Morte della mamma

Gentilissimi medici,
sono una ragazza di 28 anni e il 14 aprile di quest'anno ho perso mia mamma a causa di un melanoma che, in solo 1 anno e mezzo, se l'è portata via, privandola della forza, del coraggio, del sorriso e lasciandola in balia di dolori indimenticabili.
Io sono stata accanto a mia mamma per tutto questo anno, ho parlato con i medici, ho affrontato con lei ogni singolo momento.. fino alla fine.
Ora che non c'è più io non riesco a perdonarmi di aver usato, soprattutto nell'ultimo periodo (in cui le forze per lottare erano venute meno), parole forti... io volevo solo farla reagire, farla combattere nuovamente.. ma con il senno di poi ho capito che lei non poteva combattere.. che lo avrebbe fatto ma non poteva più.. Mi manca tutto di lei, se ripenso all'ultimo periodo ho crisi di panico e di ansia forti.. mi si blocca il respiro e l'unica cosa che riesco a fare è piangere...
mi manca da morire.. ogni giorno sempre di più.. e ogni sera prego che mi venga a trovare.. ma non la vedo mai in sogno.. io non so se sta bene ora, se ha smesso di soffrire, se sono stata una brava figlia,se sono stata in grado di aiutarla.. vorrei solo che lei, una notte, venisse a dirmi come sta, dov'è... e invece mi devo accontentare, ogni santo gioro, di baciare l'urnetta delle ceneri..di stringerla a me e di evitare di risentire quelle urla di dolore in quel reparto.. Penso a lei ogni singolo momento, ogni respiro è solo per lei... piango alla sera quando tutto mi crolla addosso.. quando la mancanza è incontrollabile, quando ogni cosa ricorda lei.. Devo essere forte per mio padre, devo essere forte per me.. ma non riesco, non ce la faccio... tutti pensano che io stia bene, sono sempre semi sorridente fuori, con il mio ragazzo, con i miei amici.. e i parenti mi dicono "sei forte, non hai nemmeno pianto al funerale"..senza capire che io non ho pianto perchè per me lei ere lì.. io la vedevo (sapevo che era dentro la bara).. lei c'era... e anche perchè la mia mamma, molto tempo prima, mi aveva detto di non piangere.. perchè non sarebbe cambiato nulla, non sarebbe servito. Come si supera tutto questo? come si ritorna a vivere? come si ritrova il contatto con lei? io ho troppo bisogno di vederla, di sentire una sua carezza, di avere risposte... senza di lei non ce la faccio, lo so... senza di lei nulla ha senso.. nulla.
Vi prego, autatemi, ditemi cosa posso fare.. il mio medico mi dice che ci vuole tempo.. che devo dimenticare quello che ho vissuto di brutto e che devo ricordare i momenti belli... ma io non posso dimenticare, non posso.. non riesco.
Grazie per l'ascolto e per i consigli che vorrete darmi.
Con affetto.
[#1]
Psicologo attivo dal 2012 al 2016
Psicologo
Gentile Utente,

senza dubbio perdere la propria madre, e in un modo così crudele, è una cosa molto difficile da sopportare.

Non si rimproveri per come si è comportata con Sua madre; anche se dovesse aver commesso qualche errore ha sicuramente agito a fin di bene, per farla reagire e per dirle che non voleva perderla.

Si faccia forza perché un lutto è una ferita che di per sé richiede un certo tempo per rimarginare, e ancor di più in casi così drammatici.

Le consiglierei di continuare come ha fatto finora, pensandola lì, vicina a Lei, che La segue e La protegge mentre continua la Sua vita.

Sono certo che è ciò che anche Sua madre vorrebbe per Lei.

[#2]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Devo essere forte per mio padre>>
<<tutti pensano che io stia bene, sono sempre semi sorridente fuori, con il mio ragazzo, con i miei amici>>


Gentile Ragazza,
come mai non si concede di mostrare a queste persone a Lei vicine, e che certamente le vogliono bene, le vere emozioni che prova? Che cosa le fa indossare la maschera da "dura", se dietro a quella maschera le cose son molto diverse?
Reagire con sofferenza alla morte della propria madre mi pare assolutamente legittimo: perché non condivide con chi le sta accanto (penso in particolare a suo padre e al suo ragazzo) i suoi reali stati d'animo?
Parlare liberamente e con sincerità con loro della triste esperienza che -ciascuno a modo suo- avete vissuto non solo potrebbe esserle d'aiuto a superare il grave lutto, ma potrebbe rendere più profondo il legame che la unisce ai suoi cari.
Ciò che è stato non si può cambiare, ma potrebbe essere un'irripetibile occasione di trasformazione e di crescita.

Cordiali saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Come si supera tutto questo? come si ritorna a vivere? come si ritrova il contatto con lei? io ho troppo bisogno di vederla, di sentire una sua carezza, di avere risposte... senza di lei non ce la faccio, lo so... senza di lei nulla ha senso.. nulla. "

Gentile Utente,

deve essere gentile con se stessa e aspettare di metabolizzare il dolore che sta provando.
La perdita ci spiazza e nessuno di noi è attrezzato per perdere le persone significative della propria vita.
Tuttavia in qualche maniera ci riusciamo...
Potrà sembrarLe banale, ma il tempo Le sarà d'aiuto per poter vedere se stessa, la Sua mamma, la vostra relazione in maniera diversa.
Anche il fatto che certamente la Sua mamma, qualora Lei avesse in qualche modo esagerato per spronarla a lottare, L'ha perdonata e ha capito perfettamente le Sue intenzioni.
Lasci andare i sensi di colpa. A che Le servono?
Forse a trovare un senso...

