Famiglia in crisi

Sto leggendo molto e prendendo coscenza delle ragioni della crisi con mio marito. Io sono una dal carattere masochistico, figlia di genitori iper protettivi, che non mia hanno lasciato crescere, colpevolizzanti, con scarsa autostima e affamata di amore e protezione mio marito è un narcisita, figlio di un padre iper critico e per nulla affettuoso e di una madre "martire" votata al marito e i figli. Ci siamo trovati perchè io cercavo affetto e protezione e la sua figura forte mi affascinava, lui cercava qualcuno che desse conferme al suo ego, che lo idolatrasse. Con il tempo ci siamo allontanati. Lui si è stancato della mia dipendenza e stizzito per il fatto che la sua mancanza di affetto (chi può dare amore se non ne ha avuto?) nei miei confronti non me lo fa più idolatrare, ma anzi criticare. Fatto sta che litighiamo. Io voglio andare in terapia, spero di convincere anche lui...Il problema principale è nostra figlia. 3 anni, intelligentissima e molto molto sensibile. Non andando daccordo tra noi ci siamo votati a lei, è seguitissima, anche troppo. nON LITIGHIAMO DVANTI A LEI. e' SUCCESSO SOLO ED UNICAMENTE UNA VOLTA. Siamo entrati in competizione per il suo affetto. lei preferisce spudoratamente il padre, se ci sono anche io non mi considera e sta con lui. Mi obbedisce solo se siamo da sole o se lui appoggia i miei rimproveri. il problema immediato è che la bambina da circa una settimana ha instaurato con lui che la porta e ritira dall'asilo un rito di distacco disastroso. Piange e vomita quando la lascia, idem quando la prende per l'ansia di aspettarlo. Cosa dobbiamo fare immediatamente per fermare quesa situazione molto stressante per lei? Acompagnarla io, assieme? Abbiamo provato a rassicurarla ma non è servito. Cosa posso fare per aiutare mia figlia?
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
ha giustamente riassunto la vostra situazione definendola "Famiglia in crisi", poiché nella crisi di coppia è inevitabilmente coinvolta la vostra bambina che, seppur piccina e sebbene non vi veda litigare, non può non assorbire la tensione e le dinamiche negative che si sono instaurate tra di voi (e di riflesso con lei).
Avete già preso o state prendendo una decisione sul vostro futuro?
Per quale motivo Lei vorrebbe andare in terapia? Pensa che ci possano essere margini di recupero della relazione, oppure no?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
ha descritto con chiarezza la natura dell'incastro con suo marito, i cambiamenti avvenuti e le difficoltà che state attraversando.

<Non andando daccordo tra noi ci siamo votati a lei, è seguitissima, anche troppo> E mi sembra di capire che silenziosamente ve la stiate contendendo.
E questo sarebbe un problema. I sintomi che vostra figlia sta mostrando sarebbero segnali di disagio rispetto alle dinamiche interattive disfunzionali in atto nel vostro nucleo.

<Cosa dobbiamo fare immediatamente per fermare quesa situazione molto stressante per lei? Acompagnarla io, assieme?>

Non credo serva accompagnarla insieme, piuttosto mettere mano al disagio che abita il vostro nucleo familiare.

Per questo la prima cosa da fare dal mio punto di vista sarebbe quella di rivolgersi a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) per i disagi relazionali tra voi che si riverberano sul benessere della bambina e per ottenere indicazioni e strategie atte a gestire concretamente le sue difficoltà.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
Mi associo alle indicazioni dei Colleghi nella risposta.

Le letture, se pur importanti, non sono diagnostiche, nè terapeutiche, soltanto i clinici potranno aiutare lei e la sua famiglia nella risoluzione del suo disagio

Ha già scritto in passato per chiedere consulti per la bambina, ha risolto?
Le allego qualche lettura su coppie e crisi di coppia



https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1824-le-scelte-del-partner-e-le-loro-conseguenze.html


https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1719-i-preliminari-della-separazione-e-la-separazione.html



