Sindrome dell' abbandono - ansia di anticipazione

Mio figlio di 16 anni, peso 55 Kg, altezza 1,80, da 4 e mezzo non ha più vita sociale in quanto non riesce a stare da solo, nemmeno a casa, quindi ha perso anni di scuola e come dice lui non vive: Due anni e mezzo fa ha perso il papà ma lui ha manifestato queste paure precedentemente. Dopo la morte di mio marito,sono peggiorate E' stato seguito prima da una psicologa e da uno psichiatra dell' età evolutiva che gli ha prescritto la Sertralina, ha avuto miglioramenti, è riuscito anche a frequentare una scuola superiore ma x poco tempo perché intoppi di carattere emotivo, tipo sfiducia di alcuni professori o vittima di bullismo lo ha riportato a non di nuovo andare a scuola. Abbiamo cambiato terapeuta e terapia, prima Alprazolam, senza risultati, ora Paroxetina con miglioramenti ma di stare solo nemmeno l'ombra né il tentativo. Ora di mia iniziativa gli ho affiancato di nuovo l'Alprazolam, assieme alla Paroxetina come ansiolitico visto che ha delle ricadute. Lo psichiatra che lo segue non fa colloqui e lo monitorizza attraverso me. Sono dubbiosa. E' possibile che in 4 anni e mezzo questo mio figlio non sia riuscito a riprendere in mano la sua indipendenza??? Niente scuola, niente passeggiate con gli amici che non ha perché non frequenta i luoghi dove a questa età di coltivano, niente ragazze, niente di niente che non sia supportato da me o da persone di fiducia, la sorella, un amico che sa del problema, i nonni a volte...Sono disperata. Vedo i suoi anni migliori andarsene via....oltretutto è un ragazzo con dei numeri e volenteroso. Virtuoso della musica suona tre strumenti e ha superato a pieni voti gli esami di ammissione al conservatorio e al liceo musicale, mai riuscito a frequentare, Iscritto poi al liceo psicopedagogico, poi al liceo scientifico ed infine al liceo linguistico privato x dargli un ambiente più protetto, con pochi alunni x classe e così un ambiente meno "giungla". Ha un carattere dolce e molto sensibile, bellissime caratteristiche ma nel suo caso controproducenti xchè è esagerato nella sensibilità verso gli altri, (io sono uguale). E' "maniaco" dell'ordine, ma solo delle sue cose, chiude sottochiave tutto, compreso la sua camera, fa il sapientone e pensa sempre di avere ragione. Dice che nessuno soffre quanto lui e che lui è quello che sta più male. Io sono 24 ore su 24 a cercare di aiutarlo in tutti i modi. E' molto riconoscente nei miei confronti ma nello stesso tempo dice che una brava mamma ha il dovere di fare ciò che faccio x lui. Quando lo contraddico mi dice: non smettere di fare la mamma. Poi mi dice però che appena "comincerà a vivere" mi ripagherà di tutto. Ho scritto anche varie sfaccettature caratteriali di mio figlio sperando che possano essere d'aiuto. Non capisco perché non riesce a venirne fuori, so che sta male ma noto però che non vuole metterci la volontà. Ha ansia di anticipaz. Davanti al problema ,lo evita e non vuole nemmeno provare ad affrontarlo. Non so più cosa fare...datemi un consiglio. Grazie
Monica
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
La diagnosi specifica di suo figlio quale è stata?

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
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Nessuna se non ansia e depressione. No patologie psichiatriche ereditarie o cose varie. Aggiungo che a tre anni è stato ricoverato x infezioni ai linfonodi dovute a Bartonella e Mononucleosi non diagnosticate subito e quindi x 2 mesi girato come un calzino x capire il problema. Sospetto tumore ai linfonodi. Solo dopo con una semplice cura antibiotica abbiamo risolto tutto. Questo per dire che cmq ha subito uno shock x via dei ricoveri ed esami ma non è mai stato lasciato solo da noi in ospedale. Finito il tutto però ha cambiato umore x un periodo ed è diventato più fragile ma senza grandi sintomi di disagio venuti fuori in seconda media. Aspetto risposta.
Grazie, Monica
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ansia e depressione sono un pò aspecifiche come diagnosi, soprattutto con la persistenza dei sintomi e i trattamenti in corso.

Andrebbero inquadrate meglio per capire di che tipo siano e decidere la terapia per il caso specifico di suo figlio.

Non ho ben capito a cosa servono i colloqui di monitoraggio.

Sta effettuando una psicoterapia o no?
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dopo
Utente
Utente
Intendo dire che su un' ora di colloquio fa 10 minuti con mio figlio e 50 con me x gestire la situazione. No non segue un psicoterapeuta ma sto pensando che lui ha bisogno più di parlare che altro. Fino ad ora sono io che lo ascolto ogni momento che gli serve. E' possibile che dopo anni e con l aiuto farmacologico ancora non riesce a stare solo????
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Forse è il caso di pensare ad associare una psicoterapia, vista anche la giovane età di suo figlio.

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dopo
Utente
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Credo anch' io, grazie delle risposte
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