Relazione a distanza finita

Gentili dottori,
vorrei esprimere la mia situazione per avere qualche consiglio.

Da questo settembre, la mia compagna è partita per lavoro e da allora viviamo (vivevamo) una relazione a distanza. Questa è finita, per volontà di lei, da qualche giorno.
Stavamo assieme da due anni e mezzo, ed eravamo amici da moltissimo. Ma ormai da qualche mese lei diceva che i suoi sentimenti si stavano affievolendo. Qualche giorno fa la situazione ha capitolato, e ci siamo lasciati poichè, testualmente, "non penso più" di amarti". Che la cosa la fa stare male, ecc.

Capisco che le variabili possano essere molteplici ma avrei bisogno di qualche consiglio, dal momento che in realtà questa relazione è stata la cosa che ho considerato più importante della mia vita e, prima dell' inizio della crisi, guardavo molto, molto lontano.

Chiedo quindi a voi esperti del settore, dal momento che lei a fine maggio tornerà, ci sono possibilità che la situazione sia resersibile? ci sono comportamenti più o meno corretti? Non ho sbagliato in niente credo, anche lei non sa dare una motivazione. Non ho idea di cosa fare in questo momento, e non so quanto sia giusto rassegnarsi dato che tra un mesetto potrebbe tornare tutto com' era prima (due anni stupendi, parole sue).

Il dubbio di sperare vanamente mi logora, e sono anche un soggetto un poco ansioso. Avete qualche suggerimento o consiglio che possa aiutare ad operare delle decisioni? (in qualsiasi verso vada, sia nella rinuncia che nella lotta). Per ora, riesco solo a stare incollato agli mmorpg per non pensarci, non la vedo come una cosa salutare.

Grazie in anticipo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
.< Per ora, riesco solo a stare incollato agli mmorpg per non pensarci, non la vedo come una cosa salutare.>

Gentile Utente,
infatti non lo è.

La rottura è fresca ed è di per sé fonte di sofferenza che lei forse cerca di scacciare immergendosi in questa attività, tuttavia sarebbe più opportuno cercare di svagarsi, distrarsi, uscire, incontrare amici.

Sembra che il suo rapporto non abbia retto la distanza, ma forse nei due anni meravigliosi che avete vissuto vicini può essere passata qualche ombra inosservata...ma le variabili, come ha detto lei sono molteplici...

Non possiamo sapere cosa ci sia nella teast della sua ex, anche se il suo addio sembrerebbe non lasciare spazi.
Coltivare aspettative la trattiene nel malessere, sarebbe opportuno accettare il distacco proposto, cosa succederà poi non è dato di saperlo né a lei, né a noi.

<sono anche un soggetto un poco ansioso.> Cioè? Ci può dire di più?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
E' difficile stare in stand-by senza coltivare sogni o distruzioni del sogno. Ma attendere sarebbe saggio, visto che a maggio mancano pochi giorni e un chiarimento di persona è la cosa migliore!

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Salve dottoressa e grazie per la risposta e per i consigli.

Le chiedo il favore di approfondire un punto:
"Non possiamo sapere cosa ci sia nella teast della sua ex, anche se il suo addio sembrerebbe non lasciare spazi."

Riferendomi a questo punto specifico, le posso dire che precedentemente il mio comportamento standard in seguito ad una rottura era quella di scomparire totalmente e farmene una ragione. Questa storia conta troppo però. e quindi vorrei fare il possibile per riprenderla. Ora che questo periodo di uno/due mesi debba passare come single è dato, ma stranamente stavolta non ho chiuso i contatti proprio perchè al suo ritorno vorrei cercare comunque di ricostruire, con tutte le tempistiche del caso, un legame. Questo mi costa non poco, perchè mi lascerà in questo "limbo" fino ad allora. Lei dice che in un contesto come questo le possibilità di riconciliazione, quando l' ambiente tornerà quello che era precedentemente, sarà comunque fortemente improbabile?

In quanto al fatto dell' ansia, non è mai stata considerata come patologica però nell' ultimo anno, ed in particolare negli ultimi mesi, si è accentuato un senso di ansietà ad esempio alla guida (diverse volte in autostrada mi son dovuto fermare nelle piazzole di sosta e stare alcuni minuti per paura di avere una crisi epilettica, dato che soffro di epilessia esclusivamente notturna), oppure anche dieci giorni prima di un esame mi comincio a sentire ansioso e qualche volta ho avuto persino le palpitazioni (questo ad onor del vero da quando sono iniziati i problemi di coppia). Sono anche leggermente ipocondriaco e qualsiasi disturbo mi fa pensare a chissà quale malattia mortale.

E insomma...diciamo che in questo casino mentale, vivere col dubbio del "se" tornerò mai assieme alla mia ex non mi fa certo bene. Insomma, se devo pagare il peso di sperarci almeno vorrei sperare in concrete possibilità. Oppure devo smettere di sperarci ed affrontare il trauma, forse scelta giusta ma non certo facile.
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Utente
Utente
Dott. Brunialti grazie anche per la sua risposta.
Lei quindi mi consiglia di attendere questo mese e mezzo e poi tentare un riaccostamento? magari proponendo un caffè, qualche uscita informale...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<vivere col dubbio del "se" tornerò mai assieme alla mia ex non mi fa certo bene> E concordo, è questo che intendevo dire.
D'altra parte se lei si definisce ansioso la faccenda si spiegherebbe ancora meglio.

Una cosa è vivere con questi dubbi e aspettative , un'altra è incontrarsi, quando sarà venuto il momento e se l'altro sarà disposto, senza però farsi illusioni.

E' seguito da qualche specialista attualmente per i suoi disagi?
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Utente
Utente
Per quanto riguarda i problemi di ansia no. Ho ovviamente il neurologo per l' epilessia che mi consigliò di prendere (sia per evitare le sporadiche crisi notturne che questi piccoli episodi di ansia) un Frisium la sera prima di andare a dormire, ma non l' ho preso perchè gli ansiolitici mi mettono...beh, l' ansia! Già con gli antiepilettici gli effetti collaterali non sono trascurabili.


Per quanto riguarda la relazione, lei ha la tendenza a rimanere amica con le persone con cui e stata (e questo mi fa più paura che altro, potrei credere in una ricolinciliazione quando lei cerca solo di ricostruire la vecchia amicizia), quindi sono certo che mi vorrà incontrare. Ma come dice lei, forse è proprio il caso di riprendere la propria vita e come va va. Il problema ora sarà non farsi illusioni...
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Utente
Utente
Dottoressa sulla riga dei suoi suggerimenti oggi sono uscito con amici e farò lo stesso stasera. C' è però un ultimo punto che vorrei discutere con lei, se per gentilezza mi può aiutare. Vedo che è il suo settore quindi avrà sicuramente un' esperienza pregressa.

Nel lasciarci, questo non è accaduto per litigi, per dei comportamenti o per qualsiasi motivo che possa includere una componente accidentale.

Le spiego, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un sogno che ha fatto, in cui mi vedeva a letto con un' altra, e lei non ha provato alcun disturbo (questo è ciò che mi ha raccontato). Quindi partendo dal fatto che la sua argomentazione (motivata da queste elucubrazioni) era "non ti amo più", questo non è forse, anche alla luce della sua esperienza, il modo peggiore di lasciarsi? non è quello che più inverosimile l' evenienza di tornare assieme?

Grazie per l' aiuto!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Anche io, come la Collega , le suggerisco di aspettare, maggio è alle porte ed una relazione necessita e merita sempre una chiarificazione de visu.
Immagino che l' attesa sia terribile ed il sentimento di abbandono cocente, nel frattempo può sempre tentare di occuparsi di sè e di riprendersi un carico le parti psichiche che l' altro/a ha tenuto con sè è fatto nascere.
Ogni distacco e conclusione di un rapporto obbligano ad attraversare un periodo detto per l ' appunto elaborazione del lutto, indispensabile, lento e doloroso...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie per l' intervento Dott.ssa Randone,