https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1831-la-scelta-del-secondo-partner.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Io amo ancora mio marito, ma il mio vittimismo mi ha fatto commettere degli errori che mi hanno fatto cadere nella sua stima e non so se lui provi ancora per me dei sentimenti sufficienti a mantenere vivo il nostro rapporto. Non riesce a perdonarmi, questo periodicamente riemerge. Io so di avere sbagliato ma so che se vogliamo provare ad andare avanti lui debba provare a perdonarmi altrimenti continuerà a colpevolizzarmi per sempre e io non rieco più a sopportarlo. Vorrei solo che mi amasse. Specifico che non si tratta di relazioni extraconiugali, gli sono sempre stata fedelissima...Purtroppo mi sono lamentata di lui con le persone sbagliate e lui lo è venuto a sapere. Essendo così orgoglioso si è sentito tradito (lo capisco) ha tagliato i ponti con la mia famiglia. Ho sbagliato perchè mi sentivo sola. In lui cercavo quella figura di accudimento che i miei genitori iperprotettivi e "castranti" mi hanno dato e siccome non ho elaborato le risorse interiori per affrontare da sola i miei problemi ho iniziato ad appoggiarmi a lui. Lui che invece è tanato autosufficiente mi dice di non volere una che dipende da lui ma una che "tira il carretto" con lui. Ho capito i miei errori e sto cercando di riassumere il mio ruolo di moglie e madre (ho lasciato troppo che mio marito si curasse di mia figlia così lei ha maturato un attaccamento eccessivo per lui e quando deve staccarsene soffre tantissimo). Lasciavo che al mattino la vestisse, lavasse e portasse lui per arrivare prima a lavoro ma anche perchè mia figlia mi rifiutava "mi veste babbo tu vai via". Ho abdicato al mio ruolo di madre perchè mi sentivo esclusa dal loro club ma così ho peggiorato le cose. Ho tanto bisogno che mio marito mi sostenga però perchè anche se mi propongo mia figlia cerca sempre lui. Diverso se siamo sole. Fa tutto con me ma se c'è lui io scompaio. So che per lui che non si sente sostenuto da me non è facile l'idea di allentare questo legame esclusivo con la figlia che lo gratifica di quello che che non riceve da me. So che se vogliamo una bambina felice ed equilibrata dobbiamo cercare di ristabilire le giuste dinamiche altrimnti la pima a soffrirne sarà lei. Secondo Voi può essere utile far leggere a mio marito questa corrispondenza? Parlare assieme non è facile quindi può essere un modo per fargli capire che lo capisco profondamente....non so....rischio di farlo sentire "a nudo"...Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Secondo Voi può essere utile far leggere a mio marito questa corrispondenza?>>

Sta a Lei valutare come suo marito la possa prendere: a mio giudizio qui è Lei che si è messa "a nudo" con sincerità e senso critico perché avrebbe voglia di recuperare costruttivamente il vostro rapporto.
Ricordi che per noi specialisti e per chi legge siete Utenti assolutamente anonimi, per cui da questo punto di vista non ci dovrebbero essere problemi.
Ritiene che anche suo marito desideri metter fine alla guerra fredda tra di voi e ricominciare a trovare obiettivi condivisi da perseguire?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
quanto succede in una coppia è determinato dall'apporto di entrambi i partner, non si colpevolizzi, non la aiuta, ma tenga presente i suggerimenti dati nelle nostre repliche.

Le dinamiche di coppia/familiari che ha descritto sono disfunzionali al benessere di tutti, andrebbe spezzato il circolo vizioso che vi trattiene in una condizione di malessere.

Il comportamento della vostra bimba altro non è che il riflesso di quanto sta accadendo e trascinando da tempo nella coppia.

Fare leggere le nostre risposte a suo marito non può bastare dal mio punto di vista ad apportare un cambiamento, seppur minimo, in una situazione familiare così complessa e irrigidita nel suo funzionamento.

Sarebbe più che mai opportuno riferirsi a un psicologo-psicoterapeuta ( elettivo l'approccio sistemico).
Lo faccia lei in prima persona, se suo marito non fosse d'accordo, può ricevere indicazioni opportune su come coinvolgerlo in un consulto. Coraggio!

Ci tenga aggiornati se crede

Un caro saluto
[#7]
dopo
Utente
Utente
Forse lui non vuole perdonarmi perchè comunque questo gli permette di mantenere una posizione di forza nella coppia (non dico che non abbia ragione ad essere risentito) ma ha un senso della famiglia molto forte ed adora sua figlia. Spero trovi in se quel po' di amore che gli resta anche me per riuscire ad andare avanti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Forse lui non vuole perdonarmi perchè comunque questo gli permette di mantenere una posizione di forza nella coppia >

Non a caso ho ipotizzato incastri di coppia e dinamiche disfunzionali tra voi. E' chiaro che anche lei agisce il suo ruolo e si mette in una certa posizione come ben si comprende dalle sue parole che mantiene e rinforza le dinamiche interattive disfunzionali e irrigidite.

Affidarsi alla sola speranza non può bastare, rivolgetevi a un terapeuta, almeno per il benessere della vostra bambina e liberarla dai "giochi" di coppia disfunzionali al suo benessere.

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dopo
Utente
Utente
Quello che posso cercare di fare da sola è cercare di ricordare che dietro la sua durezza di carattere c'è un bambino che adora suo padre ma che non ha sentito di "varere" abbastanza per lui per cui si è irrigidito, cercando la forza in se stesso (e in me, ma da me si è sentito tradito). Questo può aiutarmi a sopportare le quotidiane"frecciatine" che mi lancia ma non so per quanto riuscirò a sopportarlo perchè anche io ho tanto bisogno d'amore. Ho paura di fargli leggere questa corrispondenza ma so che questa mia raggiunta consapevolezza non serve a niente se anche lui non riesce a trovare la forza di rientrare in gioco e soprattutto di perdonare. Non posso pretenderlo e sono disposta ad aspettare, a lavorare su me stessa.
Dobbiamo farcela, per nostra figlia e per noi. Finchè c'è amore c'è speranza. Spero non ne sia rimasto solo da parte mia.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Questo può aiutarmi a sopportare le quotidiane"frecciatine" che mi lancia ma non so per quanto riuscirò a sopportarlo perchè anche io ho tanto bisogno d'amore>

Eh no, non si tratta di sopportare e di perpetuare il gioco, ma di spezzarlo. E per riuscirci occorre l'aiuto di una mano esperta.
O volete continuare in questo modo?
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Utente
Utente
Ma come devo fare a spezzarlo? Io voglio andare in terapia ma se lui non lo volesse?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Infatti le ho suggerito in questo caso di rivolgersi lei a un terapeuta, magari rilegga quanto ho espresso in replica #.
Dubito che senza un aiuto si riesca ad uscirne.

Cominci a sentire un parere diretto di un terapeuta familiare, da qui possiamo soltanto aiutarla e riflettere e indirizzarla verso una strada consona al suo caso, non può assolutamente bastare un consulto on line.

Ci faccia magari sapere in futuro com'è andata.

Forza e coraggio!
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dopo
Utente
Utente
Sono sempre io, ho parlato con mio marito. Andrò in terapia e mi è sembrato ben disposto anche lui. Purtroppo per motivi economici devo rimandare al mese prossimo. Intanto la trageda di mia figlia continua:
dormiva nel suo lettino (in camera nostra) da 10 giorni ma improvvisamente ha cambiato idea ed è ripiombata nel mezzo. Cerca anche con calci di mandarmi via dice " non ti voglio". Il padre le dice che non si fa, che anche la mamma le vuole bene ma non vuole metterla a forza nel lettino perchè è un momento difficile anche per l'ingresso all'asilo. La mattina vuole vestirsi solo con lui, mangiare con lui, lavarsi con lui. Se mi propongo si rifiuta e lui alle mie sollecitazioni di appogiarmi dice che ha dispiacere a respingerla visto che c'è poco e le da anche il dispiacere di laciarla all'asilo tutti i giorni. A discapito del lavoro ho cercato di posticipare la partenza mattutina in modo di propormi come alternativa per la preparazione mattutina ma sono solo fughe dal papà e "io voglio il babbo". Mio marito prova a dirle fai quello con mamma e l'altro con mamma ma lei si attacca alla sua gamba e non ne vuole sapere. Mio marito riferisce che lasciarla all'asilo è uno strazio. Conati di vomito e lacrime già prima di uscire di casa. Se mi propongo con autorevolezza ho paura che lei inizierà ad odiarmi come "ostacolo" tra lei e il padre. (Mi disegna così, il padre a sinistra io in mezzo e lei a destra). E se spezzassi la loro routin facendo uscire presto mio marito così che si trovi sola con me e la portassi io potrebbe servire? NON SO PIU' CHE FARE. QUESTA SITUAZIONE E' DIVENTATA STRAZIANTE. Le maestre dicono che passerà ma mi sembra che mia filgia abbia fatto del distacco da suo padre un "rito del dolore" che ripete tutte le mattine. So che è un consulto on line ma datemi un consiglio per favore.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signora,
pur volendo non possiamo erogare nessun consiglio, la situazione è abbastanza complessa e non possiamo sostituirci ai clinici che si occuperanno della sua famiglia, ormai a breve.

La bambina palesa disagio, dolore ed il suo rientro nel lettone....potrebbe essere letto come un comportamento regressivo, da assecondare fino a quando la terapeuta non vi aiuterà nella disamina della vostra condizione
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dopo
Utente
Utente
Posso fare un'ultima domanda?
Secondo voi uno con tendenze narcisistiche può essere un buon padre? Preciso: mio marito è severo, critico con me su tutto, anche sul modo di accudire la bambina. Sa essere offensivo se chiedo conto delle sue critiche nei miei confronti ma con sua figlia è dolcissimo, collaborativo, la accudisce in tutti i modi. La coccola e rassicura. Lei lo adora, hanno un rapporto strettissimo, quasi simbiotico....Devo preoccuparmi per lei?