Terrori e paure

salve , sono un ragazzo di 21,leggendo su wikipedia i vari disturbi e ritrovandomi in alcuni di queste sono andato da uno psicologo avendo molte paure. Abbiamo parlato per due sedute e in conclusione mi ha detto che non ho niente di grave. Diciamo che per farvela breve, non mi sento più lo stesso. Non capisco più niente e sono altamente scoraggiato per il futuro. Ho paura dei miei pensieri, per esempio ho il terrore di essere violento. Ho il terrore di aver perso la mia psiche e i miei impulsi. Come vi dicevo andando per due sedute mi è stato detto che non ho niente di grave, anzi che è fisiologico nella vita ma che una terapia è necessaria perché ( paragone che ha fatto il terapeuta)ora sono come un mandorlo in fiore che può fiorire ovunque, poi, con il tempo sarà più' difficile far fiorire una quercia. Ora non mi resta che scegliere e vorrei avere dei chiarimenti per quanto riguarda questa frase che non capisco bene. Quindi potreste spiegarmi che cosa voglia dire questa frase?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazzo,
ha provato a chiederlo allo psicologo che ha incontrato?
E' anche psicoterapeuta? Di quale approccio/orientamento?

In quali disturbi si sarebbe ritrovato, ne ha parlato con lui?
Si definirebbe una persona ansiosa?

Probabilmente lo psicologo ha voluto tranquillizzarla ma al contempo sottolineare l'importanza di affrontare le sue difficoltà fin da ora per il suo benessere presente e futuro, ne parli con lui.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

la psicoterapia viene prescritta dopo accurata valutazione se è presente una psicopatologia e quindi la diagnosi deve essere posta dal Collega cui si è rivolto.
Da quanto scrive, potrebbe trattarsi di un problema d'ansia, che di solito può essere trattato bene e velocemente con le cure adatte e quindi potrebbe essere che il terapeuta abbia detto che non si tratta di nulla di grave, ma che di fatto sia necessaria una psicoterapia.
In ogni caso, se qualcosa non Le è chiaro, lo chieda al terapeuta, magari già all'inizio del prossimo colloquio.
Che cosa avete deciso di fare? Con quali accordi vi siete lasciati?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
diciamo che nella mia vita ho provato molta ansia, si. E a volte mi rendo conto, per stupidaggini. Come adesso, penso di aver perso ogni pensiero e ogni modo di pensare. Ma vede, il solo fatto che io me lo chieda implica che è ancora presente, altrimenti non me ne renderei conto. Diciamo poi che, dopo aver letto wikipedia e i vari disturbi ( la cosa era nata per curiosità), ritrovandomi in molti disturbi , questa ansia è andata a colpirmi avendo già alcune insicurezze. Quindi si, mi definisco una persona ansiosa. E a quanto pare un po' ossessiva. Per il resto pero', ho una buona vita sociale e accademica, anzi ho molte idee e sogni ( li avevo prima di intristirmi leggendo i disturbi). Io non voglio sapere la diagnosi, preferirei definire la terapia come un "caffè filosofico" dove, parlando del piu' e meno e poi delle mie angosce io possa ristabilirmi come prima. Diciamo che sentirmi dire nomi che magari da un altro terapeuta sono diagnosi diverse non mi va. Non mi va perchè se mi sento dire un nome, mettiamo evitante, allora a quel punto comincerei a vedere tutto secondo quel punto di vista. Allora creerebbe piu' confusione e anche sofferenza "gratuita". Per quanto riguarda l'orientamento non lo so. Io volevo cercare la terapia psicodinamica ma ciò che ho capito è che non c'entra l'orientamento ma il rapporto che si ha col terapeuta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a parte il fatto che wikipedia non Le è di nesuno aiuto per poter formulare una diagnosi e tenga presente che su internet trova tutto e il contrario di tutto, è dallo psicologo psicoterapeuta che deve andare, affidandosi.
Il Collega Le ha suggerito una psicoterapia? Bene, allora si affidi allo specialista e risolva il problema.
Molte persone hanno la tendenza a chiedere più pareri, ma di solito sono proprio le persone più ansiose.
Quindi scelga il modello psicoterapico che è d'elezione per il Suo disturbo.
La relazione col terapeuta è in genere un fattore aspecifico per la riuscita della terapia. Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1630-e-la-relazione-che-cura.html

Cordiali saluti,
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Dr. Gianluigi Basile Psicologo, Psicoterapeuta 104 2 7
Gentile utente,
credo che nel suo caso la cosa più importante sia affidarsi ad un terapeuta con cui possa compiere un lavoro sul suo modo relazionarsi con gli altri e che favorisca una riflessione su se stesso più consapevole. Conoscere "l'etichetta" del suo malessere non le è di aiuto se non intraprende un percorso terapeutico in cui può mettere in discussione le sue paure, le sue ansie per cercare di comprenderne il senso e il significato. Se i colloqui con lo specialista che ha scelto le hanno dato feedback positivi, non abbia remore nel seguire le sue indicazioni di trattamento.
La invito a riflettere sulle motivazioni che può avere nel cercare notizie e consulti on-line: già questo può essere una questione importante da affrontare con il suo psicoterapeuta, nel caso decidesse di cominciare la terapia.

Cordiali Saluti


Dr. Gianluigi Basile - Psicologo - Roma
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica Integrata
www.psicologobasile.it