Il punto a mio avviso però è che con lei ho ben poco da chiarire, in quanto sebbene non abbia dato alcuna motivazione alla sua caduta emotiva nei miei confronti (come potrebbe essere la noia) è stata molto chiara nell' indicare lo stato delle cose (anche sotto mia pressione per dire il vero).
Già diverse volte ne avevamo discusso, e sarà che so persuadere ma di fatto lei è convenuta con le mie tesi (nella pratica sostenevo che era un effetto della distanza, la mancanza di momenti importanti, di contatto, di divertimento assieme). Ed infatti eravamo rimasti in accordo di reggere fino a Giugno e vedere cosa si poteva riprendere. Poi il tutto è crollato.

Ad essere sincero se la incontrassi non saprei neppure che dirle riguardo tutto questo.

Lei mi indica questa strada solo ai fini della trasparenza e quindi l' ammissione della separazione?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Quando il vaso trabocca, significa che è colmo.
<Nel lasciarci, questo non è accaduto per litigi, per dei comportamenti o per qualsiasi motivo che possa includere una componente accidentale.>
Non è infrequente che durante i rapporti non ci si accorga di segnali negativi anche minimi (o che si sottovalutano). A volte non ci si scontra, non si litiga...magari si annaspa nella noia, nel non detto o in altro...

Certo non è un bel modo di lasciarsi, lascerei perdere quello che più che altro sembra apparire come un pretesto. Comunque < è stata molto chiara nell' indicare lo stato delle cose> e questo è un fatto rispetto al quale continuare ad interrogarsi come sta facendo lei, pur se comprensibile, non risolve.

Si distragga, esca, veda amici, non stia col chiodo fisso a porsi interrogativi, non coltivi illusioni...non ci è dato di sapere, per ora guardiamo i fatti.

Cordialità
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Utente
Utente
Ok Dottoressa, è stata molto chiara nell' inquadrare la questione.

A questo punto io la smetto di interrogarmi e vivere nel dubbio e mi comporto con tutta la naturalezza di cui sono capace. Studio, amici e musica! Poi, se alla data in cui ci sarà la possibilità avrò voglia di contattarla e magari vederla lo farò. Per quanto sia difficile, dato che implica necessariamente l' accettazione dei fatti.

Mi scusi se sono stato un po' pedante ma "non ti amo più" è un' affermazione pesante che, se non inquadrata (e da profano non sono in grado di inquadrarla), non lascia scampo. Elaborare la perdita è un bene, ma farlo tutto d' un fiato è troppo.

Ed infondo ora capisco che ci siamo lasciati come si lasciano tutti gli altri, esattamente con le stesse possibilità tanto di tornare assieme quanto di non farlo.

La ringrazio per l' attenzione prestatami,
Cordiali Saluti!
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Non si scusi, l'abbiamo ascoltata volentieri.
<Elaborare la perdita è un bene, ma farlo tutto d' un fiato è troppo.>
In effetti l'elaborazione di una perdita tempo richiede tempo e risorse, l'accettazione dei fatti è comunque un passo importante.

Bene per quanto riguarda i suoi propositi e quanto ha già iniziato a fare!

I migliori auguri di serenità.
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Utente
Utente
Dottoressa, ecco cosa ci eravamo lasciati sfuggire nell' ultimo periodo. La noia, una noia mortale. Forse tutta mia, quasi sicuramente.

Praticamente vivevo nell' attesa del suo ritorno, non facevo più niente che mi piacesse. E oggi sono qui, nella mia camera, appena tornato da un' uscita con amici, e mentre grido a squarciagola su Brave New World degli Iron Maiden e prendo a pugni il mio sacco da boxe, pensando a quanta vita c' è da vivere...e mi sento bene. E' una sensazione strana, che non provavo da mesi, molti mesi....
Tutto sommato, ancora non riesco a pensare che quella relazione sia qualcosa che mi abbia fatto del male.
Credo di dover cambiare io in questa caratteristica di me stesso, nel mio modo di adagiarmi sulle situazioni, altrimenti sarà così sempre.