Tristezza cronica

Gentili medici,

sono una ragazza di 27 anni, avevo già richiesto un consulto nella sezione di Psicologia poco tempo fa.
Mi introduco dicendo che sono sempre stata una persona timida, ansiosa e attenta al giudizio degli altri, caratteristiche che mi hanno dato un po' di problemi nelle relazioni sociali tuttavia con il tempo, la maturità e le esperienze sociali avute sono molto migliorata e adesso sono una persona molto socievole, riesco a stringere amicizia facilmente anche se mi creo sempre molti problemi nell'ambito delle relazioni sociali. Iniziato il periodo dell'adolescenza ho iniziato a soffrire di tristezza "cronica" e malinconia, con qualche periodo di sollievo dovuto a situazioni sociali più soddisfacenti (vacanze, conoscenza di nuove amicizie, fidanzamento) ma questi periodi son sempre stati brevi e a cicli ricadevo nella malinconia. Finito il periodo "buio" delle superiori mi sono iscritta all'Università, ma dopo i primi anni di serenità, in cui ero fidanzata, da due anni ormai a questa parte sono ricaduta nella malinconia profonda, rallentando notevolmente i miei studi e questo soprattutto di recente dove i continui "rimuginii mentali" (termine utilizzato dalla psicologa a cui mi sono rivolta) mi impediscono di studiare efficacemente. La situazione è migliorata dopo essere riuscita a convincere i miei a prendere una stanza in affitto nella città dove studio, non senza difficoltà (a riguardo potete leggere il mio consulto precedente), in questo periodo ho iniziato una psicoterapia solo che con il trasferimento e le spese richieste a uno studente fuori sede ho dovuto interrompere il percorso psicoterapeutico con mio grande dispiacere perché mi ha aiutato e mi stava aiutando moltissimo. Per tirare avanti faccio diversi lavoretti e sono in cerca di un lavoro che mi permetta al contempo di studiare e di stare tranquilla dal punto di vista economico vivendo fuori sede e magari ricominciare una psicoterapia. Adesso però dopo l'iniziale miglioramento dovuto al cambiamento di situazione mi è tornata l'ansia e la tristezza, a causa di questo mi rendo insopportabile alle persone vicine e mi "attacco" ad alcuni ragazzi conosciuti (nessuno che mi piaccia veramente anche se a loro piaccio), credo per cercare di alleviare la tristezza e l'angoscia causata dal fatto che sono sola e non ho una relazione d'amore da ormai molti anni. Vi ho dato elementi sparsi e un po' confusi ma vorrei sapere da voi se in attesa di riprendere una piscoterapia potrei rivolgermi a uno pischiatra per intraprendere un trattamento farmacologico che mi permetta di vivere meglio (o in futuro eventualmente in associazione alla psicoterapia) oppure se per il mio caso rivolgermi ad uno psichiatra sia esagerato o inefficace (tenete di conto che come ho scritto ora come ora mi è impossibile riprendere con la psicoterapia mentre magari anche con l'aiuto economico dei miei potrei sostenere la spesa di una visita psichiatrica e l'acquisto dei farmaci). Grazie. Distinti Saluti.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
ritengo che,dal quadro che lei fa nella sua lettere,una visita Psichiatrica potrebbe esserle utile,almeno per giungere ,se possibile, ad un inquadramento diagnostico dei suoi disturbi.Sarà poi il medico che in base agli esiti della visita ed alla sua esperienza potrà indirizzarla verso la strada a lei più confacente,vuoi farmacologico che psicoterapica.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Gentile medico,

la ringrazio per la celere risposta. Ieri ho litigato con mia madre ed è da quando abbiamo litigato che non ci parliamo, oggi mi sono svegliata molto triste e con un senso di oppressione al petto, al cuore, che mi fa quasi preoccupare. Se dovessi descrivere cosa provo direi angoscia. Ieri sera sono uscita con un'amica per distrarmi e ho fumato 4 sigarette (fumo occasionalmente solo quando esco di casa ed erano giorni che non fumavo). Secondo lei questo senso di oppressione al petto è dovuto alla litigata di ieri o solo al fatto che ieri ho fumato un po'? Raramente ma mi è già successo di sentirmi così. Adesso sono qui davanti al pc, dovrei studiare ma mi manca la forza di volontà, mi rigiro nei pensieri e anche un po' nell'autocomisserazione devo ammettere, non vorrei fare così, eppure mi sono alzata presto motivata a studiare, consapevole che la laurea è un traguardo che mi permetterà di avere più libertà e distaccarmi dalla famiglia.

Un'altra domanda. Per problemi economici vorrei rivolgermi ad uno psichiatra del centro di Salute Mentale della mia ASL. Se può, saprebbe dirmi più o meno i costi di una visita in sede pubblica? E' necessaria l'impegnativa del medico di base o posso anche prenotare la visita direttamente (non vorrei far sapere al mio medico di base, anche amico di famiglia, che voglio rivolgermi a uno psichiatra).

La ringrazio molto in anticipo.

Distinti Saluti.
[#3]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
penso che la sua iniziativa di chiedere aiuto ad uno specialista sia un buon primo passo per uscire dalla sua situazione di difficoltà.
Il costo di una visita presso una struttura pubblica è quello del ticket sanitario che può avere delle variazioni da regione a regione,ma restacomunque molto contenuto.
Anche l'accesso alla visita Psichiatrica può avere modalità differenti,pertanto credo le convenga informarsi direttamente,anche telefonicamente,presso l'Uffici Prenotazioni della sua Asl di appartenza.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani