Non sono una brava moglie

Buongiorno, sono sposata da 5 anni e fidanzata con il mio uomo da circa 13. Sono molto innamorata, e lo sono sempre stata...ogni giorno con lui è unico e irripetibile... con lui sono molto affettuosa e dolce... negli ultimi tempi però mi ha fatto notare diversi aspetti del mio carattere che in realtà ignoravo... dice che sono dura con lui e che non gli do attenzioni a sufficienza, che sono incapace a gestire una casa...purtroppo sono sempre stata molto impegnata con il lavoro e non riesco a dedicargli in settimana tante attenzioni (tipo cenette pronte e cose del genere). quando però riesco a incastrare una cenetta al volo o una spesa lui mi critica sempre, sminuendo ogni mio sforzo...è cresciuto con una mamma molto casalinga anche se una donna fredda e per niente affettuosa...io invece ho avuto una madre fredda e disattenta e un padre affettuoso e premuroso...ho cercato di crescere staccandomi da mia madre il più possibile e cercando di usare come modello mio padre. ieri sera abbiamo avuto una discussione e mi ha definito "Hitler"... non capisce che queste cose mi feriscono anche perché sa benissimo tutti gli sforzi che ho fatto per non essere così come mia madre (o sua madre); anche se sul lavoro posso sembrare sicura di me in realtà ho anch'io insicurezze e frustrazioni ma cerco di passarci su... per ultimo argomento figli: dice che non ho istinto materno, anche questo forse è vero... ho solo 31 anni,non m sento pronta.adoro il mio lavoro,non voglio rinunciarci né voglio che mio figlio cresca senza una mamma e un papà che lo possano accudire...sto cercando di soffocare qualsiasi desiderio di maternità anche se adoro i bambini, infatti ci lavoro a contatto tutti i giorni... un figlio è un impegno grande da prendere in 2, non mi sento all'altezza o forse non reputo che lui sia all'altezza...vedo figli nel nostro futuro ma non ora...vorrei poter fare qualcosa di costruttivo per gestire questa situazione...ho paura che ci sfugga di mano e che le cose possano peggiorare... grazie
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora,forse è possibile, applicandosi un pò, migliorare , diciamo .. l'accudimento.. organizzare meglio il quotidiano, spese e cenette .. che volendo si può fare..
Per quanto riguarda i figli, datevi un tempo , fra due anni, tre.. e intanto fate delle cose insieme, viaggetti, progetti ,pizze nel posto giusto
Suo marito è contento del suo lavoro, gli piace, è soddisfatto.? non entrate in competizione per carità, lo faccia parlare , raccontarsi perchè a volte un non molto attento investimento solo sul lavoro, dispiace.. un uomo si sente tagliato fuori..
Coraggio, con un pò di equilibrismi, si può fare.. e ne vale la pena..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<con lui sono molto affettuosa e dolce... negli ultimi tempi però mi ha fatto notare diversi aspetti del mio carattere che in realtà ignoravo... dice che sono dura con lui e che non gli do attenzioni a sufficienza, che sono incapace a gestire una casa...>>


Gentile Signora,
da un lato Lei sostiene di essere nei confronti di suo marito "molto affettuosa e dolce", mentre dall'altro il rimando che lui le dà è quello di una persona dura e poco attenta alle sue esigenze.
Le vostre parole stanno sulla medesima lunghezza d'onda? Oppure Lei parla di affetti, sentimenti ed emozioni e lui di camicie stirate e frigorifero pieno?
Come vi siete, anche in modo tacito, divisi i compiti domestici? Lavorando entrambi, sarebbe equo che tutti e due vi occupaste del ménage familiare: è così?
In tutto il suo post scrive di quanto Lei dia al suo compagno e alla vostra coppia, ma mi piacerebbe sapere anche cosa ne riceve...


Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la celere risposta...in realtà so che potrei gestire meglio la casa magari organizzandomi ulteriormente e cercherò di impegnarmi perché questo avvenga. Lui è soddisfatto del suo lavoro, anche se vorrebbe crescere ulteriormente (attualmente ha dei lavori di consulenza ma vorrebbe mettersi in proprio). Non è una persona che si accontenta facilmente, cerca sempre di andare avanti e migliorarsi, come è giusto che sia. Forse in effetti le parole non sono sulla stessa lunghezza d'onda. In realtà in casa non ci siamo divisi nessun compito, neanche in modo tacito. Faccio tutto io... e ogni tanto lui cucina (e non c'è giorno che non me lo faccia pesare), ma per il resto la gestione tocca a me. Avevo una ragazza che mi dava una mano fino allo scorso mese ma è dovuta partire per motivi familiari e non so se e quando torna.
Dovremmo metterci a tavolino e decidere chi fa cosa?
Da mio marito ricevo affetto, coccole, compagnia, sintonia, emozioni, divertimento... questo è ciò che mi dà... ma a quanto pare non si sente sufficientemente amato. Io lo amo con i piccoli gesti, che forse non vengono colti... Lo amo con baci, carezze, affetto... sono molto romantica in intimità e in pubblico, sono passionale, cerco sempre di mantenere vivo il rapporto con proposte nuove (viaggi, attività, svaghi comuni, sesso)... insomma ho la percezione di essere inadeguata pur sapendo di fare tutto ciò che in un rapporto si dovrebbe fare. in effetti mi sento carente dal lato puramente "tecnico" se così lo vogliamo definire.. perché non ho avuto insegnamenti né ho l'istinto della perfetta donna di casa...sono in una situazione in cui non capisco se sono io che sbaglio qualcosa o lui...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<...sono in una situazione in cui non capisco se sono io che sbaglio qualcosa o lui...>>


Non si tratta di trovare colpevoli o, se proprio lo si vuol fare, forse, seppur con modalità differenti, lo siete tutti e due!
Lei è una giovane donna, con le caratteristiche di una donna di questi tempi (che naturalmente possono sempre essere migliorate...); lui è un giovane uomo, con in mente gli stereotipi di genere di tempi oramai superati (che naturalmente devono essere migliorati....).
Se non è accaduto spontaneamente, certo che potreste mettervi a tavolino a decidere chi fa cosa, tenendo conto del tempo a disposizione e delle attitudini individuali. Non è solo Lei a doversi adattare alla vita a due, ma anche suo marito non può pensare di continuare a fare come quando stava con la mamma che lo accudiva: voi siete "altro", non mamma e figlio. Ovvio (e, mi permetta, bene) che in una situazione così Lei voglia rimandare la maternità: questo equilibrio già precario rischierebbe di sgretolarsi del tutto.
Non metta solo in dubbio se stessa e la sua adeguatezza, ma veda la vostra coppia nel suo insieme: siete una squadra ed è corretto che facciate gioco di squadra.


Che ne pensa?

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Dr.ssa Patrizia Politano Psicologo, Psicoterapeuta 10
Carissima utente..ho letto le sue considerazioni rispetto al disagio che vive con suo marito e anche il sostegno ricevuto dalle mie colleghe. Condivido il fatto che se lei lo desidera può migliorare la gestione della casa e conciliare questo impegno con il lavoro.
La scelta della maternità è impegnativa e non è facile da prendere: m quando arriverà il momento si imboccherà le maniche e ce la farà. Una donna che crede nel suo lavoro che ha ambizioni e che desidera far funzionare il suo rapporto di coppia, sa anche essere uan buon madre. La vita va vissuta con consapevolezza, cercando di di godersi le cose belle che ci sono e così per ogni fatica ci sarà il giusto ristoro.
Innanzitutto va trovato un pò di ordine; se il lavoro funziona e è il momento di cercare un'intesa con il partner per una collaborzione nell'ambito familiare. Siete una squadra e con piccoli aiuti reciprochi potrete trovare il modo di tenere la casa pulita, pensare alla spesa e alle manutenzioni varie. Con pù armonia nel quotidiano allora vi lancerete a nuovi progetti. Avere un figlio va programmato non necessariamente a tavolino...ma se si ha voglia si lascia che al vita faccia il suo corso e ci pensi madre natura. E nel frattempo voi genitori cercate di sfruttare le potenzialità che avete per gestire meglio la vita quotidiana. A volte a farci star male non sono i fatti in sè ma come li interpretiamo. Se in questo periodo qualcosa non va, guardate come si può risolvere e cercate un piano d'azione.....Ma non dubitate sulla fiducia personale, senza una buona stima di sè, il benessere è lontano .

Dr.ssa Patrizia Politano
Psicologa-Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
www.diventiamogenitori.it - www.comestarbene.it

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dopo
Utente
Utente
Leggendo i vostri consulti credo che parte della mia maternità mancata sia effettivamente dovuta al terrore di dover gestire tutto nuovamente da sola... penso che è proprio stato il gioco di squadra che ci ha portati fin qui, ed è forse questo gioco di squadra che sta venendo a mancare. Mia madre nella mia infanzia è stata praticamente assente e a sua volta ha avuto un rapporto conflittuale con sua madre. Sono sempre cresciuta cercando di differenziarmi da lei in tutto, e questo mio marito lo sa benissimo. Ma in moltissime occasioni non fa altro che sottolineare come io assomigli a lei. Lei non è mai stata una brava donna di casa effettivamente e forse questo è l'unico aspetto che abbiamo in comune. Ma lei è una persona fredda io sono sempre stata molto affettuosa e calorosa (come mio padre effettivamente). Certo posso aver degli attimi in cui anch'io posso essere nervosa e dare delle risposte secche ma dopo devo convivere con l'angoscia che lui mi faccia notare quanto le assomigli. Con mio padre ha sempre avuto poche attenzioni io cerco con mio marito di dare il massimo di ciò che è nelle mie possibilità. Insomma per me è davvero importante che lui capisca queste cose, ne abbiamo parlato più volte... ma alla fine si finisce sempre con gli stessi discorsi...lui ne è convinto e da come ne parla anche la mia mente a volte accarezza questa angosciante idea...
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Se, nonostante le difficoltà, l'obiettivo condiviso della vostra squadra è quello di proseguire ad essere una coppia, le suggerisco di proporre a suo marito una consulenza di coppia con uno psicologo esperto in queste tematiche.
Non è detto che ci siano grossi problemi, magari può essere solamente un fatto di errata comunicazione tra di voi, che nel giro di poco può migliorare e portare notevoli benefici.
D'altro canto, credo potrebbe tornarle utile anche una consulenza individuale, che l'aiuti a trovare la sua via per quello che è, non solo una ricerca di "non assomigliare" a sua madre: questo mi sembra un modo per tenersi comunque legata a lei e al pensiero di lei, non riuscendo a svincolarsene.


Saluti.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
alle riflessioni delle mie colleghe le allego qualche lettura sul ruolo di madre.

Qualche colloquio individuale credo potrebbe servirla per elaborare sia il suo essere stata figlia, che la sua dimensione di moglie\donna .

La sua somiglianza a sua madre mi sembra ovvia e conseguenziale;
il tempo, la conoscenza di sé, delle pieghe della sua psiche e della sua coppia, le darà l'opportunità di trovare la sua dimensione da "donna adulta" ed autonoma da vecchi schemi genitoriali

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3350-dalla-coppia-di-ieri-a-quella-di-oggi.html

https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3097-festa-della-donna-ma-la-figura-della-donna-gode-oggi-di-buona-salute.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile signora,
anche io come le colleghe vedo il suo disagio inserito nelle problematiche di generazione dei nostri tempi e in particolare nei cambiamenti intervenuti con una maggiore emancipazione femminile.

Oltre a quanto già detto le consiglierei di esplorare il rapporto col partner su questi temi, cosa che potrebbe fare agevolmente e velocemente con uno psicologo che si occupi di relazioni. Per far questo può anche andare in consulenza da sola, in particolare se va da uno psicologo della Gestalt.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo