Timidezza? Paura?

Cari dottori,
Scrivo per chiedere un consulto che riguarda la mia "timidezza/paura".
Sono una ragazza italiana di origine asiatica.
Ho 23 anni e frequento l'università. Fin dall'infanzia, a partire dalla scuola elementare fino alla fine degli anni liceali sono stata vittima di bullismo e razzismo.
E questi anni hanno avuto un grande impatto su di me. Ora non riesco a stare nei luoghi pubblici, ho paura di salutare i conoscenti, avere un contatto visivo e parlare di me stessa o su cose che mi riguardano. Cerco sempre di parlare il meno possibile. Spesso non riesco nemmeno a salutare le persone che conosco e quando la gente si avvicinano anche per chiedere informazioni o fare amicizia, vado in panico. Inoltre mi chiedo spesso come mai le persone parlano con me oppure come mai vengo considerata da qualcuno. Perché nella mia ottica, io non sono 'normale', sono una persona diversa, insignificante che non merita nemmeno di vivere. Quando devo uscire di casa provo sempre un senso di sconforto e insicurezza, temendo di essere infastidita dalla gente che spesso come mi è capitato, imprecando insulti razzisti contro di me. A causa del mio carattere, credo riservato ed introverso, non ho amici ma solo conoscenti. Non ho nessuno con cui confidarmi. Inoltre accade che durante la notte, provo una grande tristezza e compassione per me stessa. Provo disgusto per quello che sono, rabbia per quello che non sono. Vorrei chiedere un parere su come superare questa "timidezza/paura", non so come definire precisamente l'attuale stato in cui mi ritrovo.

Grazie
Saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Perché nella mia ottica, io non sono 'normale', sono una persona diversa, insignificante che non merita nemmeno di vivere. >

Gentile Ragazza,
è questa percezione che ha di se stessa che andrebbe rivista.
In questo e nella sua storia personale di cui qui accenna qualcosa, sono racchiusi gli elementi del suo disagio. In effetti se lei ha una bassa stima di sé, una percezione negativa di se stessa, il suo modo di porsi in relazione con gli altri sarà improntato a questo e le risposte che riceverà dagli altri le confermano le sue ipotesi.

Sarebbe opportuno che lei si occupasse del suo benessere e si rivolgesse direttamente a un nostro collega che la aiuti a spezzare il circolo vizioso nel quale si trova, a ritrovare risorse e potenzialità smarrite e una migliore autostima.

Può anche rivolgersi al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare della sua ASL di riferimento.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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