che la bimba è piuttosto socievole,non mammona e comunque sa chi è.Perchè un padre riesce a stare così lontano e per tanto tempo da una figlia?Quando mi separerò e stabiliremo le visite temo che non le rispetterà e sparirà come fanno molti!!!Per il bene della mia bimba vorrei che si stabilisse un rapporto tra loro,anche se come marito si è comportato male...come potrei "responsabilizzarlo"?Non so che pensare..Grazie
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

è difficile rispondere a questa Sua domanda senza conoscere il punto di vista del padre della bambina e senza sapere quali possano essere gli elementi motivatori di quest'uomo.
C'è comunque da dire che a 20 mesi la figura di riferimento è comunque quella materna ed è comprensibile che dopo un pò la bambina cerchi la mamma, specialmente se passano mesi tra una visita e l'altra.

Sugli incontri regolamentati dal Tribunale potrebbero invece aumentare il senso del dovere ed essere accettati meglio. Non di rado l'accordo davanti al giudice stimola la genitorialità responsabile

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentile Dr. Bellizzi,innanzitutto grazie per la celere risposta...Ho piu volte provato a chiedere a mio marito il motivo di questi lunghi periodi lontano da sua figlia e anche il perchè non abbia mai provveduto in un anno e mezzo,anche in misura minima, ai bisogni della bimba (non ci sono ancora accordi legali sul mantenimento ma pensavo che per buon senso si sarebbe preoccupato di questo...)...mi ha risposto che in merito al mantenimento si sarebbe sentito ,uso le sue parole,umiliato.Per le assenze ha solo provato a farmi capire che era dispiaciuto ma niente di più.C'è da dire che dopo le aggressioni,non ce l'ho fatta più,e mi sono rivolta alle istituzioni....forse per punire me per averlo denunciato si allontana dalla bimba?
A che età la piccola,nel caso il padre non fosse costante nelle visite o assente,avrà la percezione di tutto questo?Come posso io riuscire a controllare e gestire la rabbia e il senso di sconforto sperando di riuscire ad avere un rapporto il meno conflittuale possibile in futuro e per il bene della bimba?grazie
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

Lei pone domande alle quali non esiste una risposta standard, senza conoscere i dettagli delle singole persone coinvolte.

Le istituzioni servono proprio per regolamentare e per dare una linea di comportamento a tutte le parti coinvolte.

Non so quanto sia utile congetturare e fare ipotesi non verificabili, però.
"Forse..:" la risposta è SI, ma come sarebbe SI a qualunque altro forse le possa venire in mente... se non abbiamo il punto di vista "reale" della persona, possiamo congetturare quanto vogliamo.
Ma a che serve tutto ciò?

Per quanto riguarda le altre domande, in linea di massima la figura partena inizia ad essere importante verso i 3 anni. Questo non vuol dire che prima non lo sia, ma ripeto, è fondamentale la figura materna.

Sulla percezione della bambina, ancora deve passare tanto tempo... quel che è molto probabile è che faccia propria la percezione materna... cioè, la figura di riferimento (nel vostro caso Lei) diventa riferimento per "le percezioni". E se il padre è assente fisicamente, è comunque presente attraverso di Lei.

Sul come fare a gestirsi la rabbia e lo sconforto è necessario un lavoro di persona con una psicologo, innanzi tutto per valutare quanto si tratti di rabbia e sconforto "sani" e naturali, e poi per aiutarla ad utilizzare questa rabbia e questo sconforto. Sono reazioni naturali che servono!
Che ne pensa?
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Comprendo la sua preoccupazione riguardo a sua figlia e il suo desiderio che suo marito continui a farle da padre. La figura maschile e' certo importante per una bambina che cresce, ma non necessariamente deve essere il padre biologico. Altre figure o modelli maschili stabili, coerenti e sinceramente affezionati alla bimba possono sostituire un affetto a volte forzato da parte del padre biologico. Potrebbe essere il nonno, lo zio, un compagno,un amico di famiglia, persone che frequentano la casa e di cui lei si fida. Dice che suo marito era maltrattante nei suoi confronti e con la bambina com'era? Uomini che non sanno gestire la rabbia destano sempre un po' di preoccupazione, non crede? Lei ha il difficile ma importantissimo compito di vigilare sulla serenità e sicurezza di sua figlia, accudendola con quell'amore di cui adesso lei ha bisogno. Se la bimba chiede di lei insistentemente, può darsi che le stia segnalando un bisogno di accudimento che il padre biologico non è' in grado di darle. I piccoli sentono se le cure nei loro confronti sono sincere oppure forzate e date solo per dovere.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clin.
Psicoinazione.altervista.org

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
mi sembra di capire che lei sia in attesa della sentenza di separazione, è così?
E' assistita da un legale?
Se si cosa le ha detto e prospettato riguardo agli aspetti giuridici della separazione, sull'affidamento della bimba e sulla sua tutela?
Sono stati chiariti questi punti?
Sono state prese nella dovuta considerazione le problematiche di suo marito?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentile Dr Bellizzi,
spero di riuscire ad essere in grado di riuscire a trasmettere a mia figlia,nel tempo una percezione del padre il più possibile "serena" anche se ,vivendo in un piccolo centro mi auguro che non le venga mai riferito,in futuro, nulla che possa turbarla intimamente.Si dice che ai bambini bisogna sempre dire la verità ma io non vorrei mai che percepisse o vedesse nel padre una figura negativa...
Dr.ssa Scolamacchia per quanto riguarda la presenza di presenze maschili a cui la bambina sia affezionata per fortuna ci sono.
Per quanto riguarda il padre,posso dire che lui ha avuto diverse brutte reazioni come spintoni,mani al collo a cui la bimba,che era molto molto piccola,ha assistito un paio di volte.Nei confronti della bimba non si è mai permesso di alzare un dito grazie a Dio.pensa che potrebbe farlo in seguito,magari per ritorsione?Non oso pensarlo...So che devo pensarle tutte,ma in tutto questo tempo e tutte le volte che ha visto la bambina in mia presenza è stato piuttosto amorevole, mentre notavo comunque che nei miei confronti,a tratti,nutriva la solita acredine alternata al farmi presente il fatto di rivolermi...ma alle sue condizioni.A volte ho lasciato che la bimba andasse a fare una passeggiata o una visita ai nonni paterni solo con lui...mi sembrava piuttosto serena al ritorno.Se penso al profondo dolore e alla paura che ho provato nella convivenza,rabbrividisco.Mi sembrava di fare cose sempre sbagliate e di essere veramente poco spontanea con lui...anche se io alla fine cedevo.potremmo parlarne per ore...
DR.ssa Rinella,
SI,sono assistita da un legale e io stessa,anche se potrei intraprendere una giudiziaria con addebito,propendo per una consensuale perchè non voglio infilarmi in lungaggini giudiziarie.Non so ho già perso troppa serenità e vorrei solo ristabilire qualche punto fermo.L'affidamento se fosse condiviso potrebbe essere "ingestibile" data la conflittualità, poi penso alla bimba e non so se la miglior tutela sia sforzarsi di darle una genitorialità "civile" o estromettere il padre anche dalle decisioni più importanti con l'esclusivo.Mio marito chiama "escandescenze" le sue malefatte,non mi ha mai manifestato una reale consapevolezza del suo problema....questo mi lascia molto perplessa...dovrei arrivare a chiedere una perizia probabilmente...
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Vedo che si sta muovendo usando cautela e protezione per se' e la bimba e che sta facendo molti passi importanti per ristabilire un clima sereno. Ha tutte le competenze per agire in modo costruttivo, evitando inutili lungaggini legali ma tutelando se' e la bimba. Da quello che scrive, suo marito ha ancora nei suoi confronti molta acredine, per cui sarebbe il caso di limitare incontri con lui che non abbiano altro scopo che la gestione della bambina. Non so quanto emotivamente instabile sia suo marito, solo lei, che lo conosce, puo' esprimersi in tal senso. Si fidi, pertanto, delle sue sensazioni ,del suo intuito e delle sue competenze come mamma!
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Dal mio punto di vista al di la' della separazione con addedbito e´ importante tutelare il benessere della bimba in merito ai rapporti con voi genitori che dovrebbero essere improntati in modo tale da garantirle una crescita equilibrata. non so quanto sia possibile secondo quanto riferisce trovare buoni accordi condivisi con il padre .data la conflittualità che tuttora pervade il vostro rapporto. la questione sembrerebbe assai complessa e delicata sarebbe opportuno capire a fondo quanto il padre sia in grado di gestire correttamente il proprio ruolo di genitore dopo la separazione e di comportarsi in modo proprio secondo regole e buon senso. in primo luogo le suggerirei di approfondire ogni questione preliminarmente con il suo legale che sarà certamente a conoscenza di ogni strumento normativo atto a regolare le vostre questioni in modo idoneo. se crede ci può tenere aggiornati l'ascolteremo volentieri cari saluti
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dopo
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Grazie ancora per i vostri interventi...per quel che riguarda la bimba sto cercando di avere tutte le accortezze possibili,sia morali,che psicologiche che legali...per il resto bisogna vedere gli accordi che si prospetteranno...spero di non cadere nella "trappola della conflittualità" che inevitabilmente potrebbe farmi perdere lucidità...avete qualche suggerimento,che so una tecnica,che mi può tornare utile?
Per quanto riguarda me e come sto vivendo la separazione (alla quale mi sembra di arrivare piuttosto convinta)...sento ora di trovarmi in un Limbo(mi sembra quasi di essere "serena" della serie ho fatto tutto quello che ho potuto)non sentendo mio marito da un pò e dato che non ho ancora iniziato la vera e propria parte "legale e burocratica"...ho un pò paura che quando arriverà il momento avrò un crollo e sprofonderò nel panico e nella tristezza perchè mi aspetta un futuro non facile...purtroppo sono abituata ad affrontare dei grossi lutti (ho perso entrambi i miei genitori a distanza di poco...ora sono passati degli anni...)l'unica cosa che mi consola ,in un mare di problemi e di incertezza,è mia figlia!!!Cordiali Saluti
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Lei è una persona forte e dalle idee chiare. Ovviamente, potrebbe avere dei momenti di perplessità nei quali può darsi il tempo per prendere qualsiasi decisione. Si procuri sempre degli spazi per se stessa e per la sua bambina in cui potersi rilassare, giocare, divertirsi. Si circondi di persone positive e chieda loro, se serve, di sostenerla nei momenti più difficili. Pensi a questo periodo come limitato nel tempo, piuttosto che duraturo. Tutto questo aiuta! Soprattutto, poi, si ripeta che sta facendo tutto questo perché merita per se' e sua figlia una vita migliore. E se vede che ha bisogno, si rivolga serenamente a uno psicologo per un breve sostegno, giusto durante il periodo più complesso. Le faccio i migliori auguri.
Un caro saluto
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<spero di non cadere nella "trappola della conflittualità" che inevitabilmente potrebbe farmi perdere lucidità...avete qualche suggerimento,che so una tecnica,che mi può tornare utile?>

Gentile Signora,
non so se sia possibile, anche se auspicabile, ricorrere ad un intervento di mediazione familiare, dato che ci ha riferito che in passato suo marito si è rivelato contrario o perlomeno osrtile a un intervento sulla coppia.
In questo caso non si tratterebbe di una terapia di coppia , ma di un intervento -da affiancare a quello dei legali - da parte di un nostro collega esperto in tema per trovare accordi condivisi, una strada percorribile per rendere la separazione meno conflittuale.

Nel caso questo non fosse possibile può sempre usufruire lei di un aiuto psicologico per affrontare in modo meno pesante questo difficile momento di transizione.

Cari auguri e se lo ritiene utile ci può tenere aggiornati.