Utilizzo emotivo delle persone?

Buonasera, leggendo alcune pagine di questo sito mi sono deciso a chiedere un consulto per la mia situazione.
Da quando ho memoria tendo ad associare la mia felicità al fatto di essere legato sentimentalmente (o di sapermi tale) ad una persona.
Non mi sento vuoto quando letteralmente ho qualcuno al mio fianco e in linea di massima questa è la parte che è già stata trattata in altri post precedenti.
Sono arrivato a capire che probabilmente utilizzo l'altra persona come stampella emotiva.
La parte che mi lascia perplesso sono però le meccaniche di rapporto, mi sono scoperto utilizzare spesso e volentieri dei pattern:
- Mi lego ad una persona che riuscirei solo a definire come "debole" o "zerbino" (lascia scegliere sempre a me, vinco sempre le discussioni, scarsa iniziativa di coppia etc);
-Arrivo a litigarci spesso e volentieri, alle volte anche due o tre giorni di fila, portandomi a decidere di terminare il rapporto, salvo poi voler recuperare dopo pochissimi minuti;
-Quasi puntualmente entro un lasso di tempo pari agli otto mesi perdo interesse nella partner, arrivando al punto di non sopportarne la vicinanza

Non tutti i miei rapporti sono così, ma quasi tutti contengono uno o più punti descritti sopra.
Non credo ovviamente di essermi mai innamorato sul serio o, in caso contrario, penso di sopravvalutare ciò che si prova in amore.
Non ho mai sentito nulla di veramente importante e con ogni partner provo sempre le stesse emozioni, sbiadite e scolorite, alle quali metto spesso più enfasi del dovuto, arrivando a mascherare i miei sentimenti e facendoli sembrare più grandi.
A logica penso che non siano semplicemente le persone giuste, ma allora perché finisco sempre per ripetermi?
Spero di essere stato completo, in caso servano ulteriori nozioni sarò felice di darvele.
Vi auguro una buona continuazione
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

è già un primo fondamentale passo che lei sia consapevole di tutto ciò.
Sulle ragioni e sul cambiamento sarebbe opportuno l'aiuto di persona di uno psicologo che sia anche psicoterapeuta.

Infatti da qui si potrebbe solo ipotizzare la motivazione che la spinge a comportarsi in questa maniera. Ad esempio sul controllo che Lei potrebbe aver bisogno di esercitare sull'altra persona ("comanda" Lei nella relazione, cosa frequente nelle coppie e nelle famiglie: c'è chi comanda in casa), ma forse anche sul fatto che dubita di poter avere (conquistare) donne con un autostima sana o forti che forse potrebbero darle qualche problema nella gestione della relazione.
Mi ha colpito anche le tempistiche che -forse in maniera inconsapevole- si pone nelle storie: circa otto mesi.
La storia potrebbe diventare più intima e profonda?

Come va la vita sessuale ?

Se i dati inseriti sono corretti, vedo un notevole sovrappeso: non riesce a controllare il peso, tenta un controllo nelle relazioni?

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
dal suo racconto sembra che lei tenda ad accontentarsi.....

la sua necessità di amplificare le sue emozioni, sensazioni, sentimento, sembra avere una funzione compensativa, come se per vivere ed esistere avesse bisogno di essere visto dall'altro...

L'amore, quello vero, necessita di separatezza, di autonomia, di autostima...., solo dopo è possibile realmente incontrare il partner, senza esserne fagocitati, invasi o stabilire dinamiche di dipendenza affettiva.....

Solitamente questa difficoltà partono da lontano, dall'infanzia, dal rapporto con le figure genitoriali, ecc....

Credo che una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a conoscersi meglio, al fine di amarsi abbastanza ed avere la possibilità di amare davvero...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it