Facoltà di medicina

Salve ... Sono una ragazza di appena 21 anni al primo anno di medicina entrata al secondo tentativo ... Il primo anno mi iscrissi in un'altra facoltà perché nn accettavo la sconfitta e dissi che sarebbe stata la mia scelta definitiva (in realtà volevo sempre prepararmi x medicina)
Perché ho scelto questa facoltà? Perché è prestigiosa, ero brava in tutte le materie al liceo e non mi renderebbe disoccupata...anzi! Il punto è: mi piace?
Non riesco a studiAre x più di un'ora, due massimo al giorno... Quando seguo i corsi torno stanca morta e nn ho stimoli x studiare... Qualche mese fa ho subito la perdita di mia mamma x un orribile cancro e forse sono ancora scioccata... Il mio fidanzato lo vedo sempre meno xk io sto a casa x i sensi di colpa dello studio ... Ma in realtà nn studio! Sto perdendo anche lui che è il mio bene più grande ma non so renderlo orgoglioso di me. Ne ho parlato cn una zia e mi ha detto: pensavo fossi più matura, che avessi scelto medicina cn la testa... Lo sbandieravi ai 4 venti ! In realtà volevo solo convincermi che fosse la scelta giusta... Al primo semestre ho dato un esame su tre e ora non so quanti altri ne darò ma sono senza stimoli... Una facoltà letteraria o giurisprudenza non mi vincolerebbero molto con i corsi e forse sono un po' più leggere x lo stile di vita... Io non ho mai pensato di fare il medico ma mi dicono che è una fissa momentanea , che esistono tantissime specialità e non tutte vivono negli ospedali ... Io quando sento "medicina", non sento niente... E mi dico: com'è possibile ?????? Non è bellissimo studiare medicina x poter diventare medico? Per me è un incubo!!!! Seguo i corsi con la consApevolezza che sono inutili x me e mi sento una bambina viziata !!! Perché mi succede questo? Un'altra facoltà è una grossa responsabilità da portare a termine ma io non mi sento proprio portata x i sacrifici di un medico ... Tra le mie priorità rientra una bella famiglia che non potrei mai realizzare appieno con medicina !! Non posso permettermi psicoterapie purtroppo sennò avrei già provato ... Per capire un po' di più me stessa
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
la perdita di un genitore e per di più di cancro, è un evento talmente destabilizzante e sconvolgente che compromette concentrazione, emozioni e quant'altro.
Le psicoterapie o il sostegno psicologico, lo trova anche in convenzione, pagando un piccolo e contenuto ticket, online non è possibile esplorare il suo vissuto e soprattutto addentrarci del suo dolore

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Gentile Utente,
d'accordo con la collega le consiglierei un sostegno psicologico. Inoltre , se riesce, le consiglierei di procastinare ogni decisione di vita al suo esito. La lentezza degli esami, in questo suo momento esistenziale triste, è più che naturale. La perdita di un genitore comporta ben altro che uno spazio materiale vuoto e l' elaborazione di un lutto non è facile per nessuno. Forse si sta chiedendo troppo. Si informi sul servizio offerto in convenzione nella sua città.
Le faccio tanti auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6 11
Cara ragazza,
l'elaborazione di un lutto ha bisogno di una serie di fasi che hanno il loro tempo e la morte di una madre soprattutto credo possa davvero farci sentire senza il terreno sotto i piedi.
Immagino che prima ancora della morte si sia trascinata addosso anche il carico della malattia, vivendo con sua madre tutte le fasi della malattia fino purtroppo alla morte.
Io non trovo che sia immatura, come sua zia ha rimarcato probabilmente anche ferendola nell'orgoglio. Credo che nel corso della vita si cambiano prospettive e ciò che pensavamo fosse la nostra strada ad un certo punto ci si rende conto che non lo è più ( un po' perchè crescendo i nostri desideri cambiano, un po' per gli avvenimenti che sopraggiungono). E' giovane, è al primo anno e si è accorta facendo una lucida analisi tra quello che sente e quello che vorrebbe che probabilmente non vuole passare altri 10 anni della sua vita sui libri studiando qualcosa per cui non ha passione. Probabilmente sarebbe il caso di comprendere come mai a monte ci sia la scelta di fare qualcosa di così impegnativo al di là del prestigio...
Prima di medicina che facoltà aveva scelto?
Io sono del parere che quello di cui ha bisogno adesso è del tempo: tempo per se stessa, per capire dove sta andando e per affrontare questo lutto che, accodandomi con le dott.sse che mi precedono, andrebbe esplorato con uno specialista.
Tanti cari auguri

Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com