Prime volte non soddisfacienti, paura essere omosessuale

Buongiorno,
ho 24 anni e in queste due settimane ho avuto le mie prime esperienze sessuali degne di tale nome (penetrazione e "petting" fino all'eieculazione).
Premetto subito: mi sono rifiutato di avere rapporti sessuali fino ad ora per convinzione personale. Al liceo per convinzione religiosa, poi dopo, pur non sentendomi più cattolico, comunque perché mi sono sempre abbastanza sentito mortificato dall'idea di avere rapporti sessuali meramente "fisici".

Il problema in poche parole: il giorno in cui la ragazza con cui mi frequento mi ha invitato a casa sua, qualche ora prima di andare, ho fatto il mio primo tentativo a casa di indossare un preservativo. Già qui ho avuto serie difficoltà a mantenere un'erezione. La sera stessa, poi, ho avuto enormi difficoltà a mantenerla. Non sono riuscito a mettere il preservativo e nemmeno ad eieculare. Dopo questa volta mi è successa una cosa strana, cioè mi si è quasi azzerato il desiderio sessuale e, paradossalmente (mai avute fantasie del genere prima d'ora) mi sembra di aver iniziato a guardare gli uomini. In realtà non ho pensieri di natura sessuale, semplicemente li "guardo" in modo che però mi sembra analogo a come ho sempre fatto con le donne! Questo mi ha abbastanza spaventato ed è diventato un pensiero più o meno ricorrente nel corso delle giornate.

Ho avuto altre due serate con la mia ragazza e le cose stanno migliorando: migliori erezioni, ma sempre molto "precarie", e successo nell'effettuare la penetrazione ed eieculare.

Anche le sensazioni personali sono in via di miglioramento: la prima volta (altra cosa paradossale) non riuscivo a sentire quasi nulla, come se non avessi il tatto nel glande. Poi la cosa è migliorata. Comunque, mentre lo facciamo, continuano spesso a presentarmisi distrazioni, fatico a lasciarmi coinvolgere troppo, ho poca libido e, di nuovo, si ripresenta la paura di essere omosessuale.

Ora, io ritengo estremamente improbabile l'idea di esserlo diventato tutto d'un tratto e mi pare sensato ritenere che il fallimento nel "primo match" mi abbia scatenato una paura che ora implica meccanismi di ricerca di conferme/confutazioni, come il "notare" gli uomini per strada.

Però resta il problema che non riesco a godere appieno del mio rapporto, mi sento molto insicuro (anche nel fare altro, come sul lavoro, cosa che prima non mi accadeva) e sono distratto spesso durante la giornata da questi pensieri.

Aggiungo che lei è una ragazza diversissima da me e questo un po' mi spaventa: ha avuto molte esperienze sessuali, anche con donne. D'altronde, la trovo molto interessante e, almeno a livello cosciente, so che sarebbe veramente stupido lasciarmi fermare da simili timori, pregiudizi e "tabù".

Aggiungo anche che sono (spero di non essere immodesto) un ragazzo considerato bello, abituato ad essere guardato e che almeno fin'ora "notava" solo ragazze parecchio attraenti. La mia ragazza attuale è carina, ma con vari difetti fisici.

Ciò detto, come potrei uscire da questo piccolo limbo?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<e mi pare sensato ritenere che il fallimento nel "primo match" mi abbia scatenato una paura che ora implica meccanismi di ricerca di conferme/confutazioni, come il "notare" gli uomini per strada.>

Gentile Utente,
d'accordo con lei, questo aggiunto ai tabù dell'educazione ricevuta, sembra crearle qualche problema di natura ansiosa, compreso l'avvitarsi in dubbi ossessivi.
<si ripresenta la paura di essere omosessuale.Ora, io ritengo estremamente improbabile l'idea di esserlo diventato tutto d'un tratto >
Anche qui d'accordo con lei, non si diventa omosessuali da un giorno all'altro.
Sembra però che con i successivi rapporti la situazione stia migliorando. E' così?

Prima di questi avvenimenti come stava? Ha mai sofferto d'ansia?
Intanto legga qui
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/790-e-se-fossi-omosessuale.html

Poi ci faccia sapere le sue riflessioni, se crede

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la rapidissima risposta.

Dunque, sì ho sempre sofferto un po' d'ansia.

Fin dal primo anno di liceo ho avuto problemi di cefalea. All'università, poi, ho iniziato ad avere sensazioni di "disequilibrio" e leggeri tremori involontari. Per un po' pensavo di aver problemi di natura, come dire, "biologica", e vivevo abbastanza male la situazione (nuovi sintomi, nuove preoccupazioni e così via in circolo vizioso), poi mi hanno definitivamente catalogato (e convinto di esserlo) come affetto da "ansia generalizzata".

