Ansia e attacchi di panico

Salve a tutti. Sono un ragazzo di 28 anni e ormai da inizio anno soffro di frequenti periodi di ansia che mi hanno portato ad avere anche qualche blando attacco di panico. la prima volta è successo a gennaio, ero a cena con dei miei amici e all'improvviso sono stato colto da un attacco di panico (seppur debole, senza le varie sensazioni fisiche di soffocamento, tachicardia, ecc); nei giorni successivi sono stato parecchio agitato per questo e la situazione mi aveva parecchio intristito (non voglio arrivare a dire depresso); mi facevo paranoie sul come avrei potuto affrontare la vita di tutti i giorni con quest'ansia addosso. avevo paura ad uscire di casa perchè credevo di stare male da un momento all'altro. Questo stato di agitazione mi ha portato a trascurare un po' gli esami universitari, dato che la tattica che ho usato per combatterlo è stata l'evitare gli eventi stressanti che avevo di fronte in quei giorni (esami, ricerca di un posto dove fare tirocinio, ecc). pian piano mi sono ripreso e ho ricominciato con mia vita di tutti i giorni, sono comunque riuscito a dare qualche esame e ha trovare un posto dove fare tirocinio (fra SPDC e CSM). Malgrado questo verso metà aprile ho avuto ancora una ricaduta: un giorno ho avuto un lieve calo di pressione e da li sono tornate le paranoie, avevo paura di avere altri attacchi, di avere malori in pubblico e tutto ciò mi ha intristito ancora una volta. dopo essermi ripreso nuovamente c'è stata la terza ricaduta (della serie omnia tria perfecta sunt, come dicevano i romani), questa volta ben più forte: ho avuto un attacco di panico e per quasi due settimane non sono praticamente riuscito a uscire di casa, ho trascurato esami e tirocinio per darmi di nuovo a quel relax terapeutico che sembrava darmi sollievo. in questo periodo ho avuto paura che tutta questa tensione mi facesse impazzire, che fossi sull'orlo del baratro e che mi mancassero pochi centimetri a crollare del tutto. Con fatica sono riuscito a terminare il tirocinio a metà luglio e sono quindi tornato a casa per le vacanze, e qui, ho avuto il tempo di rifiatare, di fermarmi un po' e di riflettere su quanto mi è accaduto negli scorsi mesi: non ho fatto altro che pensare in questo mese, mi sono detto che questa ansia è sempre stata dentro di me e che in passato sono sempre riuscito ad evitarla facendo il pigro ed evitando o dilazionando il più possibile gli eventi stressanti della vita (e da qui il motivo per cui, a 28 anni, sto ancora facendo l'università). questo mi fa sentire abbattuto, perchè mi fa rimuginare sul fatto che se sono così non sarò in grado di affrontare la vita, che ho paura di crescere e che non sono in grado di diventare un adulto (malgrado l'età), che non sarò mai in grado di affrontare una vita attiva e tutte le situazioni stressanti che essa può porre sul cammino. Passo la giornata a rimuginare su queste paranoie, senza mai arrivare a una conclusione che mi dia un po' di sollievo, e quindi di rimando mi agito ancora di più.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
paure, preoccupazioni, rimuginazioni e ogni sintomo riferito farebbero pensare a una problematica legata all'ansia che necessita di essere opportunamente diagnosticata e curata.

<mi sono detto che questa ansia è sempre stata dentro di me e che in passato sono sempre riuscito ad evitarla facendo il pigro ed evitando o dilazionando il più possibile gli eventi stressanti della vita>
Evitare è una risposta disfuzionale all'ansia che finisce per sostenerla ed alimentarla.
Se è così tanto tempo che la sua vita ne è condizionata, come riferisce, limitandone la qualità e ritardando il conseguimento dei suoi obiettivi, sarebbe il caso che si prendesse cura di sé e del suo benessere nel modo appropriato, non crede?

Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta e riflettere su un percorso atto ad affrontare, gestire, risolvere i suoi disagi.

<che non sarò mai in grado di affrontare una vita attiva e tutte le situazioni stressanti che essa può porre sul cammino. >
Per i problemi legati all'ansia sono in genere indicati, previa valutazione, approcci terapeutici attivi e focalizzati come ad esempio quello cognitivo comportamentale e breve strategico.

Qui può trovare informazioni utili
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordialità






Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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