Stati d'ansia

Gentili Dottori, vorrei chiedere un vostro parere su quanto mi sta accadendo in questi ultimi 2 mesi.
Premetto che la mia vita non è stata già fin da piccola rose e fiori, ma sono sempre andata avanti tranquillamente, ma in questi ultimi 2 anni attorno a me sono successe troppe cose e credo di essere scoppiata.
Brevemente vi racconto: 1 anno e mezzo fa è morto mio padre e all'insaputa di tutti a me, a mia mamma e a mio fratello ha lasciato un sacco di debiti. Io purtroppo non lavoro perchè faccio la mamma a tempo pieno, e per questo io non potevo, e non posso tuttora, affrontare questa situazione debitoria. Da qui sono scaturiti forti e anche violenti litigi con mio fratello, (con cui già non avevo rapporti significativi) e mia madre che mi hanno accusato e anche fatto sentire in colpa per il fatto di non avere la possibilità economica per affrontare questa situazione. Allora visto anche le difficoltà economiche di mia madre e il suo stato psico-fisico molto debole, ho convinto il mio compagno ad aiutarmi a pagare questo debito, nonostante anche noi facciamo fatica ad arrivare a fine mese. Purtroppo però mi sono tirata la zappa sui piedi da sola, perché ogni volta lui mi fa pesare questa cosa, e non gli do tutti i torti.
Nel frattempo mia madre che da anni soffre di un forte stato d'ansia, ogni volta che c'era un problema, minacciava a parole il suicidio (mi butto giù da un ponte, mi faccio sparare, mi taglio le vene), ma sempre e solo con me, finché non ce l'ho fatta più e l'ho costretta ad andare da una psicologa, la quale le ha consigliato di fare una visita psichiatrica perchè gestirla col suo stato d'ansia è veramente difficile, e magari con un ansiolitico si poteva affrontare la cosa un po meglio...ma lei non ne vuole sapere e non vuole neanche più andare dalla psicologa.
Poi siccome non ne avevamo abbastanza tre mesi fa, purtroppo, è venuto a mancare mio suocero e mia suocera ha chiesto di venire a vivere in casa con me, il mio compagno e mio figlio.
Premettendo che la casa non è la mia, ma è quella di mia suocera, io non mi sarei mai permessa di dirgli di no, così ho accettato "per forza"..devo dire che mia suocera è una persona squisita, ci vado anche molto d'accordo, non è invadente, non rompe le scatole...ma, mi sento anche cattiva a dire questa cosa, a me di viverci insieme 24 ore su 24 proprio non mi va giù!!!
Da allora ho cominciato a sentire il bisogno di fare respiri profondi, continuamente, e + ne faccio + ne farei e + tento di farli, + non riesco e vado nel panico totale! Sono 2 mesi che vado avanti così e sto letteralmente sclerando perchè adesso è diventata una fissa..pensavo che quando poi mia suocera sarebbe arrivata in casa, mi sarei tranquillizzata e mi sarebbe passata, invece no!
Io vorrei solo riavere la mia vita, la mia "tranquillità", la mia privacy, il gestirmi la casa come pare a me, i momenti di intimità e di coccole col mio compagno, cose che ora non ho più come prima. Voi cosa ne pensate?
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Signora,
la situazione è abbastanza complessa, tra i problemi che riguardano la sua famiglia di origine, in particolare sua madre con le problematiche che ci ha esposto, e la convivenza forzata con sua suocera che, per quanto persona squisita e non invadente, in qualche modo, lede la privacy del suo nucleo. Non si senta in colpa per questo suo sentire, ma lo accetti, è comprensibile che lei senta il bisogno di maggiori confini di coppia.
Come mai ha chiesto di vivere con voi dopo la scomparsa del marito? Non ha più un'abitazione propria?
Era questa la sola soluzione? Ne ha parlato con suo marito, gli ha detto come si sente? E lui come si sente in questa situazione?

Per quanto riguarda sua madre, avrebbe bisogno di un aiuto specialistico, secondo quanto riferisce qui, ma se non è motivata a curarsi e non riconosce nemmeno il suo stato di malessere, è difficile che decida di rivolgersi ad uno specialista.

