Cannabis

Salve a tutti,
scrivo in merito ad un "disturbo" ormai completamente dissolto; vorrei però capirne le cause.
Per circa due anni ho fatto uso di cannabis (e derivati), in alcuni periodi in modo davvero assiduo: parlo di 6-7 canne al giorno. La cannabis era la mia quotidianità, spesso non riuscivo ad addormentarmi senza fumare. La decisione di smettere non è partita da me, ma dalle circostanze: sono stata "pinzata" parecchie volte. Dopo aver smesso il mio uso quotidiano, ho continuato, ogni tanto, a fumare in compagnia. Finchè una sera, con un'amica, abbiamo acceso una canna e dopo qualche tiro e un'iniziale euforia, credo di aver avuto un "attacco di panico": non so se definirlo tale, perchè non ne conosco le caratteristiche. Sostanzialmente, sono diventata molto pallida in volto e di conseguenza sono stata avvolta dall'ansia. Ho iniziato a sentire il cuore battere molto velocemente, fino a sentire una sorta di "bruciore" nella zona. Non riuscivo ad alzarmi perchè tremavo come una foglia e ogni gesto mi sembrava impossibile da portare a termine. Infine, dopo un conato, sono riuscita a calmarmi un po' e ad addormentarmi. Da quella volta, ogni volta che provo a fumare mi vengono nausee e ansia. Non potrò mai più rilassarmi con una canna in compagnia? Perchè è successo tutto ciò?
Mesi dopo, ho iniziato a soffrire di giramente di testa: se dormivo poco stavo molto male e, perfino, un giorno sono stata in procinto di svenire; non riuscivo a stare in posti affollati e ogni giorno sopraggiungevano nuove fobie. Tutto questo è durato più o meno per tutta l'estate, tanto che spesso ho pensato di ricondurre i sintomi al caldo e alla mia pressione bassa. Ho passato però un mese in vacanza in Brasile e non ho mai avuto simili tintomi. Possibile sia tutta "colpa" della mia dipendena da cannabis? E' tutto frutto della mia psiche, oppure i sintomi fisici sono legati ad altro?
Grazie in anticipo.
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
è difficile poter rispondere. Il fatto che lei abbia accusato dei sintomi ansiosi (se di quello si tratta) durante il consumo di cannabis, non giustifica il fatto che questi si siano ripresentati molto dopo e senza che il principio attivo della sostanza fosse in circolo.
E' lei che attribuisce tutto il suo sentire alla cannabis e forse le ragioni sono altre o comunque non totalmente spiegabili con la sua "teoria".
Per poter andare più in profondità sono necessarie più informazioni e non si può prescindere da un consulto di persona.
Ad esempio aspetti che hanno a che fare con la sua vita relazionale (famiglia, amici, rapporti intimi, ecc.) e con i suoi progetti futuri.
Ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Sono noti gli effetti della cannabis e il legame con gli attacchi di panico, ma se ora ha risolto questo tipo di problema, perchè crearne altri?
Adesso mi pare di aver capito che Lei stia bene, giusto?
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/573-cannabis-e-schizofrenia.html

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
E' molto comune che la cannabis possa generare un attacco di panico transitorio. Può capitare anche se si è già tolleranti ai suoi principi attivi.

A qualcuno capita molto presto, sin dai primi approcci alla sostanza, qualcun'altro non sperimenta mai effetti disforici, mentre ad altri, come è successo a lei, può capitare dopo molto tempo.

Lo spiacevole effetto paradosso della cannabis può presentarsi improvvisamente esattamente nel modo che lei ha descritto.

Vedrà che comunque andrà progressivamente migliorando. Questi effetti per quanto spiacevoli non sono permanenti e nemmeno duraturi.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per le risposte.
Dunque, per quanto riguarda i miei rapporti interpersonali, probabilmente hanno influito sulla mia situazione psicologica. Sono una persona che crea problemi anche quando non ci sono. Possibile che questo "rifiuto" verso la sostanza sia stato ingigantito anche dalla pressione psicologica subita durante le varie "perquisizioni" effettuate dalle forze dell'ordine? Ricordo che in seguito ad un fatto di questo tipo (quando fui costretta a spogliarmi completamente in caserma e in seguito perquisita anche a casa), per alcuni giorni si presentarono sintomi per i quali avevo il terrore di uscire di casa e nessun luogo mi sembrava "sicuro", nonostante io non avessi nulla di cui preoccuparmi!
Possibile anche che il tutto sia stato acuito dal fatto che in quel periodo ho subito un distacco con un amico molto importante?
Riconosco di essere una persona prendisposta a sintomi ansiosi. Ora sto bene, sì, ma l'ansia non mi abbandona mai del tutto.
Vorrei poter consultare uno psicologo ma, detto con franchezza, non me lo posso permettere. Perciò ho pensato di scrivere qui.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Innanzitutto, bisognerebbe distinguere tra l'ansia sana che tutti proviamo in determinate situazioni e l'ansia patologica...
Per questa ragione potrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta presso il consultorio, lo spazio giovani o qualunque ospedale della città per una prima valutazione.

Però Lei sta descrivendo anche situazioni che non sono proprio all'ordine del giorno: subire perquisizioni da parte delle forse dell'ordine e ritrovarsi in caserma, ecc... non sono proprio situazioni piacevoli. Forse qui si è innescata una reazione molto forte, impropriamente potrei dire "post-traumatica"...

Faccia la valutazione con un Collega di persona.
Cordiali saluti,
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Da quella volta, ogni volta che provo a fumare mi vengono nausee e ansia. Non potrò mai più rilassarmi con una canna in compagnia?
>>>

Permettimi una domanda: che ne diresti di escogitare modi meno pericolosi per rilassarti?

So che un certo modo di pensare diffuso tende a considerare le canne come non pericolose, che bisognerebbe legalizzarle ecc. Solo che ciò deriva da una cattiva informazione, ad esempio riguardo alle conseguenze che la cannabis può avere sul cervello e sui comportamenti. Ad esempio, riguardo al fatto che le piante da cannabis odierne sono spesso geneticamente modificate per avere più sostanza attiva, quindi una canna di oggi equivale in potenza a molte canne di 20 anni fa.

Le canne possono slatentizzare ansia e addirittura vere e proprie psicosi. Non vale la pena usarle come materiale ricreativo.

Ti suggerisco di farti vedere da uno psichiatra esperto in dipendenze, per farti dire se gli effetti che stai avvertendo possano essere più dovuti all'uso pregresso di sostanza, a una tendenza ansiosa preesistente e se tali sintomi siano da considerare temporanei o meno.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com