Nel tempo la situazione è andata sempre migliorando: accettare l'idea di essere ansioso mi ha portato a non essere troppo ipocondriaco e a reagire in maniera più determinata. Adesso la sensazione di disequilibrio mi viene molto raramente e la so respingere abbastanza facilmente. Il mal di testa è rarissimo e deriva quasi sempre solo da cause diverse dall'ansia stessa (es. forte sforzo fisico, molto computer, ecc.). Comunque l'ansia non mi ha mai realmente bloccato: perseguo e centro di volta in volta gli obiettivi che mi pongo.

Tutto ciò premesso, preciso un po' la situazione attuale.

Prima io ero abbastanza "attivo" nel provarci con le ragazze e abbastanza efficace nelle prime fasi. Mi sono però sempre arenato nel passare dal creare intesa al "passare ai fatti". Mi è stato confidato, ad esempio, da una ragazza che mi interessava parecchio che dopo un po' che ci vedevamo si chiedeva come mai non l'avessi ancora baciata. Questo quando invece a me sembrava che con lei non si fosse mai ancora creata l'occasione. Aggiungo che ho sempre avuto "standard" parecchio elevati nel farmi piacere le ragazze.

Comunque, quanto appena detto vale con riferimento a quelle a cui ero seriamente interessato.

All'opposto, in contesti diversi, tipo la serata in discoteca, in vacanza e simili, dove "chi si è visto si è visto", senza troppi problemi puntavo subito al contatto fisico o quasi e giungevo al bacio/petting. Ecco, forse effettivamente l'ho sempre fatto anche per dimostrare a me stesso di esser in grado di piacere, visti i miei fallimenti nel trovare una compagna, poi però nel quotidiano mi rimettevo a cercare la "brava ragazza", partendo assolutamente in modo diverso.

Insomma, la cosa che mi scompensa davvero ora è il sentirmi parecchio diverso nel modo di percepire le persone attorno a me:

-le ragazze: ne sono molto, ma molto meno attratto, salvo in certi momenti. Mi sento meno sotto pressione nel guardarle e parlarci, ma proprio questo è singolare, cioè è scomparsa quel po' di apprensione piacevole ed adrenalinica del sentirsi in clima di "flirt". Addirittura, dopo la prima volta mi è stato quasi impossibile masturbarmi con video pornografici, perché mi mancavano erezione e libido. Adesso la cosa è un po' migliorata, ma non come prima.

- i ragazzi: assurdamente mi viene da posare lo sguardo e soffermarlo su quelli che dovrebbero essere bei ragazzi. Ed intendo per primo, non in risposta a sguardi altrui. Ad esempio, se passa una coppia dove lei è molto bella non so perché, ma comunque guardo prima lui. La cosa che mi preoccupa è poi che si crea quella sensazione di apprensione di cui sopra e non so se è da "clima da flirt" (improvvisamente gay) o da semplice paura irrazionale (di essere gay).

-la mia attuale ragazza: dopo la prima volta mi era diventato quasi impossibile immaginare e visualizzare nella mente la sua immagine. Semplicemente, era evanescente. Poi ho iniziato a riuscirci, ma pensarci non mi creava desiderio, non in termini di reazioni fisiche almeno. Ora la cosa è migliorata, ma continuo a notare i suoi difetti fisici molto di più di quanto sarebbe sensato (ad es. in passato sono stato in certe occasioni estremamente "preso" da ragazze molto meno belle perché si era creata una situazione provocante).

Grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<poi mi hanno definitivamente catalogato (e convinto di esserlo) come affetto da "ansia generalizzata".>

Chi l'avrebbe catalogata? Ha incontrato qualche specialista?
Seguito qualche trattamento?
[#4]
dopo
Utente
Utente
Sempre e solo neurologi, che incontravo a cadenze regolari per i problemi di mal di testa.

Quanto alle terapie, da giovanissimo riboflavina, che spesso funziona sui giovani, ma nel mio caso niente. Poi flunagen, provando a vedere se da cefalea si fose trasformata in emicrania. Però di nuovo niente.

Infine, all'Università mi erano venuti i problemi di disequilibrio e tremori. E' a quel punto che mi hanno inquadrato (ritengo correttamente) come ansioso. Per un breve periodo mi hanno dato zoloft (in dosi bassissime), ma poi ho smesso dopo poco, un po' perché non volevo prendere farmaci e un po' perché iniziava a darmi l'effetto collaterale del non riuscire a star fermo.

Come dicevo, comunque, tutti i sintomi legati all'ansia sono decisamente regrediti o spariti crescendo e togliendomi un po' di ipocondria.