Le difficoltà ci sono ed è comprensibile che lei si senta nel modo descritto, ci sono davvero tanti carichi che concorrono a sostenere il suo disagio, compresa la situazione debitoria di cui vi state facendo carico e che in qualche modo si riverberano sul rapporto con il suo partner.

In ogni caso se l'ansia si sta facendo strada sentire il parere di un nostro collega sarebbe utile.

Ci vuole dire di più del rapporto con il suo compagno, quanto questa situazione lo condiziona?




Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Gentile Dr.ssa Rinella la ringrazio per la sua pronta risposta.
Per quanto riguarda la situazione di mia madre, come dice giustamente lei, non è motivata a curarsi, quello che sta facendo è una forzatura che gli ho imposto io perché non riuscivo più a farmi carico anche di questa situazione.

Per quanto riguarda mia suocera, lei viveva col marito in una zona un po isolata e restando da sola non era al sicuro, però altre soluzioni ci sarebbero perchè sempre di sua proprietà qua dove abitiamo noi c'è un piccolo appartamentino solo che è da sistemare. La mia speranza è che lei decida di sistemarlo e si sistemi li, noi ci saremo sempre, però almeno ognuno può tranquillamente farsi i fatti suoi...purtroppo però da quello che posso vedere e aver capito sarò difficile che ritorni da sola.

Al mio compagno sembra che questa situazione non dia un grande disagio, anche perchè in passato i suoi genitori l'hanno aiutato molto quando era in difficoltà, per cui per lui va bene così e spesso dice che la casa è di sua madre...( e quindi io capisco che non ho voce in capitolo).

Anche il nostro rapporto un pochino ne risente, ad esempio se dobbiamo parlare di cose nostre dobbiamo sempre aspettare che vada nella sua camera, se io voglio scambiare qualche affettuosità non lo faccio perché in sua presenza mi sento a disagio e spesso sono anche nervosa e arrabbiata perché lei ha il suo modo di gestire la casa e io ne ho un'altro e questo mi da molto, molto, molto fastidio!!
Io poi cerco di pensare che devo essere comprensiva, che ha bisogno di compagnia, che sto facendo una cosa bella...ma è più forte di me, io vorrei che se ne andasse perchè così non mi sento libera, non mi sento a mio agio!! E poi perché devo sempre subire le scelte degli altri e starci male io?? Devo sempre subire e stare zitta e nella condizione in cui sono non posso neanche prendere e andarmene da sola...dove vado senza soldi, senza lavoro e piena di debiti?? O sto qua, mi sto zitta e mi mangio dal nervoso e dall'ansia o ritorno da mia madre così vado letteralmente fuori di testa!! Sono proprio nel pallone!!!
[#3]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, guardando la situazione da un altro diverso punto di vista, penso che potrebbe .. lavorare, magari mezza giornata.. così taglia l'angolo un pò di ore, si sente libera, ha un pò di soldi e tacita un pò i suoi debiti, magari le resta in tasca qualcosa e si compra qualcosina..della serie.. si chiude una porta si apre un portone..pensieri positivi.. insomma, volendo si può fare e si vorrà più bene..
restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Devo sempre subire e stare zitta e nella condizione in cui sono...>
questa convinzione non la aiuta, forse lei si sente in debito con il suo partner e un po' in colpa per via degli aiuti a sua madre e così ricambia accettando la situazione con sua suocera così com'è (ma esteriormente poiché dentro sé non l'ha digerita) tenendosi i suoi bisogni inespressi per sé.

Forse non riesce a definirsi in modo differente con gli altri, a sentirsi in diritto di avere bisogni propri, di esprimere un suo parere, un suo sentire, comprendo la situazione difficile...ma forse potrebbe tentare di dialogare apertamente con il suo compagno e vedere se insieme con calma e serenità sia possibile affrontare insieme i problemi e magari trovare soluzioni diverse e più in sintonia con il vostro benessere personale e di coppia (per entrambe le situazioni delle famiglie d'origine). Non ha a che vedere con soluzioni drastiche, ma magari con il prendere in considerazione altre opportunità percorribili nel rispetto altrui.

