Disturbo alimentare?

Buongiorno, sono una ragazza di quasi 35 anni un pò preoccupata dal mio rapporto con il cibo. Ho qualche chilo di troppo,non sono obesa ma neanche "snella": il punto è che cerco continuamente di limitare (o almeno di rendere regolare) il mio consumo di cibo: per un pò di tempo ci riesco,mangio cibi sani, faccio lunghe camminate... ma poi immancabilmente alla prima tentazione "cado": non si tratta di abbuffate, come quelle di cui leggo quando si parla di bulimia (non ho mai indotto il vomito, anche se a volte ci ho pensato, onestamente) ma mangio una gran quantità di cibo, fino a stare male fisicamente (crampi, difficoltà di digestione...). Mentre ciò avviene mi sento una fallita, una debole e mi ripeto "Da domani non lo farò più", ma so già che è solo una bugia.
Vorrei veramente perdere peso, ma a volte ho la sensazione che il cibo sia più forte di me: anche se programmo i pasti va sempre a finire che mangio "troppo", anche cibi poco sani (e in grosse quantità). A questo si aggiunge il fatto che spesso, anche se senza cattiveria, spesso in casa vengo "derisa" per il mio fisico e per la mia voracità... anche se fatto bonariamente è un comportamento che ferisce e che ha come sola conseguenza quella di spingermi a ingozzarmi ancora di più.Spesso mi fermo davanti allo specchio a fissare la mia immagine... e mi sento orrenda...
Ecco, questo grosso modo è il quadro della mia confusione interiore... vorrei sapere se questo mio strano rapporto con il cibo è un campanello d'allarme per disturbi più seri e se è possibile riprendere il controllo sul cibo.
Vi ringrazio sin d'ora...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> il punto è che cerco continuamente di limitare
>>>

Già, il punto è proprio quello: anche se può sembrare strano, è proprio il tentativo di controllo che, alla fine, il controllo lo fa perdere.

>>> vorrei sapere se questo mio strano rapporto con il cibo è un campanello d'allarme per disturbi più seri e se è possibile riprendere il controllo sul cibo
>>>

Riprendere il controllo della propria alimentazione è certamente possibile, ma deve rivolgersi a un professionista di persona.

Riguardo ai legami con altro, i disturbi alimentari di solito sono legati a carenze nella sfera affettiva/relazionale. Come definirebbe la sua vita in quest'ambito? Ha un fidanzato? Le relazioni con gli altri sono ok?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Il rapporto con il cibo e con il nostro corpo e' permeato delle rappresentazioni infantili di dipendenza dalla madre e da quello che rappresentava per noi.
E' percio' un equlibrio delIcato.
Che rapporto ha avuto con sua madre da bambina e in che termini sta attualmente il suo rapporto con il suo corpo e la sua femminilita'?
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
dopo
Utente
Utente
Dottor Santocito e Dottoressa Esposito, vi ringrazio per la rapida risposta.
Per rispondere alle vostre domande: dopo un'esperienza durata quasi 10 anni, molto negativa (con episodi di violenza domestica) attualmente, da 2 anni, vivo una bella storia con una persona che mi fa sentire bene e mi regala gioia. Sotto l'aspetto sentimentale sono serena.
Il problema sta nel fatto che non ho praticamente "amici", solo conoscenze con le quali socializzo poco (per pigrizia?) e sporadicamente. Pur stando bene da sola, ovviamente sento la necessità, la voglia, di avere dei legami che mi permettano di passare un pò di tempo insieme agli altri,oltre alla famiglia e al mio fidanzato...ma poi mi "blocco" anche su quello.
Vivo invece in maniera molto meno distesa il rapporto con mia madre: è molto conflittuale, spesso la percepisco come "nemica"per via della sua invadenza... ho spesso la sensazione che voglia "controllarmi"...
Il rapporto con il mio corpo è altalenante: un giorno mi vedo bellissima e quello dopo orrenda. Tuttavia quando sono con il mio compagno non mi sento a disagio, non cerco di nascondermi, forse perchè lui mi dice sempre che mi trova stupenda "una favola"... e quindi mi sento così anch'io. Abbiamo una vita intima molto appagante e siamo complici.

Grazie
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signorina
Qualche problemino deve esserci stato da quanto ci riferisce.
Andrebbe analizzato come il controllo che sua madre esercita o abbia esercitato durante la sua infanzia possa venire correlato con il cibo. La gestione del cibo e' appannaggio della madre per lungo tempo nell'infanzia e su questo bisognerebbe riflettere.
E' però' positivo che la sua vita sentimentale e sessuale abbia avuto nel tempo un'evoluzione positiva.
I miglori salutu
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
E quindi sta confermando di avere delle questioni in sospeso in almeno due aree importanti: il rapporto con gli altri e il rapporto con sua madre.

Se ha una relazione soddisfacente con il suo fidanzato, questo è certamente una risorsa, ma forse dovrebbe considerare l'opportunità di rivolgersi a uno specialista per farsi aiutare nelle altre due.

Il rapporto problematico con i genitori è particolarmente delicato in quanto, se non risolto, può perseguitare per tutta la vita una persona. E condizionare il rapporto con gli altri.

Riuscire a fare pace non tanto con sua madre, ma con l'immagine che lei ne porta dentro, potrebbe farla progredire. Allo stesso tempo, in una terapia ben condotta potrebbe fare un lavoro focalizzato sull'espressione del problema, cioè sul lato dell'alimentazione.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio moltissimo, le vostre risposte hanno chiarito un pò di dubbi. Mi rivolgerò sicuramente ad uno specialista perchè è vero, Dottor Santonocito, le questioni irrisolte con i miei genitori sono causa di ansia e malessere, oltre che di questo mio rapporto quasi maniacale con il cibo.
Grazie di cuore a entrambi,
i miei migliori saluti


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