Lei chiede come poter avere il contatto e la vicinanza della mamma?
Il Collega dott. Repici Le ha già risposto: il ricordo della Sua mamma sarà sempre vivo per Lei. In un certo senso non perdiamo le persone che amiamo, perchè ci lasciano sempre qualcosa di speciale, come ha fatto la Sua mamma con Lei.
Adesso tutto ciò brucia ed è giusto che Lei stia protestando e sia arrabbiata proprio perchè un grande amore La legava alla Sua mamma, ma col tempo Le sarà più facile sentire la mamma comunque accanto a Lei.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimi Dottori,
non posso non concordare con quello che mi avete scitto.. io lo so che mia mamma non vorrebbe vedermi così ma non sempre riesco a mascherare il dolore dietro ad un sorriso.
Durante tutta la malattia di mia madre avevo da un lato i medici che mi decevano che avrei dovuto prepararmi al peggio (ma come? come ci si prepara alla morte della persona più importante? nessuno ha mai saputo rispondere a questa domanda) e, dall'altro lato, mio padre che, per esperienza personale, mi ripeteva ogni santo giorno che mia mamma sarebbe morta perchè, a detta sua, doveva prepararmi (e anche qui non capisco come possa qualcuno prepararti ad un evento così devastante).
Nessuna delle persone che frequento mi capisce fino in fondo.. credono che il peggio sia ormai passato (ero io a seguire mia mamma nella medicazione, pur non essendo medico, ero io ogni giorno a farle le punture, a darle la chemio, ad accudirla come una figllia... ) e la mia vita era bella, perchè c'era lei...abbiamo passato momenti duri, noi tre, soli contro un cancro senza via d'uscita, soli contro il dolore, soli contro le parole di chi deve informarti della realtà ma ti massacra l'anima e il cuore.
C'eravamo noi.. mia madre fragile ma così coraggiosa,,,, forte ma così impaurita.. mio padre scioccato, terrorizzato, a volte ignaro (volontarimente) di tutto...e io... consapevole fino in fondo, arrabbiata con quel bastardo che doveva colpire me, non lei... devastata da tutto ma sempre forte... perchè quello era il mio ruolo..essere forte per mantenere la lucidità nel parlare con i medici, per prendere le ultime decisioni.
Ora tutti credono che io stia meglio, che abbia ripreso in mano la mia vita, che tutto possa ripartire dall'ultimo sorriso reale che ho fatto. Ma non è così... durante quell'anno e mezzo ho imparato a mentire benissimo, a nascondere le lacrime sotto finti sorrisi, fintii per me, non per gli altri. Ho sempre detto a tutti che quando mia mamma sarebbe mancata, con lei se ne sarebbe andata la parte migliore di me... ed è vero. Da allora non progetto più, ho pensato di lasciare tutti, amici, ragazzo... e andar alla ricerca di qualcuno che mi capisca solo guardanomi negli occhi..come faceva mia mamma, che sappia dirmi sempre le parole giuste (come faceva lei)... insomma, mollare tutto e andare alla ricerca di lei..
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<non sempre riesco a mascherare il dolore dietro ad un sorriso. >>

Riprendo il discorso di prima: perché dovrebbe mascherare questo dolore? Che male ci sarebbe a manifestarlo?
Perché per Lei è importante mantenere anche ora il ruolo che ha deciso di assumere nel corso della malattia di sua mamma?
Perché non vuole che gli altri le possano stare autenticamente vicini?
Come possono aiutarla se non conoscono la verità?

[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dott.ssa Scalco,
le domande che Lei mi pone sono interessanti e sinceramente non so risponderLe.

Sono sempre stata una ragazza solare, allegra, ottimista, abituata a risolere i problemi da sola... la malattia di mia mamma mi ha cambiato. Sono diventata molto più dura, sempre pensierosa, negativa sulle cose, vivo la vita senza programmare, senza fare progetti futuri...mi trovo spesso ad essere severa con le persone che mi raccntano i loro "problemi" arrivando poi a capire quanto siano stupidi i loro problemi (di professione sono avvocato e, ovviamente, si rivolgono a me persone che hann problemi legali che per loro, naturalmente, sono i problemi più gravi ed ingestibili delle loro vite.. per me sono solo problemi minori, sciocchezze in confronto ai reali problemi della vita... cinica lo so).

Sono quasi obbligata a mantenere il ruolo da "dura".. mi creda non mi piace la nuova me, ma sono consapevole che la vecchia me sia altrove, in un posto migliore, con la persona migliore che io abbia mai incontrato. Nessuno può starmi autenticamente vicino perchè nessuno sa cosa provo, cosa ho dentro, quanto mi costi vivere come sto vivendo ora, quante responsabilità abbia addosso, quante preoccupazioni mi stiano assillando.. ma far uscire tutto questo che senso avrebbe? se parlo di mia mamma, della sua malattia mi sento morire e devo ricorrere ad ansiolitici così maschero fino in fondo..perchè tanto piangere tutto il giorno non serve a riportarla indietro... anzi, affosserebbe ancora di più mio padre (che mi sta dando tannte di quelle preoccupazioni in quanto si chiude, piange sempre, è in una depressione post-lutto dalla quale io non riesco a farlo uscire). se estraniassi il mio dolore, se mi facesi vedere debole come farei a risollevare mio apdre? io ho solo più lui.. e allo stato attuale non ce la farei ad affrontare un percorso ospedaliero anche con lui. Io devo essere forte, non ho via di scampo...
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