Certo, concordo con il suggerimento della Collega dott.ssa Muscarà, provare a inventare qualcosa per sé, riuscendo a scorgere una luce di cambiamento in una condizione che le pesa potrebbe aiutare.

Ci faccia sapere se crede.

Auguri
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Gentili Dr.sse vi ringrazio per le vostre risposte.

Purtroppo per quanto riguarda il lavoro, è già da due anni che sto cercando qualcosa da fare, ma ho trovato solo tre ore a settimana in una casa privata. Purtroppo l'unica esperienza lavorativa che ho è come cameriera, ho studiato fino ai 20 anni e a 22 sono diventata mamma così ho accantonato il lato lavorativo per dedicarmi al bambino! Ci ho messo anche io del mio, complicando la situazione, avendo avuto un figlio con un uomo con già 2 figli e lasciato sul lastrico dalla moglie, per cui io ai tempi vivevo in casa con i miei genitori, mia madre che aveva i suoi acciacchi non se la sentiva di tenermi il bambino, per cui in accordo col mio compagno decidemmo che era meglio che il bambino lo crescevo io, visto che io e lui non vivevamo insieme. Successivamente quando siamo andati a vivere insieme dovevo occuparmi anche degli suoi 2 figli che erano stati affidati a lui! Quindi, non vuole essere una scusa, ma sono rimasta al di fuori da tutte le esperienze lavorative e adesso a 34 anni senza esperienza non ti prende più nessuno..e io conosco moltissima gente che se potesse darmi un lavoro lo farebbe...ma non c'è ne!!!

Io mi sento sicuramente in debito col mio compagno, e chi non lo sarebbe?? Sta aiutando a pagare i debiti di mio padre, come faccio a non sentirmi in debito!! Poi non è che non riesco a definirmi con gli altri, è che non ho più voglia di definirmi con gli altri, perchè ci ho provato tante volte ma non capiscono il mio punto di vista, in qualsiasi situazione...e quando arrivi a certi punti perdi la voglia di farti sentire..tanto a cosa serve...parlo ai muri!!
[#6]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Io mi sento sicuramente in debito col mio compagno, e chi non lo sarebbe?? > Non pensa che anche lei stia facendo qualcosa per lui? I figli del suo compagno? Li ha accuditi lei? Sono ancora in casa? E il vostro bimbo?

Senza dubbio la situazione non è semplice, ma sarebbe utile che provasse a guardare a se stessa da un altro punto di vista...
<e quando arrivi a certi punti perdi la voglia di farti sentire..> la comprendo, ma rinunciare a cosa giova dato che a quanto pare si sente compressa?
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2014
Ex utente
Gentile Dr.ssa Rinella la ringrazio per la sua risposta.

La situazione è molto complessa anche perché vista così superficialmente potrebbe sembrare che sono io che mi faccio tanti problemi per il niente!

I figli del mio compagno ora che sono grandi hanno deciso di vivere con la madre, però per tre anni li ho accuditi io in tutto e per tutto: li portavo e li andavo a prendere a scuola, li portavo in giro, andavo ai colloqui, li seguivo con i compiti, oltre che poi a fargli da mangiare, lavare e stirare. Questa cosa io gliel'ho fatta presente al mio compagno, dicendogli che è vero che mi sta aiutando e lo ringrazio molto, che però non deve dimenticarsi nemmeno che quando lui era in difficoltà io ci sono stata e sono stata pronta ad aiutarlo senza ricevere nemmeno una volta un grazie. Sa cosa mi ha risposto? Che fino a prova contraria io sono li che mangio e bevo gratis quindi era il minimo... ecco perché ho perso la voglia di farmi sentire! Purtroppo per me questa situazione di mia suocera, a cui io voglio bene e non ho nulla contro la sua persona, mi mi sta mettendo davvero in un forte disagio, mi sento legata veramente da tutte le parti e non so cosa posso fare per stare un po meglio e vivere un po tranquillamente nonostante tutti i problemi.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto