Una vita normale

gentili medici,
mia sorella, 19 anni, scopre di avere questa patologia, perche sviene, viene trovata dagli amici (lei studia il secondo anno di medicina) e portata all''ospedale.
scongiurato il tumore, viene mandata a un centro neurologico per la risonanza, dove viene data questa diagnosi, io non sono piccolo, infatti lei fa rimanere ad ascoltare me,mamma e papà... bhe per una che sa le conseguenze di tale patologia, le è scesa una lacrima, da allora nulla (per me è stato lo stesso).
carattere fortissimo, ha espresso di volere accanto a se solo persone che portassero liete notizie, cosi è stato, forse aveva bisogno di forza:siamo tutti molto intelligenti e abbiamo fatto secondo il nostro istinto.
ci sta da dire che ho paura, non ha pianto, non mostra segni di paura... io mi sono riproposto di trattarla come ho sempre fatto: la prendo in giro, faccio battute sarcastiche e cose del genere... ma per esempio questa mattina al ritorno da scuola la vedo triste e mamma mi dice che un dottore dell''ASL aveva detto che è grassa... quasi piangeva, non ha mangiato molto (sta bene, pesa sui 70kg e mangia equilibrato... si nutre benissimo)
non so più cosa fare, cosa dire, devo fingere che tutto va bene? se le dico qualcosa e poi sta male? se nota che la trattiamo come una malata e poi sta male?
io personalmente ogni volta che qualcuno chiede e lei è presente dico "sono solo mosse, sta meglio di noi" anche se so che non è vero...
i medici hanno detto che condurrà una vita normale (lei era preoccupata di non poter studiare piu:ilsogno della sua vita) ma ho un altro dubbio....
se le viene data una invalidità al 70% come può essere normale, è una presa in giro? cosa è che mi sfugge? è possibile considerare questa malattia debilitante al 70% e tuttavia condurre una vita normale?
mi voglio convincere che sia per il fatto che prima tale malattia obbligava su di una sedia a rotelle, e che magari adesso che ci sono cure piu avanzate non è stato fatto un cambiamento, ma sinceramente è difficile da credere...

ricapitolando:come mi comporto con lei?
2) è possibile sapere qualcosa di piu sul fatto cure-disabilità?
3)ho parlato con lei e non vuole lo psicologo per affrontare la cosa, secondo voi invece è opportuno? dice che lo psicologo dovremo averlo noi che le stiamo accanto che ne abbiamo piu bisogno...
grazie in aticipo
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Ragazzo,

non conoscendo tua sorella è difficile dirti come sia meglio comportarsi.
Hai provato a parlarle con calma di quello che sta succedendo?
Penso che cercando di capire come vive la situazione potrai regolarti sull'atteggiamento da tenere con lei, eventualmente anche chiedendole esplicitamente se qualcosa le dà fastidio.

Riguardo all'utilità di fornirle un supporto psicologico penso che le vada fatta quest'offerta, ma che debba essere lei a decidere se e quando accettarla.
Tuto sommato la sua risposta circa il fatto che siete voi ad avere bisogno di uno psicologo non è sbagliata, perché a volte le persone che vivono accanto a chi è malato sono più in crisi di lui.
Stai infatti scrivendo tu a noi, e non lei, proprio perché la diagnosi che ha ricevuto ti mette in difficoltà e ti fa venire molti dubbi sul futuro sia suo, sia inevitabilmente della famiglia e su un tuo eventuale ruolo nell'esserle d'aiuto un domani.

Riguardo alle domande che hai posto su questa malattia ti suggerisco di scrivere una richiesta nella sezione di Neurologia del sito, per ottenere risposte precise dai medici.

Un caro saluto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it