Relazione finita

Buonasera io volevo chiedere il vostro parere su una questione per me molto delicata. La mia ragazza(20 anni) mi ha lasciato 10 giorni fa dopo 5 mesi per vari motivi.
Alcuni sono questi e dipendono esclusivamente da me, ad esempio il fatto che nonostante lei me lo diceva ogni giorno di dire ai miei genitori io non lo facevo per non so quale assurdo motivo, era come se avessi paura di qualcosa.
Un altro motivo è stato che io se non poche volte non le esprimevo sicurezza(ad esempio mi rimangiavo le cose che dicevo spesso per paura di sbagliare a dire certe cose o di litigare).
Ora quello più importante: mi ha detto di non essere abbastanza maturo e di non trattarla sempre come la mia ragazza, ma più spesso come mia madre (tutto ciò involontariamente perché comunque è stata la mia prima relazione seria) e mostravo spesso troppo attaccamento.
Mi ha detto anche di non avermi amato sempre durante questo periodo ma solo per un paio di mesi (da dire pure che entrambi siamo stati la "prima volta" dell'altro, e per noi è stato importante).
Lei ha provato a sopportare tutto e a darmi chance per cambiare o almeno smussare alcuni lati del mio carattere e d'altronde non riusciva a lasciarmi prima perché non voleva farmi soffrire in quanto mi vedeva debole, ma alla fine ha preferito scegliere la sua felicità ed è giusto anche. Comunque nel frattempo mi ha pure dato un chance per tornare ma avrei dovuto reagire bene e non buttarmi giù, cosa che non ho fatto perché nelle ultime 2 settimane nel frattempo si è pure sentita con un altro ragazzo di 24 anni, più maturo e io mi sono sentito messo pressione e fretta.
Io quindi mi sono buttato giù(di carattere sono così) e per evitare che lei soffrisse nel vedermi così(piangeva quando mi sentiva al telefono così giù di morale)ho fatto in modo che si allontanasse e diventasse fredda e infatti le ho detto di volerla fare finita e ho ottenuto il mio scopo. Tuttavia poi me ne sono pentito e infatti le ho chiesto scusa, sono andato per l'ultima volta a casa sua(sapendolo) le ho chiesto perdono e le ho detto, con una sicurezza tale da farla accettare, di dirmi se un giorno si lascia per provare a ricominciare da 0 tutto. Infatti l'ho pure persa come amica, o meglio non ci sentiremo più spesso come prima (anche 8-9 ore al giorno tra telefono,pc e presenza). Ora io ci sto malissimo, mi manca ogni cosa di lei, mi mancano tutte le abitudini che avevamo preso e mi fa male pensare a lei insieme all'altro...
Io per giunta non ho mai avuto molta autostima di me stesso, mi sono sempre considerato inutile e pessimo da ogni punto di vista e non riesco ad essere ottimista. Io ora voglio vivere la mia vita fare le mie esperienze e maturare un giorno (così magari se torna magari anche tra molto tempo sarò pronto) tuttavia so che devo convivere con questo dolore ma a volte mi sembra impossibile, mi sembra tutto difficile e impossibile, perdo la speranza e la fiducia in tutto....cosa posso fare per superare tutto ed andare avanti? grazie
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Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
è probabile che la sua ex compagna non si sentisse amata come avrebbe voluto. E' probabile anche che desiderasse l'ufficialità della relazione (quando le ha chiesto di presentarla come sua fidanzata ai genitori), ma così non è stato.
Data la sua giovane età, tuttavia, credo sia veramente esagerata una pretesa di maturità.
Inoltre il fatto che la ragazza si sia sentita con un'altra persona certamente non l'ha aiutata. Sembra proprio che volesse provocarla o ferirla.
Per l'immagine che ha di se stesso, certamente negativa, le consiglio di rivolgersi ad un collega.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Sembra in effetti che tu manchi di autostima e che sia un ragazzo ansioso, insicuro delle proprie scelte. La tua ragazza per un po' avrà provato a darti (e darsi) del tempo, ma poi deciso che voleva qualcuno che le desse più sicurezza.

In questi casi i problemi sono due: 1) superare il brutto momento della separazione e 2) tener conto che se il tutto è stato provocato da mancanze caratteriali, non risolvendo quelle il problema si riproporrà alla prossima occasione. Cioè alla prossima ragazza.

In altri termini il primo problema è contingente, il secondo strutturale.

Il primo di solito si risolve da sé. Dopo un po' le separazioni iniziano a non fare più così male. Dovresti perciò sopportare il dolore per qualche tempo e vedere se cambia qualcosa. In caso contrario puoi sempre farti aiutare. Ma di persona. Da qui non possiamo fare praticamente nulla per aiutarti.

