Vittimismo bambina

buongiorno, la mia piccola di 5 anni e' un po' timida e riservata. Talvolta con i coetanei assume degli atteggiamenti un po' vittimistici nel senso che quando riceve una qualche frustrazione, anziche' reagire, piange o si incupisce.
Spesso capita che i vambini la accontentino e la facciano "vincere" proprio per questo. Altre volte, invece, la deridono e, anche in questi casi, lei continua a fare la vittima. Io non so come comportarmi, ho cercato di spiegarle i risvolti negativi di questo atteggiamento, ma in realta' non ho ottenuto nulla.
Devo lasciare che se la cavi e lo capisca da sola?
grazie infinite
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile signora,
Cosa intende, lei, per "fare la vittima"? Cosa fa, praticamente, la bimba quando si sente frustrata? Può portare anche solo un piccolo esempio anche recente di quello che effettivamente succede? Succede spesso questo atteggiamento o solo in particolari circostanze e in particolari situazioni? Per il resto, come si comporta? È' l'unica figlia? Quali rapporti ha con lei e con il padre, eventualmente con altri fratelli e sorelle?
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Utente
Utente
il pianto è l'arma per evitare di reagire in maniera attiva. Lei, soprattutto in periodi di maggiore stanchezza, si da' subito per vinta. Ad esempio, talvolta ricorre al pianto se perde in un giochino con qualcuno oppure se un'amichetta le fa una scorrettezza. Qualche giorno fa ha incontrato due amichette e ad un certo punto sono partite facendo una corsa. Appena si è resa conto che le due erano partite prima di lei, anziche' cercare di superarle, si è fermata ed ha appoggiato la testa vicino ad un muretto mettendosi a piangere e facendosi compatire.
La bimba è figlia unica; da noi ha molta presenza e amore (forse troppa?) e con il padre ha un buon rapporto.
E' un po' timida all'esterno, soprattutto con le persone piu' aggressive. Per esempio, se incontra un adulto che la sommerge di domande e commenti, si chiude in se stessa e non parla perche' non vuole sentirsi aggredita.
Con le amiche è aperta e leale la maggior parte delle volte, pero' poi cade in questo vittimismo che mi fa molto soffrire perchè a mio avviso è un modo sbagliato per non mettersi in discussione e per manipolare le persone.
Non so che atteggiamento avere a riguardo e aiutarla è quello che vorrei piu' di tutto.
grazie infinite
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
poco meno di due anni fa, quando la sua bambina frequentava il primo anno della scuola dell'infanzia, ci aveva scritto per motivi almeno in parte analoghi.
Come si è evoluta la situazione in questo periodo?
Cosa dicono ora della bambina le insegnanti?
Avevate poi deciso di richiedere una consulenza psicologica, oppure no?
All'interno dell'Istituto che frequenta la bambina è prevista la figura dello psicologo scolastico a cui eventualmente potersi rivolgere?


Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
In quell'occasione abbiamo consultato una psicologa e la conclusione che abbiamo tratto è che la bambina aveva vissuto un piccolo trauma nell'essere stata inserita a 3 anni in una classe mista 3/5 anni, in cui lei era fra le piu' piccole e pressocche' abbandonata a se' stessa perchè c'era una sola insegnante.
Il problema si è risolto inserendola in una nuova scuola dove, oltre a stare solo con coetanei, è piu' seguita dagli insegnanti che sono 2 per classe. in questa nuova scuola la bimba sta bene, interagisce con i coetanei ed è contenta. I maestri confermano che è un po' introversa, ma non in senso patologico e si relaziona in modo spontaneo e naturale con i compagni. Secondo loro è solo carattere.
Il problema è piu' mio e di mio marito, nel senso che vorremmo trovare il modo migliore per stimolarla e per aiutarla senza pero' metterla in una campana di vetro, anche perchè l'anno prossimo andra' in prima elementare.
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Gentile Signora,
Da quello che scrive, sembra che il problema sia piuttosto circoscritto e un po' amplificato dalla sua preoccupazione per la bambina. A volte, scoraggiarsi per gli insuccessi e ritirarsi piuttosto che mettersi in gioco può rivelarsi una strategia adattiva che porta anche vantaggi, per esempio quello di essere rassicurata dai genitori o da altri. Quello che posso consigliarvi, pur nei limiti di un consulto on line, e', di fronte al " vittimismo" ,non affrettarsi a dare spiegazioni logiche ma farla stare con quel suo sentimento e vedere se e dopo quanto le passa. Insomma, osservare i suoi comportamenti senza correre subito in aiuto e verificare se la bimba adotta delle sue strategie per venirne fuori da sola. Al contrario, quando vi accorgete che mette in atto comportamenti più assertivi e meno lamentosi, siate pronti a gratificarla. Così facendo, rinforzerete la sua parte più grintosa a scapito di quella più fragile. Ripeto che questi sono solo consigli basati sulle conoscenze psicologiche e dell'età dello sviluppo, ma vanno applicate caso per caso. Potete provare e se non funziona, ricorrere, come coppia genitoriale, a una consulenza diretta con uno specialista.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa ad ind. Clinico
Psicoinazione.altervista.org
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Utente
Utente
grazie infinite dottoressa, cerchero' di seguire i suoi consigli.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
potrebbe essere che sua figlia abbia imparato che certe strategie "funzionano" per ottenere ciò che desidera in determinate situazioni o/e che non si sente sicura delle sue possibilità di farvi fronte.

Le origini di questi comportamenti sarebbero da rintracciare in ciò che la bimba ha potuto vedere e sperimentare nei suoi contesti di appartenenza, in primo luogo la famiglia.

In linea del tutto generale, a volte i genitori per evitare eccessive frustrazioni di fronte a proteste, pianti o altro dei propri figli, magari pervasi da ansia o sensi di colpa, "cedono" e li assecondano anche quando questa non sarebbe stata la soluzione migliore, a volte un atteggiamento iperprotettivo, ...sono molte le ipotesi possibili.

In effetti i comportamenti dei bambini sono leggibili e decodificabili alla luce delle dinamiche interattive familiari ed ogni situazione ha le proprie specificità.

Per questo dal mio punto di vista, più che suggerimenti da qui seppur utili, non scarterei l'opportunità di sentire un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) che potrebbe fornirvi specifiche indicazioni e strategie opportune da mettere in atto con la vostra bimba in ordine alle problematiche esposte, come del resto già le avevamo suggerito in precedenza.

In effetti sua figlia dovrebbe appunto imparare a cavarsela in modo più funzionale e in questo i genitori hanno una parte molto importante, una guida esperta vi potrebbe indicare meglio come raggiungere questo obiettivo.

Cari auguri e se crede ci faccia sapere in futuro.


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it