Psicanalisi o altro?

Salve gentili dottori,ho già postato una domanda in questa sezione,ma riscrivo per dare una visione più globale della mia situazione.Da tempo ormai mi attanaglia un disturbo con il quale è sempre più difficile convivere: l'ansia.Non so se si possa parlare di ansia generalizzata; quel che è sicuro è che lo stato ansioso si fa sentire di più in alcune circostanze...vi spiego. Sono diplomato in pianoforte, amo il mio strumento. Quello che per me è sempre stato frustrante è il fatto di avere grosse difficoltà ad esibirmi in pubblico...un'ansia da prestazione assurda che si manifesta fisicamente con sintomi quali forte tachicardia e sudorazione, mi fanno vivere come un supplizio quella che dovrebbe essere una delle attività più naturali per l'artista stesso, cioè mettersi al centro dell'attenzione ed esternare la propria arte.Ció nonostante sono riuscito a diplomarmi quasi con il massimo dei voti, ma sono convinto che senza questa terribile ansia pre-esibizione riuscirei a rendere per quello che realmente valgo...il mio timore è quello di essere giudicato,timore che non riesco a superare e vivere l'evento in maniera serena.
Tuttavia l'ansia da prestazione non è limitata solo alla sfera artistica,bensì anche a quella sessuale...seppur in maniera meno marcata; mi capitano infatti occasionali "défaillance" che penso traggano linfa vitale proprio dalla mia paura di essere giudicato anche in quel senso( ma non che io abbia problemi fisici o complessi particolari a fondamento di ciò) e mi portano alcune volte a vivere il sesso come una....prestazione sportiva.
In ultimo, e non so se sia connesso a quanto detto, sono fortemente ipocondriaco...navigo continuamente in internet alla ricerca di possibili cause ai miei sintomi che ,alla luce di analisi strumentali, si configurano puntualmente come non collegati ad alcuna patologia.
Alla luce della mia situazione, vorrei chiedere a voi se pensate sia più indicata una terapia cognitivo comportamentale,psicoanalitica o quant'altro. Inoltre, vorrei sapere se la mia forte ansia nel suonare in pubblico(come anche il mio privilegiare il fatto di fare conoscenze online a discapito del primo approccio reale) sia inquadrabile nello spettro della "fobia sociale".
Grazie e un saluto a voi cordialissimi dottori.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

quante domande alle quali non esiste risposta certa.

Innazitutto si preoccupi di fare un sondaggio tra gli psicologi a Lei disponibili.

Insomma verifichi quali sono raggiungibili in termini di logistica (distanza, orari etc etc) ed in termini di fattibilità del trattamento (costi e tempi). Poi tra quelli a Lei disponibili, farà la scelta teorica.

Sapere che l'ipotetico risolutore (guru) del problema è a 500km l'aiuta? Non credo... frustra ed accuisce il senso d'impotenza.

Poi c'è il fatto che nessuna teoria ha una formula magica: conta l'alleanza terapeutica, cioè l'accordo e la complicità che nasce tra Lei ed il professionista della mente.

Si ricordi che ogni psicologo sceglie la propria formazione sulla base del modello che si è ritenuto più compatibile con il proprio modo d’essere. Quindi sulla base della propria personalità.

La psicoterapia si fonda in primis sull'incontro delle due personalità, che sono quella del terapeuta e quella del cliente.

Un deficit o una abilità limitata non sono indice di psicopatologia.
L'hanno allenata a suonare in pubblico, o semplicemente (ora entriamo in metafora) le hanno messo il costumino da bagno e l'hanno fiondata in piscina con le parole "dai, nuota!"?

Prima di parlare di Fobia Sociale dovrebbe indagare se Le hanno insegnato tecniche e spiegato come si parla in pubblico (o si suona in pubblico).
Gli attori nervosi prima di entrare in scena son tutti fobici sociali?
Si cerchi qualche dietro le quinte su youtube e vedrà come anche i migliori son nervosi prima dell'entrare in scena! Italia's Got Talent mostra bene il dietro le quinte!

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
se un problema d'ansia c'è, come si potrebbe presumere da quanto esposto esposto qui anche in precedenza, andrebbe accuratamente diagnosticato e curato.

Si dovrebbe rivolgere a uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione diretta e un eventuale percorso terapeutico atto a gestire, affrontare risolvere i suoi disagi che si riverberano in più di un ambito, come quello delle sue prestazioni professionali, quello sessuale, il timore di malattie, così come ci ha riferito.

Lascerei perdere internet, che altro non fa che alimentare il problema, ma si attivi appunto per la ricerca di un specialista.

Benché ogni approccio terapeutico abbia come obiettivo finale quello del benessere della persona, per le problematiche legate all'ansia sarebbero particolarmente indicati approcci focalizzati e attivi come ad esempio quello cognitivo-comportamentale o breve strategico.

Ogni approfondimento in merito le è stata segnalato nel precedente consulto, rimandandola ai link con gli articoli di interesse.

Legga anche questi articoli
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Cordialmente


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottori per la celere risposta.Condivido perfettamente la riflessione del dottor Bellizzi sulla scelta della terapia e terapeuta...anche se è sempre stata mia ferma convinzione quella che la terapia cognitivo-comportamentale sia più mirata,concentrata e volta a dare soluzioni più nel breve termine,come suggerisce la dottoressa Rinella.Per quanto riguarda l'ansia, io ho motivo di pensare che questa sia patologica per una semplice considerazione: sono un tipo tendenzialmente ansioso anche negli altri due aspetti che ho descritto prima, e faccio riferimento agli occasionali disturbi nella sessualità e all'ipocondria.Forse tutto ciò potrebbe essere collegato anche con la mia bassa autostima.In ogni caso non noto le stesse difficoltà emotive(e di conseguenza anche fisiche) in colleghi con i quali ho rapporti professionali...semplicemente non sono persone ansiose nella vita come prima di suonare, oppure lo sono talmente poco da consentirgli di svolgere una "prestazione" consona alla loro preparazione,cosa che invece non capita a me....risento dell'ansia in maniera profonda e non sono mai completamente rilassato quando suono.Questa situazione è talmente frustrante che tempo fa avevo pensato di fare ricorso a beta bloccanti (essendo stato xanax "acqua fresca" per me) per bloccare quella tachicardia impazzita prima del contatto col pubblico ed essere più rilassato....pratica che mi è stata caldamente sconsigliata dal mio medico di base, pur non avendo alcun problema fisico.
Dottor Bellizzi,per rispondere alla sua domanda...è pur vero che non mi sono state insegnate "tecniche" per sedare l'ansia prima di un esecuzione, ma lo stesso può dirsi per colleghi che non presentano questo problema e che sono stati allievi dello stesso maestro....a questo punto mi viene da chiedere.....quanto questa capacità sia innata e quanto modificata da consigli/vissuto quotidiano/esperienza?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
.<Forse tutto ciò potrebbe essere collegato anche con la mia bassa autostima.>
Direi un parere condivisibile, anche un'autostima traballante potrebbe fare parte del quadro.

<Per quanto riguarda l'ansia, io ho motivo di pensare che questa sia patologica ...> In effetti una quota d'ansia proporzionata allo stimolo, semmai aiuta ad ottimizzare le prestazioni, è quando la sua quota è sproporzionata allo stimolo oppure del tutto sganciata, immotivata che diventa patologica.

Tuttavia una diagnosi non può essere fatta da qui, ma solo dallo specialista direttamente dopo la raccolta e la valutazione di ogni elemento utile.

<Quanto questa capacità sia innata e quanto modificata da consigli/vissuto quotidiano/esperienza?>

Brevemente noi siamo frutto dell'intrecciarsi di numerose variabili genetiche ed ambientali, ma certamente l'ambiente è fondamentale nel forgiare un individuo, modellandone le potenzialità ecc.