Il secondo invece potrebbe necessitare già attenzione specialistica.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Penso che per ora debba avere un po' di pazienza.
Essere lasciati e' sempre sgradevole anche se si ha la propria parte di responsabilita'.
Piuttosto mi ha colpito quel particolare di "trattarla come sua madre".
Mi puo' spiegare un po' meglio?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Sul fatto che a volte si sentiva mia madre non so nemmeno io cosa significasse di preciso...però con lei diciamo che ero molto attaccato, non geloso, ma anche assillante a volte. Alle volte magari cercavo spesso un contatto, anche un semplice abbraccio...tuttavia premetto che affetto a casa non mi è mai mancato quindi non saprei come definire la cosa...
Forse è sempre legata al fatto che è stata la prima ragazza di cui mi sono innamorato veramente e magari non so cercavo di esprimere il mio affetto in questo modo non saprei.
A volte tuttavia poteva capitare che mi comportassi come un bambino su certe cose ma non so se solo questo abbia potuto farle dire quelle cose.
Non so se può essere utile ma comunque c'è pure da dire che spesso cercavo la sua approvazione (anche su di me soprattutto) e le calavo sempre la testa...mi ha detto infatti di essere troppo buono e che devo saper anche dire di no e non farmi mettere i piedi in testa da nessuno...nemmeno da lei
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dopo
Utente
Utente
Ho pure parlato con la mia precedente ex nel frattempo e le ho chiesto il motivo per il quale lei mi avesse lasciato(non me lo ha mai detto) e mi ha detto testualmente queste parole: Io ero debole di carattere e tu pure...e avevo bisogno di un ragazzo forte al mio fianco...
In pratica è anche la stessa cosa che mi ha detto la mia ex (di ora)
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Direi che bisognerebbe approfondire questo aspetto. Potrebbe essere un'area critica.
Ci sono ragazze che amano sentirsi le più' forti in una coppia, ma la maggior parte vorrebbe potere contare su un partner in grado di sostenerle se dovessero avere bisogno di un sostegno.
Lei riferisce di avere ricevuto sufficiente affetto, ma c'e stata anche una quota di frustrazione "ottimale" che le abbia permesso di "separarsi" dai suoi?
[#7]
dopo
Utente
Utente
Si (spero di aver ben capito la domanda), un po' di frustazione l'ho sempre avuta per tutta la mi situazione in generale perché comunque prima di lei rare volte ho ricevuto affetto da altre ragazze(1 o 2) e quindi diciamo che questa cosa un pochino mi ha sempre fatto pensare di non essere abbastanza...e magari mi ha pure portato(dopo aver ricevuto affetto dalla mia ex attuale) ad abusare forse in un certo senso di questo affetto, di provare a recuperare quello che non ho avuto spesso in fase adolescenziale da altra gente al di fuori dell'ambito familiare.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Forse ho formulato la domanda in modo poco chiaro.
Lei ha detto di avere ricevuto molto affetto a casa dai suoi. Le chiedevo se insieme a tale affetto ha ricevuto (dai suoi) una quota di frustrazioni. Tali frustrazioni - in dose non eccessiva- sono quelle che permettono di separarsi dall'ambiente familiare e cercare una propria autonomia. Pensa che questo sia avvenuto?
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dopo
Utente
Utente
Mmm...dunque diciamo che forse non mi sono ancora separato dall'ambiente familiare nel modo giusto.
Spiego meglio cosa intendo descrivendo un po' il mio rapporto con i miei: io sono sempre stato un buon elemento a livello scolastico e questo perché nei primi anni mi è stata mia madre molto dietro e ovviamente i risultati sono sempre arrivati, tuttavia non ho avuto soprattutto nella prima adolescenza l'istinto di fare delle esperienze nonostante comunque mia madre mi diceva che potevo uscire ecc...a patto però comunque che studiavo, per fare in modo di laurearmi e avere un futuro.
Così come io andavo bene a scuola, gli altri magari no e mia madre mi diceva: perche non studiano di più al posto di uscire? ora io credo di aver associato le due cose USCIRE=ANDARE MALE A SCUOLA in maniera del tutto errata, e quindi così facendo non mi sono quasi mai staccato troppo perché comunque sapevo che i miei volevano solo il mio bene. E quindi ho sempre pensato più che altro a studiare dedicando poco tempo ai rapporti con altri (con le ragazze soprattutto).
Ora tuttavia tra l'università(un mondo del tutto nuovo) e la mia ex avevo scoperto che esiste anche altro oltre lo studio, diciamo che con lei ho cominciato ad uscire e a staccarmi dai miei. Tuttavia credo che forse questo è successo troppo radicalmente e in fretta (lei comunque aveva gia avuto una storia di 3 anni, e quindi già in parte era autonoma dall'ambiente familiare) e io ho trovato in lei forse una sorta di figura a cui potermi aggrappare.
Credo lei intendesse questo con la sua domanda. Io penso che ancora non mi sono quindi staccato del tutto, ma ora penso di cominciare a farlo magari più gradualmente...devo prima superare però la paura di non riuscirci
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
E' importante che lei riesca a farlo.
Non essere riuscito ancora a staccarsi dai ricordi delle ingiunzioni familiari le porta certamente dei danni, soprattutto nei rapporti con l'altro sesso.
E' nella naturale evoluzione della vita lasciare il proprio "nido" della famiglia d'origine e iniziare una vita autonoma in cerca di una "propria" famiglia.
Questo comporta un cambiamento di punto di vista e di auto-percezioni.
E' un passaggio importante verso la "maturita"!
Ci pensi un po' su!
Saluti