Problemi a relazionarmi con le ragazze

Salve;

Ho 20 anni, molte volte sento l'esigenza di avere una ragazza che mi stia vicino.Nel senso che a me piacciono le ragazze, ma credo di avere qualche problema di timidezza con loro.

All'università, per esempio ci sono molte ragazze che mi piacciono e sono andato a conoscerle tutte, ma non riesco a trovare mai il coraggio per manifestare il mio interesse nei loro confronti, cioè magari chiedendo loro se gli va di uscire con me.

Altra cosa, quando c'è una ragazza che mi piace, quando la vedo da lontano e decido di andarla a salutare, provo una "tensione" che non riesco a spiegarmi, ovviamente non mi blocca tale cosa.Ma ad esempio quando saluto una persona del mio stesso sesso non c'è.

Mi rendo conto che la richiesta potrebbe sembrare banale, ma volevo un parere da qualche esperto che magari potrebbe spiegarmi meglio queste dinamiche, che evidentemente non passano per la parte razionale della mente.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Da quì è impossibile dirle cose sensate, sembra trattarsi di timidezza o di inibizione verso il femminile, ma solo solo ipotesi.
Potrebbe trattarsi di timidezza, di bassa autostima, di sentimenti di inadeguatezza, di non adeguati modelli maschili dai quali apprendere, di cattive esperienze pregresse, soltanto di poca "pratica relazionale"....

Un nostro collega, potrà aiutarla nella disamina della situazione, lavorando su quell' indispensabile sottofondo psichico che regolamenta il versante relazionale

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

non si tratta di una questione banale, soprattutto se tutto ciò ti fa soffrire e ti mette a disagio, però sembrerebbe essere una questione risolvibile e anche in tempi brevi, se sei davvero motivato a modificare questo aspetto di te, perchè si tratta di comportamenti imparabili.
Aggiungi anche il fatto che sei giovane e probabilmente, proprio a causa della tensione che senti, non hai ancora imparato e perfezionato come ci si avvicina ad una ragazza.
Per esempio, che male ci sarebbe nel chiedere ad una ragazza di uscire con te? Forse temi il rifiuto? O di non essere all'altezza? ecc...?
Indipendentemente dalle ragioni (che non sposterebbero di una virgola il problema), l'unica cosa che puoi iniziare a fare è proprio ciò che non riesci a fare, cioè iniziare a mostrare il tuo interesse se una ragazza ti piace e chiederle di uscire con te.
Come vedi esserne solo consapevole è un inizio ma non è sufficiente.
E' importante partire proprio dai comportamenti che sono in grado di spezzare questo meccanismo di inibizione nel quale, tuo malgrado, ti ritrovi.
Hai degli amici con cui uscire? Questi amici hanno la ragazza?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte,gentili psicologi.

A dire il vero,un paio di anni fà ero ancora più "timido",se questa cosa si può definire come timidezza con le ragazze.
Vi riporto un esperienza che ho avuto qualche anno fà:
Dovevo uscire con una ragazza e ricordo che ero molto molto agitato,l'ansia si manifestò con somatizzazioni quali ad esempio: dolore al petto e lieve tachicardia.

Poi con "l'esperienza",queste cose si sono attenuate,nel senso che ora parlo tranquillamente con le ragazze,ma mi manca ancora quel salto di qualità che mi permetterebbe di manifestare il mio interesse,come ho detto prima.

Sicuramente il fatto di essermi trasferito dalle scuole superiori in un corso di Laurea popolato da molte ragazze ha migliorato questo aspetto.

Ho paura del rifiuto,in particolare l'idea di ricevere un rifiuto e poi dover rivedere ogni giorno la suddetta ragazza all'università mi metterebbe in soggezione.Poi forse se reputo una ragazza troppo carina mi sento inadeguato.

Magari potrei partire,con un pò di coraggio a fare proprio ciò che ho paura di fare e vedere cosa succede.

Di amici ne ho tanti,alcuni hanno la ragazza,altri no;In ogni caso non mi mancano amici con cui uscire.

Potrei rivolgermi ad uno psicologo,ma quanto mi chiederebbe? purtroppo studio e mi vergognerei a chiedere soldi ai miei genitori per tale cosa

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Magari potrei partire,con un pò di coraggio a fare proprio ciò che ho paura di fare e vedere cosa succede."

Mi pare un'ottima idea anche per spezzare il circolo vizioso nel quale sembra bloccato. E' vero che il rifiuto può spaventare e non è piacevole, ma è il solo modo per poter imparare a negoziare le relazioni con gli altri. Ed è un'esperienza della vita.

Dal momento che ha tanti amici, potrebbe anche imparare da quelli che Le sembrano più abili nelle relazioni: in fondo tutti noi impariamo anche dagli altri (e talvolta dagli errori degli altri, perchè non abbiamo il tempo di sbagliare così tante volte per poter apprendere qualcosa).

Se vuole rivolgersi ad uno psicologo, può trovarlo presso l'ASL, i Consultori, ecc... In genere si paga il ticket sanitario, che varia da regione a regione.

Cordiali saluti,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentili psicologi, oggi sono riuscito a superare la mia "paura":ho chiesto ad una ragazza di uscire con me ed è andata bene.

Ho una situazione che però mi crea un po' d'ansia: a pasquetta devo andare ad una grigliata, dove c'è una ragazza (un'altra) che mi piace tantissimo: Ogni tanto la vedo all'università, anzi molte volte andavo io a cercarla intrufolandomi in altre lezioni che non riguardano il mio corso di laurea; Ma ogni volta mi tiro indietro, cioè mi vergogno tantissimo ad andarla a salutare e alla fine non l'ho faccio mai. Qualche consiglio per gestire la situazione? Voglio superare tutte le mie paure, percui a pasquetta ci vado!

Altra cosa: ho sofferto di depressione in passato, anzi è da pochi mesi che ne sono uscito, ora non prendo piu' farmaci.Brevemente, tutto è partito un anno fa, quando vivevo con persone che studiavano con me, ma che alla sera non mi lasciavano dormire perché tornavano tardi ed ubriachi facendo molto rumore. Dopo un po' ho cominciato a diventare veramente ansioso, ad avere pensieri ossessivi sul fatto di non riuscire addormentarmi. Ho cominciato ad usare xanax e lexotan, mi facevano stare bene, ma dopo qualche mese non c'è la facevo più, non mi sedevano più, ero disperato e mi sono recato da uno psichiatra piangendo.Mi sono stati prescritti fluoxetina ed trittico,circa a febbraio gli ho smessi.Credetemi è stato un incubo, la peggior cosa che abbia mai provato in tutta la mia vita..magari questo evento ha inciso in qualche modo sulle questioni sopra citate