Ad esempio genitori iperprotettivi o ipercritici, svalutanti, ansiosi, possono involontariamente influire negativamente sullo sviluppo psicoaffettivo di un bambino.

<Questa situazione è talmente frustrante che tempo fa avevo pensato di fare ricorso a beta bloccanti> Segua il consiglio del suo medico, lasci proprio perdere, ma si attivi senza por tempo in mezzo, per la ricerca di un terapeuta.

Ha letto gli articoli suggeriti?
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentil Utente,

il pubblico sono occhi guardano... il problema non è cosa vedono quegli occhi, ma cosa pensiamo che vedano! Daltronde cosa vedono non lo sapremo mai.

La PNL ci dice anzi che al concerto più che occhi guardanti ci dovrebbe essere una percentuale maggiore di orecchie ascoltanti...
Forse i suoi colleghi che vanno nel palco in modo diverso da Lei non vedono *occhi*, ma vedono *orecchie*...

> non sono mai completamente rilassato quando suono.
Ed oltre allo spartito, a cosa pensa la mente?
Cosa c'è che La mette in tensione?

Comunque esistono corsi per parlare in pubblico... ed esistono persone che prima del corso non parlavano in pubblico, e dopo hanno iniziato a farlo in modo diverso da prima.

> essendo stato xanax "acqua fresca" per me

In che dosaggio? Sa, una goccia non è lo stesso di 60 gocce
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa Rinella, ho letto gli interessanti articoli e devo dire di rispecchiarmi quasi alla perfezione nel personaggio di tommy, protagonista del testo sull'ipocondria. Per quanto riguarda gli altri tipi di ansia, penso che ansia sociale e ansia da prestazione siano anch'esse da collegare al mio caso. Ma vorrei chiederle, alla luce del mio quadro così poliedrico, se secondo Lei dovrei interpellare anche uno psicoterapeuta esperto in sessuologia, oppure curando gli altri tipi di ansia possa trarne giovamento anche la mia altalenante attività sessuale(in cui l'ansia da prestazione soprattutto nei rapporti occasionali si fa sentire non poco).


Dottor Bellizzi, la mia ansia da prestazione artistica sorge nel momento in cui ho la consapevolezza che comunque qualcuno andrà a valutare il mio operato; non mi capita mai di sperimentare questa forma d'ansia quando suono da solo o in presenza dei miei parenti più stretti....il disagio sorge quando mi pongo al centro dell' attenzione( io sono un tipo introverso)...non importa che sia un saggio di classe o un concerto, si figuri che mi capita anche col mio maestro....Tendo sempre ad evitare le situazioni in cui mi debba eseguire pubblicamente se non strettamente necessario(se ci siano ad ascoltarmi 2 persone o 50 cambia nulla,l'ansia permane).Lei pensa che esponendomi più frequentemente a situazioni del genere potrei "educarmi" all' evento stesso?

Per quanto riguarda xanax, sono arrivate a prenderne 4 compresse da 0,25....lei pensa non siano sufficienti? In ogni caso non so se le compresse abbiano la stessa efficacia della formulazione in gocce ed inoltre penso che questo sia solo un modo per tamponare i sintomi,che i problemi vadano risolti alla base.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non possiamo rispondere a domande su dosaggi di farmaci, lo psicologo non si occupa di farmacologia. Dovrebbe semmai inserire la domanda in Psichiatria, ma vedrà che anche lì le diranno di riferirsi al suo curante di persona.

Per l'ansioso, le richieste di rassicurazione online, che a prima vista possono sembrare innocue richieste di informazioni, possono in realtà alimentare l'ansia. Dovrebbe effettivamente chiedere un parere di persona, a uno psicologo psicoterapeuta, circa l'opportunità di sottoporsi a una psicoterapia.

Le forme di psicoterapia più adatte all'ansia sono quelle attive e prescrittive, come la comportamentale o la breve strategica, dove si ricevono indicazioni dettagliate su cosa fare. Legga qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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