Dichiarare la propria omosessualità

Salve!
Sono un ragazzo omosessuale non dichiarato.
Mi sono recentemente trasferito a Firenze per studiare, su decisione (da me non contrastata) dei miei genitori. A partire dal prossimo anno scolastico frequenterò una scuola cattolica.
Qualche tempo fa riflettevo su quanto mi avrebbe fatto bene dichiarare la mia omosessualità, in modo da non dover vivere "nell'ombra"; la cosa che più mi preoccupava era l'eventuale reazione dei miei nonni, che so avere idee piuttosto contrastanti con l'omosessualità, ma finché vivevamo in città diverse il problema mi sembrava relativo. Ora però mi sono trasferito in casa loro e per di più, come ho detto, frequenterò una scuola cattolica, quindi vedo allontanarsi la speranza di potermi liberare da questo peso e questo mi provoca un certo disagio... Consigli?
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Dr. Sergio Sposato Psicologo 147 6 14
Gentile ragazzo,

La sessualità è parte integrante della nostra vita e della nostra identità. Si può essere alti, mori, mancini, oppure omosessuali, ma si tratta sempre di caratteristiche che differenziano le persone, ma che non hanno (o meglio non dovrebbero) avere valore morale. La scelta di dichiarare il proprio orientamento sessuale è del tutto soggettiva. Sicuramente parlarne con la sua famiglia l'aiuterebbe a stare meglio con se stesso e a non doversi nascondere, ma potrebbe esporla, soprattutto all'inizio, a situazioni di conflitto che di solito tendono ad appianarsi nel tempo. Tenga conto che potrebbe anche avere delle aspettative che la portano a immaginarsi reazioni negative da parte della sua famiglia, ma che potrebbero essere irrealistiche o eccessive. In alcuni casi i genitori potrebbero anche essere a conoscenza dell'orientamento sessuale del figlio, o magari avere dei dubbi, ma potrebbero non volerne parlare finché non è il figlio stesso a farlo. Lei dice di vivere con i suoi nonni, i quali potrebbero non gradire la sua esternazione, ed effettivamente questo potrebbe essere un problema. Magari le sarebbe più facile parlare con loro una volta cambiata casa. Forse però ciò che lei voleva sapere è come la sua famiglia potrebbe reagire se lei rivela la sua omosessualità e questo, purtroppo, nessuno può prevederlo, soprattutto senza avere alcun dato sul loro carattere. Probabilmente parlare del suo orientamento sessuale in famiglia e con gli amici la potrebbe aiutare a stare meglio, a non doversi nascondere e a vivere in maniera più serena con se stesso e con gli altri, ma deve valutare accuratamente se questo è il momento più opportuno per parlare con loro o se sia magari il caso di aspettare di andare a vivere per conto suo e di essere indipendente. Per quanto riguarda la scuola, tenga conto che le scuole cattoliche, nonostante i fatti di cronaca dimostrino l'elevata presenza di persone omosessuali al loro interno, tendono di solito a essere poco tolleranti nei confronti di tale orientamento per cui, forse, dovrebbe valutare attentamente se è proprio la scuola che fa per lei. Provi a concentrarsi magari sulla professione che vorrebbe intraprendere e in base a quello valuti la presenza di altri istituti pubblici o privati più consoni alle sue necessità. Potrebbe anche rivolgersi alle associazioni per i diritti degli omosessuali, le quali possono offrirle occasioni di dialogo e di confronto con persone che vivono la sua stessa situazione e che, di solito, offrono anche la possibilità di parlare con uno psicologo, il quale potrebbe aiutarla a valutare meglio la sua situazione e fornirle suggerimenti più utili e adeguati di quelli che si possono ricevere tramite un breve consulto online. Spero che possa presto riuscire ad affrontare e a risolvere questa situazione.

Cordialmente

Dr. Sergio Sposato MSc, CPsychol, AFBPsS
Practitioner Clinical and Counselling Psychologist
EuroPsy Certificate (Clinical and Health Psychologist

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentilissimo dott. Sposato,

La ringrazio per la sua risposta chiara e tempestiva.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

come mai ha preso la decisione di trasferirsi a casa dei nonni e di frequentare proprio una scuola cattolica?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La scelta è stata dei miei genitori. Prima di trasferirmi, stavo andando rapidamente verso la bocciatura, quindi i miei genitori hanno deciso di mandarmi qui per far sì che io fossi seguito dai miei nonni (entrambi ex professori universitari) nel mio studio. La scelta della scuola è stata dettata dal fatto che mio nonno conosce il Preside e si fida di quella scuola, fra l'altro una delle poche che avrebbero accettato la mia richiesta d'iscrizione, essendo questa avvenuta fuori dai tempi previsti. Non sono stato consultato in merito alla scelta della scuola.